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SERVIZIO PUBBLICO: MICHELE SANTORO ‘SPUTTANA’ LA RAI. MA NON VEDE L’ORA DI TORNARCI

di Marco Leardi

24/02/2012 - 10:58

SERVIZIO PUBBLICO: MICHELE SANTORO ‘SPUTTANA’ LA RAI. MA NON VEDE L’ORA DI TORNARCI

Michele Santoro

A volte ritornano. I bei tempi di Annozero, si intende. Ieri sera a Servizio Pubblico sembrava quasi di respirare l’aria elettrica del defunto talk show di Rai2, quello in cui gli ospiti si affrontavano a colpi di roncola e la tensione dialettica si tagliava a fette. L’illusione è avvenuta grazie ad Adriano Celentano, che ha rilasciato un’intervista al programma di Michele Santoro per raccontare i retroscena della sua partecipazione a Sanremo. Un po’ di rock ‘n’ roll nella trasmissione del giovedì sera.

A Servizio Pubblico il Festival del Molleggiato ha tenuto banco per l’intera puntata con filmati e testimonianze raccolte all’Ariston nei giorni della kermesse. Il tema della puntata non era stato scelto a caso ma sottendeva un obiettivo ben preciso. L’intenzione di Santoro era infatti quella di mostrare al pubblico la presunta crisi della governance Rai. A partire dal caso Celentano, il giornalista ha parlato di una tv pubblica allo sbando, in mano ai partiti (ma dai, che scoperta!) e influenzata della Chiesa.

Nel sostenere la sua tesi, Santoro è stato aiutato da alcuni ospiti presenti in studio. Corradino Mineo, ad esempio, ha attaccato: “in Rai ci vuole coraggio (…) Stiamo copiando da anni il sistema Mediaset e nessuno ne parla“. Secondo Lucia Annunziata la tv di Viale Mazzini “è serva del padrone della concorrenza“, e pure il Consigliere dimissionario Rizzo Nervo ha parlato di decadenza della Rai. Poi è intervenuto pure Carlo Freccero a dire che l’emittente non ha avuto il coraggio di difendere i suoi successi. Il ritratto di uno sfacelo, insomma.

La ciliegina sulla torta è stata l’intervista ad Adriano Celentano, che ha evidenziato un “errore nel meccanismo di conduzione della Rai”. A completare la sceneggiata, un incredibile sondaggione lanciato da Giulia Innocenzi al popolo del web: volete sostenere la candidatura di Beppe Grillo alla presidenza della Rai?

Ora, la contraddizione è evidente. Ieri sera Santoro ha dipinto la Rai come una zattera alla deriva in mano ad un branco di Schettini: opinione legittima e forse verosimile. Peccato che in questi mesi il giornalista non abbia fatto altro che strizzare l’occhio alla tv pubblica; più volte Michele ha detto di essere pronto a tornare in Rai, dove poteva fare ciò che voleva. Anche mandare a vaffanbicchiere il DG.

Un po’ come nella favola della volpe e l’uva, oggi Santoro disprezza ciò che non può avere. Già, bei tempi quelli di Annozero…

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13 commenti su "SERVIZIO PUBBLICO: MICHELE SANTORO ‘SPUTTANA’ LA RAI. MA NON VEDE L’ORA DI TORNARCI"

  1. Mano male che perlomeno hai notato che Freccero ha detto cose condivisibili.. Purtroppo su Santoro c'è un pregiudizio di fondo

  2. @Giuseppe. La Rai è nel pallone. Ma la crisi è presunta nei termini apocalittici in cui l'ha presentata Santoro.. il quale ha parlato di influenze dei partiti, di pressioni e ingerenze varie. Cose che accadono da sempre a Viale Mazzini!! Ieri Belpietro l'ha detto e Freccero si è indignato, mostrando una certa ipocrisia sull'argomento (per il resto ha anche detto cose condivisibili).

  3. @Pippo76. il discorso non è semplicistico, è veritiero. Santoro dipinge la Rai come l'inferno, ma non perde occasione per dichiararsi pronto a tornare. In Rai aveva più mezzi e più libertà, è evidente. Discorso analogo si potrebbe fare per la Annunziata: perché i mali della Rai non li ha sistemati lei quando era ai vertici di Viale Mazzini?