17
agosto

LA 7: E’ SCATTATA L’ORA X PER ‘L’ASSEDIO FINALE’ A BERLUSCONI?

Silvio Berlusconi sotto l'assedio di La 7

Giorni caldissimi per la politica e per la storia economica italiana. Mentre cominciano a delinearsi gli effetti di una raffica di misure di austerità per salvare la finanza e l’economia del Paese e lo stesso Silvio Berlusconi ammette di aver dovuto cedere il passo snaturando la sua filosofia liberale (o forse liberista), c’è una sola emittente che sta seguendo in maniera febbricitante ogni piccola sfumatura ed evoluzione del nuovo quadro.  Parliamo ovviamente di La 7. Una costruzione sempre più coerente quella dell’astro ‘rinascente’, ben consapevole che solo nel solco di questo momento può diventare veramente il terzo polo televisivo italiano.

Il faro ‘rosso’ della rete è sicuramente il telegiornale di Enrico Mentana, unico baluardo dell’informazione ‘alternativa’ degno di creare un asse con il Tg 3 di Bianca Berlinguer, che ha dedicato un lungo speciale alla riunione fatale del Consiglio dei Ministri sui tagli mettendo in scena la ‘crocifissione’ del ‘povero’ ministro Rotondi costretto a cadere e rialzarsi sotto i colpi di domande e polemiche provenienti anche dagli amici Tosi e Formigoni, opportunamente stuzzicati dal padrone di casa.

Non è da meno però la pungente intraprendenza giornalistica di Luisella Costamagna. Se per Luca Telese eravamo abituati a un profilo di osservatore abbastanza frizzantino nelle ultime sere la bionda compagna d’avventura ha ben affilato le lame verbali non arrendendosi di fronte al politichese dei suoi ospiti. E’ apparsa incalzante, a tratti quasi stizzita dinanzi agli artifici retorici dei malcapitati mandati a giustificare l’apoteosi dell’impopolarità: le tasse. Quasi un sarcasmo santoriano, come a voler far capire da che parte pendesse e quanto poco tollerasse questa retromarcia politica di coloro che dovevano liberare dalle tasse e che invece ora sono esattori come e peggio degli altri.

Nemmeno la breve pausa ferragostana ha placato la ‘bolscevica’ identità di La 7 che giusto per non lasciare perplessità a chi ancora non avesse compreso la direzione futura ha sfoggiato due registrazioni di In Onda dedicate a due personaggi notoriamente schierati: Eugenio Scalfari e Nanni Moretti, da anni cantori dei misfatti e delle false promesse del premier, prontamente sfoderati alla prima occasione in cui il capo del governo sembra ripiegarsi su se stesso nel momento in cui i nodi sembrano venire al pettine.

Il filo rosso, termine casuale, di tutta la nuova gestione sarà con ogni probabilità una rigida contestazione del caos politico attuale. Se il governo sopravviverà al verosimile malcontento generale dell’autunno dovrà comunque vedersela con attentissimi censori pronti a spiattellare ogni passo falso. Basti vedere il grande battage pubblicitario per la serata in cui Mentana introdurrà l’esclusiva prima tv del documentario Silvio Forever, il film che gli autori de La casta, spesso ospiti di rete, hanno realizzato semplicemente montando in serie vari paradossi in cui sarebbe incappato il premier lungo anni e anni di politica mediatica.

Basti pensare all’offerta rivolta a Romano Prodi per la conduzione di un programma di geopolitica o allo spot con cui la rete rende noto ai propri telespettatori l’adesione al codice televisivo di autodisciplina, come a voler sottolineare la propria onestà e la contrapposizione rispetto alle altre offerte di programmazione commerciale. Senza dimenticare che rosso di sera ci sarà anche con Lilli Gruber, Gad Lerner e Corrado Formigli e che il direttore di Rete Paolo Ruffini di certo non farà sconti al centrodestra. Una configurazione ormai chiara che ha ben presente la grossa fetta di pubblico che come naturale conseguenza di un’ideologia politica precisa cercava una rete più libera di Raitre dove identificarsi.

Un mondo televisivo che, più che all’equilibrismo della sinistra moderata che non può perdere mai di vista il baricentro della provocatorietà nel paese della democrazia dell’alternanza, aspira quasi più direttamente ai toni più vibranti del dipietrismo o del vendolismo tenendo comunque conto che l’anomalia del paese è così grande che sarebbe sbagliato vedere tutto, in quello che ai fedeli berlusconiani sembrerà un fuoco di fila, come necessariamente fazioso.

C’è sempre da pesare nella questione l’enorme problema della Rai politicizzata e la necessità, sotto qualsiasi governo, di poter aspirare a un’informazione almeno non formalmente vincolata a nomine dirette dei partiti.



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19 Commenti dei lettori »

1. shameboy ha scritto:

17 agosto 2011 alle 15:00

che schifo che sta diventando la 7.. Non vedo l’ora di vedere i suoi ascolti crollare dopo la caduta di Berlusconi..non vedo l’ora..
E poi i sinistrodi si lamentano che in tv ci sono solo i servi di Berlusconi, a me non sembra vedendo la 7 e Rai 3.



2. thesnakekiss ha scritto:

17 agosto 2011 alle 15:12

Ma quale assedio finale?ormai non e’ rimasto niente da assediare, e quando si parla di politica si parla di Berlusconi al passato, come è inevitabile che sia.



3. Zoro ha scritto:

17 agosto 2011 alle 16:51

oddio shameboy è dalla parte di B, orrore!



4. elenoireurgot ha scritto:

17 agosto 2011 alle 17:15

mah.. x me le i telegiornali, i programmi di informazione ..così come tutta la tv.. devono essere assolutamente IMPARZIALI..non canali completamente pro berlusconi o contro berlusconi..! Poi, in tutta sincerità veder nascere il terzo polo televisivo italiano grazie ad una situazione politica..mi mette molta tristezza!



5. Giuseppe ha scritto:

17 agosto 2011 alle 17:32

Se alcune aggetivazioni adottate nell’articolo (‘bolscevica’ identità di La 7; il tg di Mentana faro rosso; rosso di sera in riferimento a Lilli Gruber, Gad Lerner, Corrado Formigli e Paolo Ruffini) sono state dettate da spirito ironico, sorrido anch’io. Diverso è il discorso che vedrebbe ne La 7 una “rete più libera di Raitre dove identificarsi”. In primo luogo La 7 sta occupando spazi lasciati liberi dall’informazione televisiva in generale per una vacanza di vera e propria professionalità (inutile citare il Tg1 come esempio eclatante). In secondo luogo La 7 è una rete commerciale che non può, per sua natura, sostituirsi al servizio pubblico nella sua funzione di garante di pluralismo e libero confronto. Terzo: per chi non l’ha capito ancora, “Quelli” che dovrebbero essere in concorrenza, liberisticamente intesa, con La 7 la stanno favorendo perchè sperano di far crollare Rai 3, anche a costo di fare come il castoro di Gramsci che, pur di liberarsi dalla trappola preferisce stracciarsi i testicoli. Quarto: la posta in gioco è la privatizzazione della Rai (Formigoni ne ha chiesto proprio oggi, en passant, la privatizzazione per fare cassa). Conclusione: attenzione che “l’enorme problema della Rai politicizzata” non venga risolto con la riduzione del libero servizio a quello che vigeva in Cile sotto il liberista (ma non liberale) Pinochet. Dimenticavo, siamo sotto dittatura anche noi, quella dei banchieri e degli speculatori internazionali di cui Merkel e Sarkozy sono attualmente i portavoce principali.



6. WHITE-difensore-di-vieniviaconme ha scritto:

17 agosto 2011 alle 17:35

in onda è replica



7. WHITE-difensore-di-vieniviaconme ha scritto:

17 agosto 2011 alle 17:36

beh considerando che l’informazione nelle altre reti è praticamente nulla, la7 sta raccogliendo il pubblico che vuole informarsi.
una volta era il servizio pubblico a doverlo fare.



8. dennis ha scritto:

17 agosto 2011 alle 19:14

unico baluardo dell’informazione ‘alternativa’ ?
La7 è una delle poche reti televisive non allienate al Premier. Non essere allineati non vuol dire essere alternativi, vuol dire essere LIBERI. Tanto è vero che prossimamente vedremo anche Filippo Facci (centrodestra) sugli schermi della rete di Bernabè. E di certo Mentana non puo essere definito di CentroSinistra. Senza contare che Feltri, Belpietro e Sallusti sono sempre (dico sempre) in onda su La7, ospiti di Omnibus, In Onda, Otto e mezzo, il Tg, l’Infedele o Exit.

Capisco che ognuno di noi ha le proprie opinioni politiche ma si dovrebbe avere anche la coereanza di palesarle invece di scrivere in punta di veleno…



9. pig ha scritto:

17 agosto 2011 alle 19:34

Poi mi dovete spiegare perchè i giornalisti di destra sono servi,schiavi e quelli di sinistra sono definiti ottimi professionisti

Mentana si può definire un ottimo professionista perchè non vota e perciò non fa propaganda politica con il suo telegiornale



10. lordchaotic ha scritto:

17 agosto 2011 alle 20:24

io ho idee liberali (x cui di destra), ma non penso affatto che la7 sia una tv di sinistra… poi secondo me chi dice che i giornalisti devono essere imparziali è una cavolata.. impossibile che una persona non abbia un’opinione e che non traspaia… ma cmq sono il primo ad apprezzare Santoro e Co



11. serio ha scritto:

17 agosto 2011 alle 21:57

alla7 arriveranno Facci e Nuzzi, giornalisti di Libero e notoriamente di destra, per il resto il tg di Mentana, i programmi di Piroso e i dibattiti di Omnibus sono assolutamente impaziali, come pure dell’8 e mezzo della Gruber non ricordo una puntata costruita in modo fazioso (anzi, per la metà delle puntate è affiancata da Massimo Franco che è chiaramente di idee conservatrici)… la Costamagna invece sì, è faziosa e sopratutto non lo è dichiaratamente (come Lerner o Telese) ma si erge come una al di sopra delle parti, e per questo personalmente mi da molto fastidio…



12. serio ha scritto:

17 agosto 2011 alle 22:00

PS segnalo cmq che oggi gli ospiti a in onda erano tutti di destra, Sallusti Belpietro e un deputato PDL…



13. shameboy ha scritto:

17 agosto 2011 alle 22:32

Zoro

Io non sto dalla parte di nessuno. Io dico le cose come stanno.



14. Giuseppe ha scritto:

17 agosto 2011 alle 23:08

La dicotomia destra/sinistra da decenni è foriera di confusione: forse è più seria quella rock/lento partorita da Celentano. Solo che così vengono discriminati gli altri generi musicali.



15. pier ha scritto:

18 agosto 2011 alle 01:14

Cristian mi meraviglio di te hai dimenticato la più comunista e anti-berlusconiana di tutti…

Tata Lucia che sicuramente avrebbe mandato il Premier a letto senza cena ed escort, dopo aver saputo quello che combina tra una riunione e l’altra.



16. Cristian Tracà ha scritto:

18 agosto 2011 alle 01:44

Dennis come ha notato correttamente Giuseppe al commento 5 c’è da leggere tra le righe e capire la chiave dei virgolettati. Ti dico chiaramente che ritengo quello di La 7 un modo di fare naturale vista la situazione politica italiana

(se fosse per me, ma si capisce anche dai giudizi che trapelano dal post tutta l’informazione sarebbe orientata a questa critica legittima ad un governo sempre più indifendibile e grottesco)



17. Cristian Tracà ha scritto:

18 agosto 2011 alle 01:50

Pig
proviamo a ragionare insieme sulla questione che sollevi. Con molta umiltà provo ad argomentare la differenza di trattamento che rilevi per i giornalisti di destra e di sinistra. prendiamo a campione due chiaramente orientati: Minzolini e Santoro.

Il primo è un uomo legato a doppio filo in buona sostanza solo a Berlusconi, il secondo se vogliamo a un’ideologia e non a un uomo politico. Differenza in fondo dovuta all’ontologia delle due forze politiche attuali: da un lato uno schieramento tutto fondato sul carisma del suo leader, che difficilmente sopravviverà così com’è ad un eventuale abbandono berlusconiano. Dall’altro il Pd che per sua stessa ammissione preferisce una visione di forza politica di partito e non una cavalcata singolare di un capopopolo ( di qui l’avvicendamento dei vari segretari in poco tempo)

Dimmi se ritieni valide queste argomentazioni



18. pig ha scritto:

18 agosto 2011 alle 19:55

Cristian Tracà
No,non le ritengo valide.Prendiamo come esempio Mimum e Lerner.
Mimum ha un ideologia di destra e non è legato a Berlusconi come lo è Minzolini e Lerner è uno che ha la tessere del PD,dichiaratamente fazioso e schierato così tanto da umiliare i suoi ospiti(di destra)in studio

Su Minzolini sono d’accordo con te.E’ troppo legato a Berlusconi e ciò non gli permette di fare bene il suo lavoro da giornalista.Santoro è un’ottimo professionista che non è “un uomo legato a doppio filo” a nessun uomo politico solo perchè a sinistra NON esiste nessun uomo politico forte che possa essere un vero leader



19. anna ha scritto:

19 agosto 2011 alle 12:56

Tutte le domande poste ai politici da Luisella Costamagna e Luca telese sono domande che molti cittadini non hanno la possibilità di porgere,ma che sicuramente vorremmo fare a questa clase politica! Da questo Governo siamo ormai ritenuti inesistenti! E non si tratta di essere bolscevichi, quì si tratta di capire quando la finiranno di pensare a se stessi e volgere finalmente lo sguardo al “POPOLO SOVRANO” ridotto ormai alla miseria! Le domande poste hanno solitamente delle risposte evasive, sfuggenti, mai che dicano come stanno le cose! Sono contenta che ci sia La7, un canale che mi da la possibilità di capire la situazione, comprendere al meglio il Premier che ha il cuore “GRONDANTE DI SANGUE!!!” Talmente grondante che preferisce ridurre l’Italia in un Paese ormai arso piuttosto che bastonare gli evasori fiscali!! Perciò viva la 7!



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