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RAI, CONCESSIONE DEL CANONE A RISCHIO

Fabio Fabbretti

di Fabio Fabbretti

20/07/2013 - 14:32

RAI, CONCESSIONE DEL CANONE A RISCHIO

RAI

Guai a considerare il passivo in bilancio della Rai come conseguenza di investimenti sbagliati, cachet milionari e sprechi di varia natura. Se i conti della tv di Stato sono in rosso è per (de)merito di tutti quegli spettatori che non hanno pagato il canone. Questo, almeno, è il monito – riportato da una nota ASCA – di Antonio Verro, consigliere Rai:

“La Rai non ha come primo obiettivo produrre utili, ma offrire in maniera efficiente un servizio pubblico di qualità e accessibile a tutti. E’ evidente che ci sono margini di miglioramento per la nostra televisione pubblica sotto il profilo economico, ma è altrettanto vero che, se non ci fosse un tasso di evasione del canone tanto elevato, saremmo in attivo.

Un pensiero che, in termini prettamente matematici, forse non fa una piega. Eppure, proprio su quella capacità come obiettivo primario di offrire servizio pubblico, alcuni iniziano a dubitare. Al punto da mettere a rischio la concessione del canone; in poche parole, la Rai non sarà automaticamente la prossima concessionaria dell’abbonamento tv. Ad annunciarlo, a sorpresa, è il viceministro dello sviluppo economico Antonio Catricalà, che – come riporta Libero – invita il Parlamento ad una decisione, “anche con una norma di due righe di semplice proroga, ma dovrà comunque farlo”. L’intenzione, chiarisce, è di spronare la Rai, a partire da un mea culpa sull’evasione del canone:

“Il vero tema di fondo e forse l’unica vera grande ragione per giustificare la lotta all’evasione, ma addirittura le motivazioni del suo pagamento, non può non prescindere da un recupero di credibilità della Rai e della sua missione di servizio pubblico […] Il pubblico deve avere la percezione che tutti i canali Rai sono canali di servizio pubblico e che tutta la programmazione risponde, con coerenza, alla logica di servizio pubblico”.

Ricordiamo che la concessione del canone alla Rai scade nel 2016.

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13 commenti su "RAI, CONCESSIONE DEL CANONE A RISCHIO"

  1. Il suo obiettivo è fare servizio pubblico, però poi quando un programma di intrattenimento , leggasi telefilm, va male, viene spostato e cambiato d'orario XD Ovviamente concordo sulla faccenda dell'evasione troppo alta, però dovrebbero controllarsi sugli stipendi e "premi" di partecipazione ai programmi... Parlo da semplice spettatore e poco esperto in materia, sia chiaro.

  2. magari evitando di usare i nostri soldi, ma può farlo.

  3. la rai non deve fare esclusivamente servizio pubblico, può anche fare tv commerciale e nessuno glielo vieta.

  4. che la rai non faccia servizio pubblico come dovrebbe,è ormai chiaro,ma questa è colpa della politica,che usa l'aziende per i loro comodi e questo verro lo sa benissimo,anche se dispensa queste perle di saggezza

  5. x 6. lele Non girarci in torno... la RAI deve fare servizio pubblico: poi, se la RAI è in rosso è principalmente colpa di chi evade e questo vale a prescindere da cosa fa la RAI o dagli sprechi interni alla RAI.

  6. se fai utili non sei in rosso... no? e poi sappiamo bene che ormai la rai non fa più solo servizio pubblico

  7. lele,la rai ha il compito di fare servizio pubblico,fare tv di qualità e non andare in rosso coi conti. non di produrre guadagni

  8. "La Rai non ha come primo obiettivo produrre utili" qualcuno spieghi a verro che la rai è una società per azioni...

  9. parole al vento quelle di Verro. sacrosante,per carità,ma alla politica la rai fa troppo comodo e non la metterebbero mai in condizione di diventare privata

  10. In parte ha ragione Antonio Verro. Ma sconfiggere l'evasione del canone non basterebbe. In Grecia non è possibile evadere perchè il canone si paga con la bolletta elettrica e tuttavia abbiamo visto la fine fatta dalla tv pubblica. Occorre eliminare anche gli sprechi e, in primo luogo, proprio i cachet milionari e gli stipendi troppo alti di dirigenti, funzionari e altre figure. Per non parlare di una certa programmazione da sfrondare decisamente.