Mezzo secolo di carriera e una voce ancora perfetta. Inattaccabile. Poi la grande attesa del pubblico e quei ’molleggiamenti’ ben assestati, come ai vecchi tempi: eccovi la magia di Rock Economy. Con essa, ieri sera, l’imperatore Adriano ha conquistato l’Arena e ne ha acceso le emozioni in diretta tv. Un concertone così non lo si vedeva da tempo: spettacolo. Peccato che, ad un tratto, lo show trasmesso su Canale5 sia stato interrotto dalla quintessenza dello smaronamento: il predicozzo (tutti lo temevano e alla fine c’è stato). Celentano, che celebrava il suo grande ritorno live, non ne ha voluto fare a meno, correndo però il rischio di rovinarsi la festa.
Dopo un esordio con invettiva incorporata, ieri il Molleggiato ha intonato alcuni dei suoi più grandi successi e il pubblico, drogato da quell’atmosfera, lo acclamava manco fosse il Messia. Notevole la riproposizione de L’Artigiano, pezzo del 1962 col quale Adriano ha cantato: “Il ministro dei soldi degli altri ora sta parlando in tv, dice che ancora non basta, bisogna pagare di più“. Roba attualissima, da far fischiare le orecchie a Mario Monti. Fin qui tutto ok: lo show ha tenuto bene la resa televisiva, sfatando pure quel teorema che ritiene gli spettacoli musicali poco adatti al prime time.
Il fatto è che, poi, Adriano abbia voluto fare il Celentano. Sul palco di Verona sono spuntati i giornalisti Stella e Rizzo, ma soprattutto l’economista Jean Paul Fitoussi. Quest’ultimo ha iniziato a teorizzare di mercati e sovranità nazionale, denunciando una “dittatura del fiscal compact“. Dopo dieci minuti il pubblico si era già rotto: “Adriano devi cantare!” hanno gridato al Molleggiato dalla platea, sollecitando la fine dell’omelia. Il rischio default per lo show era dietro l’angolo.