Adesso tocca a loro: il giro di vite riguarderà anche le star. Il CdA Rai ha infatti dato mandato al DG Antonio Campo Dall’Orto di applicare il tetto di 240 mila euro annui anche ai contratti di collaborazione e consulenza di natura artistica. La norma, che entrerà in vigore a partire da aprile, dovrebbe quindi interessare alcuni tra i volti più noti del servizio pubblico: da Fabio Fazio a Carlo Conti, passando per Bruno Vespa ed Antonella Clerici (qui tutti gli stipendi delle star e i costi delle trasmissioni Rai).
La decisione del CdA di Viale Mazzini è stata presa come atto cautelativo, in attesa di un parere chiarificatore da parte del Ministero del Tesoro, al quale era stato chiesto di esprimersi riguardo all’interpretazione della norma sull’editoria (art. 9 della legge 198/26 dell’ottobre 2016). La legge in questione prevede infatti che il tetto dei 240 mila euro sia applicato a tutti i soggetti “la cui prestazione professionale non sia stabilita da tariffe regolamentate”. Come comportarsi con le star?
A novembre il CdA aveva proceduto con una delibera applicativa, escludendo solo le collaborazioni di natura artistica. Ora, però, la stessa assemblea ha deciso che la restrizione dovrà riguardare anche i conduttori, oltre che i top manager e i dirigenti di prima fascia con stipendio superiore al limite indicato (qui l’elenco dei dirigenti e giornalisti Rai che guadagnano più di 200mila euro).
E – come confermato anche da un documento pubblicato recentemente da La Stampa – i volti Rai che godono di un compenso superiore ai 240mila euro non sono pochi. Si va da Antonella Clerici a Bruno Vespa, da Flavio Insinna a Lucia Annunziata, da Piero Angela a Carlo Conti, reginetto dell’ultimo Festival di Sanremo, criticato proprio per il cachet percepito per la kermesse.
Il taglio scatterà da aprile e – aggiunge l’Ansa – il CdA si è riservato la possibilità di un prelievo retroattivo, qualora ce ne fosse necessità, a partire dal giorno dell’entrata in vigore della legge. Da una parte c’è chi esprime già preoccupazioni sulle conseguenze del provvedimento, che potrebbe favorire la concorrenza. Dall’altra c’è chi, come il Presidente della Vigilanza Roberto Fico, si dice invece soddisfatto.
“Ho chiesto e insistito senza sosta anche su questo punto. Le cose arrivano con un lavoro serio e quotidiano. Teniamo alta la guardia perché non finisce qui” ha commentato l’esponente pentastellato.
Più prudente, invece, Bruno Vespa:
“Credo che il cda abbia voluto in qualche modo invitare il ministero dell’Economia a una decisione di buon senso, se si vuole che la Rai resti nel mercato. E poiché il ministro Padoan ha dato molte prove di essere una persona di grande buon senso, sono fiducioso che si troverà presto una soluzione” ha dichiarato il conduttore all’Ansa.
Nella seduta di ieri, il Cda ha successivamente approvato all’unanimità il Budget di Gruppo Rai per il 2017 illustrato dal Direttore generale Antonio Campo Dall’Orto.
1. Ivy ha scritto:
24 febbraio 2017 alle 11:45