Spiattellare la trattativa ai quattro venti non è stata una buona idea: alla fine è andato tutto all’aria. Gad Lerner torna a parlare del mancato accordo tra Michele Santoro e La7, dell’annunciato colpaccio televisivo poi andato a ramengo. Ci fu un errore di mancata riservatezza, spiega, rivelando di nutrire comunque la speranza che l’ex conduttore di Annozero “possa ancora arrivare“. Campa cavallo: zio Michele ormai sogna le praterie di una nuova tv fai-da-te. All’apertura della decima edizione del suo Infedele (in onda da lunedì 5 settembre), il giornalista di La7 ha lanciato un ultimo assist al paladino della libera informazione e ha anche bacchettato Antonio Ricci, “profeta dalle tasche gonfie“.
Sulla fine dei negoziati tra Santoro e La7, Lerner ha riservato una considerazione critica già espressa in altre occasioni ma con parole diverse. Più soft.
“Mi dispiace molto. Una trattativa condotta con maggiore sobrietà e in riservatezza avrebbe evitato interferenze. Invece, è stata impostata male, fatta in pubblico con esibizione di macismo da entrambe le parti. A quel punto è normale che fiocchino telefonate e sono sicuro che qualcuno ci ha messo il becco“.
Morale della favola: non dire Santoro finché non l’hai nel sacco. Soprattutto se, nella giungla mediatica, corri il rischio di scontrarti con gli interessi del gorilla Silvio. Sebbene oggi il teletribuno sembri intenzionato a trasmettere da una piattaforma tv-web autonoma (maggiori info qui), Lerner spera ancora che le trattative riprendano. Magari anche non subito. Dopotutto, ha affermato, “La7 è la destinazione naturale a medio periodo per Santoro e la Gabanelli“. L’avvento dell’arcangelo Michele, ha continuato il conduttore, rafforzerebbe molto la rete di Telecom, provocando “uno spostamento di pubblico pesante“.
Chiuso il capitolo Santoro, Lerner ha cambiato registro ed ha parlato di Antonio Ricci, che da tempo reputa l’uomo nero della tv berlusconiana, l’ideatore di programmi che sviliscono la dignità femminile.
Il conduttore de L’Infedele, in particolare, lo ha definito “un profeta con le tasche gonfie, arrabbiato perché è abituato ad essere il re delle tv di Berlusconi, il dominatore del prime time, ad essere considerato un intellettuale di sinistra ed il teorico della controinformazione. Tutto questo assieme non tiene e il giochino si è rotto“.
Il giornalista di La7 ha inoltre gioito nel constatare che Mediaset ha dovuto rinunciare “al suo prime time per eccellenza. Nell’Italia del bunga bunga, Veline non si poteva più fare. Hanno capito che i tempi sono cambiati”, ha commentato.
Conoscendo il temperamento di Ricci, alcuni scommettono che la sua vendetta non si farà attendere. Insomma, per chi non se ne fosse accorto, la stagione tv è già iniziata.
1. vicky ha scritto:
2 settembre 2011 alle 11:47