8
ottobre

Ares Gate, disposta la perizia calligrafica sulle lettere di Teo Losito ad Alberto Tarallo

Alberto Tarallo

Nel materiale al vaglio degli inquirenti ci sono anche tre missive e un testamento dattiloscritto in cui Teodosio Losito nomina erede universale il compagno . Per fare chiarezza sulla tragica scomparsa dello sceneggiatore, che si tolse la vita nel gennaio 2019, il pm Carlo Villani ha deciso di disporre una perizia grafologica proprio su quelle lettere, tutte scritte a mano. Un nuovo tassello che si andrà ad aggiungere agli elementi sul cosiddetto Ares Gate.

Per questa vicenda, Alberto Tarallo risulta attualmente indagato per l’ipotesi di istigazione al suicidio. L’uomo, produttore e fondatore della Ares Film (società per la quale lavorava anche il suo ex compagno Losito), era stato ascoltato in estate dal pubblico ministero, in compagnia del suo difensore Daria Pesce. All’uscita dall’interrogatorio, aveva assicurato di aver chiarito molti aspetti della morte dello sceneggiatore. In realtà, su quella brutta vicenda resterebbero ancora diversi aspetti su cui far luce.

A cominciare dalle lettere scritte da Losito nei mesi precedenti al tragico gesto. In una di esse, risalente al 18 dicembre 2018, l’uomo racconta di un malessere interiore, legato al fallimento societario della Ares, che gli avrebbe fatto credere di non aver altra via d’uscita se non quella di suicidarsi. “Mi vergogno troppo per sopravvivere a questa disfatta“, scriveva lo sceneggiatore, secondo quanto riporta La Repubblica. Intervenendo un anno fa su La7, a Non è L’Arena, era stato lo stesso Tarallo a leggere in diretta una lettera di addio che l’ex compagno gli aveva scritto, rigettando sin da allora l’accusa di istigazione al suicidio. “Sono dispiaciuto per te, per questo epilogo che ti farà soffrire“, scriveva Losito in quella missiva.

La perizia calligrafica disposta dal pm servirà probabilmente ad evidenziare eventuali incongruenze e a capire se davvero il movente del suicidio sia stato di natura economica. A parlare per prima di “istigazione al suicidio” in merito alla vicenda era stata l’attrice Rosalinda Cannavò (ex Adua del Vesco), durante alcune conversazioni pronunciate nella casa del Grande Fratello Vip 2020.

Nell’ambito dell’inchiesta che ne era scaturita nei mesi successivi, tra gli altri erano stati ascoltati ascoltati in procura (come persone informate sui fatti) Gabriel Garko, Nancy Brilli, Eva Grimaldi, Manuela Arcuri e Barbara D’Urso. Le loro testimonianze sono tuttora coperte dal segreto investigativo.



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