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novembre

HALLMARK: LE DONNE DI OGGI COL BUON GUSTO DI IERI MERITEREBBERO QUALCHE INVESTIMENTO IN PIU’

Hallmark: Il logo

Raramente ha fatto parlare di sè per il mandato in onda e i nano share sono la riprova dei moderati riscontri ottenuti presso il pubblico. D’altronde considerato il budget non elevato, stanziato dalla NBC Universal proprietaria del network, non c’è da sorprendersi. Il palinsesto di Hallmark è ricco di prodotti old style e strareplicati, capaci di accontentare per questo solo a metà le donne di oggi con il buon gusto di ieri.

A farla da padrone, infatti, troviamo titoli già visti come il preistorico Dallas, le prime puntate della soap Centovetrine (da qualche mese visibili anche su La5) e serie tv come Le Sorelle Mc Leod o Giudice Amy. Così il punto di forza dell’emittente diventa proprio il programma di durata minore, quel Donne nel mito che tratta di brevissime monografie di 10 minuti dedicate a chi ha lasciato una traccia indelebile nel proprio campo come Oriana Fallaci, Madonna, Marilyn Monroe o Maria Montessori.

La nostra analisi auditel non rivela, come accennato, ascolti da prima della classe: nell’ottobre 2010, in prime time (nello slot 20:30 – 22:30) lo share medio è stato dello 0,05% con un picco dello 0,18% e 46.000 spettatori la sera di sabato 9 ottobre: andava in onda un episodio del giallo Miss Marple con la mitica Angela Lansbury e i buoni risultati d’ascolto di questo telefilm sono stati confermati nel sabato successivo (16 ottobre), quando in prime time ha conseguito uno share dell0 0,13%.

Non solo Miss Marple: il canale punta molto sul genere giallo, come si evince dalla programmazione di telefilm come Poirot, Detective Monk e Il Commissario Rex ma questo tipo di palinsesto non è sufficiente a migliorare ascolti e considerazione. E dire che basterebbe solo qualche investimento in più.



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1 Commento dei lettori »

1. Alessandro Giannotto ha scritto:

16 novembre 2010 alle 01:20

La programmazione di Hallmark Italia risente dell’accordo stipulato dall’Universal, sua casa madre, con Mediaset che le attribuisce l’esclusiva di tutte le fiction prodotte. E a beneficiarne in particolare, per affinità di target, è Mya. Da qui il proliferare nel palinsesto di prodotti plurireplicati, alcuni forse poco in linea con la sua mission come ad esempio “Il commissario Rex”.

Hallmark Italia potrebbe mietere maggiori consensi se ripercorresse la programmazione adottata qualche anno fa del suo omologo statunitense, che fa capo a una società differente e adesso consacrato alle rubriche di Martha Stewart, incentrata sulla proposta di film TV autoprodotti che vantano prestigiosi cast e numerose vittorie agli Emmy. Ci sarebbe anche un’altra strada da intraprendere: seguendo il modello di successo di Lady Channel, potrebbe anch’essa investire sulle telenovelas e in modo particolare su quelle nuove brasiliane, che per la tipologia produttiva risultano essere più cinematografiche che televisive. Un buon prodotto a costi contenuti. Naturalmente non per tutta la giornata, ma solo in dedicate e ristrette fasce orarie.



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