Dal palco di Sanremo a quello di Servizio Pubblico, Adriano Celentano è tornato a colpire. Dopo la sua discussa partecipazione al Festival, il Molleggiato ha concesso un’intervista esclusiva al programma di Michele Santoro che è stata trasmessa questa sera. Al microfono di Sandro Ruotolo, il cantante ha sparato nuove invettive facendo vibrare le corde della provocazione mediatica. Un intervento geniale, nel suo stile.
Celentano ha assicurato che non avrebbe cambiato una virgola del suo intervento sanremese, nel quale attaccava anche il Vaticano e i giornali cattolici. “Ho ricordato solo ciò che è inutile per la Chiesa” ha commentato il cantante. E a Sandro Ruotolo che gli domandava perché siano arrivate critiche feroci dai dirigenti aziendali nonostante gli alti ascolti ha risposto:
“Credo che l’errore stia proprio nel meccanismo di conduzione della Rai. Finché i partiti continueranno a litigarsela, la Rai sarà sempre preda di sotterfugi, intrighi e sospetti a danno del Paese. E’ difficile non pensare che lo stesso Direttore Generale non sia sottoposto a pressioni da parte dei partiti. E non soltanto della destra, ma anche della sinistra. Alcuni giornalisti di Repubblica, per esempio, ci hanno dato dentro mica male per bloccare la mia partecipazione al Festival“.
Poi ha aggiunto che la Rai dovrebbe fare un monumento a Gianni Morandi e Gianmarco Mazzi per come hanno organizzato il Festival.
Il cantante si è inoltre soffermato sulla polemica legata al compenso che percepirà per le sue esibizioni a Sanremo e “la colossale stronzata sbandierata da qualche esponente di AN e del PD secondo la quale io farei beneficienza con i soldi dei contribuenti“. “Che colpa ne ho io se mi è capitato di essere uno degli uomini più pagati d’Europa (…) i soldi che la Rai mi dovrà dare non sono dei contribuenti ma sono miei” ha provocato.
Celentano ha infine parlato di politica
“Qualcosa mi dice che il cambiamento è nell’aria e che il vento di questo cambiamento sta diventando una tempesta. Alle prossime elezioni potrebbero esserci delle sorprese. La gente sta cominciando a capire che non si va da nessuna parte se non prendiamo con forza e determinazione la via dell’onestà” ha detto.
Poi una chiusura geniale dedicata, ovviamente, alla sua esperienza sanremese:
“il successo è bello, gratificante ma non ha niente a che vedere con la felicità che si prova per esempio in una partita a bocce con quattro amici”.
Ecco, Celentano c’è.
1. Giuseppe ha scritto:
24 febbraio 2012 alle 00:54