Le star tv del servizio pubblico possono tirare un sospiro di sollievo: per il momento saranno risparmiate dal taglio degli stipendi. Non sarà così per gli altri dipendenti e collaboratori di Viale Mazzini. Il CdA Rai riunitosi ieri ha infatti approvato all’unanimità la delibera per la “decorrenza immediata” all’introduzione di un limite massimo retributivo di 240mila euro annui per il top management (qui tutti gli stipendi d’oro), come indicato dall’articolo 9 della legge 198 approvata il 26 ottobre 2016.
Il provvedimento scatterà dal prossimo 15 novembre, quando la legge entrerà in vigore. Il taglio riguarderà quindi i top manager, i dirigenti di prima fascia (compresi i direttori delle testate), i dipendenti, i collaboratori e i consulenti Rai, ma per il momento non interesserà i volti noti del piccolo schermo. In una nota del servizio pubblico si legge infatti quanto segue:
“per i contratti di natura artistica verrà chiesta un’interpretazione puntuale del testo di legge all’azionista Ministero dell’Economia e Finanze e al Ministero dello Sviluppo economico“.
Sarà quindi il Ministero a stabilire quale interpretazione dare alla norma sull’editoria, che prevede il tetto dei 240mila euro per tutti i soggetti “la cui prestazione professionale non sia stabilita da tariffe regolamentate”. E, dal momento che i conduttori e gli artisti non appartengono ad un ordine professionale proprio, bisognerà decidere se l’applicazione della legge riguarderà anche loro.
La risoluzione interpretativa avrà anche sfumature politiche. Il Presidente della Vigilanza Rai, il grillino Roberto Fico, ha ad esempio auspicato che il tetto degli stipendi sia applicato a tutti, star comprese.
Nella seduta tenutasi ieri, il Cda ha inoltre affrontato in via preventiva la valutazione degli effetti della riduzione del canone unitario da 100 Euro a 90 Euro come previsto nell’attuale versione della Legge di Stabilità 2017.