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Rai, approvate le nomine per Fiction e Nuovi Formati. In arrivo i nuovi vicedirettori di rete

di Marco Leardi

11/11/2020 - 14:40

Rai, approvate le nomine per Fiction e Nuovi Formati. In arrivo i nuovi vicedirettori di rete

Poltrone approvate. Dal Consiglio di Amministrazione della Rai è arrivato stamane il via libera ad una nuova infornata di nomine. L’assemblea ha dato il proprio ok ai nomi proposti dall’AD Fabrizio Salini per il vertice di Rai Fiction e per quello dei Nuovi Formati. E’ attesa inoltre la comunicazione dei nuovi vicedirettori di rete.

Come già trapelato ieri, la direzione di Rai Fiction è stata assegnata a Maria Pia Ammirati (attualmente alla guida di Rai Teche), votata all’unanimità in Cda. Alla Direzione Nuovi Formati è stato nominato invece Pierluigi Colantoni, attuale vicedirettore della Direzione Creativa con un trascorso da cantante (sotto un suo video). Per lui, quattro voti a favore e due contro, con un astenuto.

In arrivo anche i nuovi vicedirettori di Rai1 e Rai2, scelti dai responsabili di rete, che si andranno ad aggiungere a quelli di Rai3 già nominati nelle scorse settimane. Tra di loro, anche alcuni volti noti al pubblico televisivo. Per Rai1, i nominati sono Angelo Mellone e Massimiliano De Santis. Gli altri vicedirettori della rete ammiraglia (confermati) sono Claudio Fasulo, Maria Teresa Fiore, Federica Lentini, Paola Sciommeri, Giovanni Anversa.

I nuovi vicedirettori di Rai2 sono Milo Infante (il conduttore era stato vicedirettore anche a Rai1 con delega al daytime), Adriano De Maio e Giorgio Buscaglia, che si aggiungono – per un totale di sei vice – a Massimo Lavatore, Fabio Di Iorio e Paolo Corsini. A Rai3 restano Andrea Sallustio, Rosa Anna Pastore, Elsa Di Gati, Ilaria Capitani e il conduttore di Report Sigfrido Ranucci, nominati un mese fa.

Sempre in tema di nomine, nelle scorse ore l’AD Salini aveva evidenziato la futura necessità di un “riequilibrio di genere” nei ruoli apicali dell’azienda. Il top manager sarebbe intenzionato ad inviare un’informativa a tutte le strutture aziendali per chiedere il raggiungimento di tale obiettivo egualitario, sulla base di un progetto elaborato dall’Ufficio Studi della tv pubblica.