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PIPPO CHE NOIA CHE FA…
di Mattia Buonocore
30/05/2010 - 17:39

Quel che si dice è proprio vero: la televisione logora chi non la fa o almeno chi non la fa più. Capita infatti che il maestro di un tempo che fu, alias Pippo Baudo, non perda occasione per attaccare il piccolo schermo e i suoi contenuti. Teatro delle invettive, questa volta, è il salotto radical chic di Che tempo che fa di Fabio Fazio.
Stuzzicato dalle astute circonlocuzioni del padrone di casa, il conduttore siciliano senza mezze misure comincia con il criticare la televisione che tratta il pubblico come tappeto, per poi fare il suo affondo contro i talent. Così si esprime il Pippo Nazionale sulla televisione tanto in voga: “Questa televisione dei talenti non mi piace, i talenti non hanno futuro, si creano solo illusioni“ .
Un’opinione soggettiva, e solo per questo accettabile, ma che rasenta il ridicolo quando si passa all’elogio della vecchia televisione o degli antesignani dei talent. Ad essere encomiata, per capirci, è quella tv le cui redini erano salde nelle mani del conduttore. Il caro Pippo faceva, infatti, una cultura accessibile che oggi nessuno fa perchè nei suoi show ci si acculturava anche alla visione dei costumi delle starlette; ma soprattutto lui sì che scopriva talenti. Talenti che, a differenza di oggi, venivano poi adoperati. Albano, Fausto Leali, per citare i nomi fatti in trasmissione, ai quali noi possiamo aggiungerne degli altri; peccato, però, che poi il Pippone nazionale si dimentica di citare le tante meteore incrociate nella sua carriera. Tanti anche gli “illusi” di Baudo, personaggi colpiti da successi improvvisi e che ora sono spariti o galleggiano barcamenandosi tra feste di piazza e il sogno di un reality o dell’ennesimo Sanremo che li faccia uscire dal sarcofago.
Ancora sul confronto vecchio-nuovo Fazio, che ovviamente ci tiene a non voler sembrare “passatista”, asserisce che un tempo la televisone era eccellenza e in tv andava solo il meglio e chi sapeva fare qualcosa. Verrebbe da dire la televisione è stata bella finchè non c’era ancora chi dava spazio ai non talenti o creava illusioni come Maria de Filippi, da Pippo implicitamente citata in un aneddoto. Il conduttore così racconta:
“Al mio paese in campagna è venuto un muratore a fare dei lavori e c’aveva suo figlio che pittava le case; gli ho chiesto quant’è e lui mi ha detto che non voleva niente: per lei niente, lei mi deve fare un favore, per mio figlio. Il figlio dice: Voglio andare a Uomini e Donne; e che sai fare canti? – No – Balli? – No – Reciti? – No, io co’ sto fisico mi faccio corteggiare e divento subito famoso – Gli ho detto subito quant’è? Via, arrivederci.”
Sempre, dunque, il solito Baudo che non si rende conto che lui ha fatto sì la storia della televisione ma che questa per definizione è mutevole.
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yoshi dice:
Docaccia mi augurerei fosse veramente cos? (inteso per quanto riguarda i talent).Dal punto di vista prettamente musicale e non televisivo questi reality stanno solo mantenendo in vita le case discografiche altrimenti ridotte all'astrico. Il ricambio generazionale nell'ambito musicale non avviene. Avviene tra gli emergenti ovviamente. Tra artistucoli inventati che si scambiano il posto da un giorno all'altro. questo è comodissimo per le major le quali hanno sempre il predominio sull'artista e non il contrario che invece avviene con artisti del calibro di vasco, pausini, ligabue, dove questi in primis sono al di sopra ovviamente dei direttori artistici delle case discografiche. Questi hanno pretese molto più ingenti rispetto a gente nuova come questi rgazzetti dei talent. questi ragazzetti costano poco alle case discografiche perchè già "conosciuti" di faccia e quindi fanno uscire un disco costruito in 2 giorni con canzoni inutili e banali tanto le ragazzette di 12 anni il disco lo compranop a prescindere che ci sia musica o spazzatura all'interno. non sanno giudicare un prodotto valido musicalmente loro perchè gli viene imposto. questo fa molto comodo alle case discografiche. spesa = 0 rientro = + 100 . Direi che in periodi di crisi come questo la cosa può andare più che bene. l'anno prossimo ne esce uno nuovo e si cambia. non bisogna neanche impegnarsi tanto per cercare o scrivere canzoni nuove per un secondo disco ( che per un artista mediamente affermato è più importante del primo ). Si pigliano i soliti autori ( vedi camba e coro che vanno tanto di moda ora) e poi si prende il ragazzetto di turno e si tira un calcione a quello prima. L'impressione è che vi siano molto più spazi musicali di prima per i ragazzi ma è un'idiozia. Di musica ormai non si parla più. si parla di spazzatura creata a tavolino di liti dell'uno o dell'altra , se uno è gay o meno e se questo esce con questa. Il consumo di musica aumenta e le canzoni nel giro di 1 mese che sono state lanciate sono già vecchie. non si può pensare che un singolo lanciato in radio ormai nel giro di 4 settimane sia già da ricambiare ! una volta l'artista aveva il tempo matematico per scrivere un disco come si deve. ora se non butti un disco all'anno sei out. dimenticato. allora cosa è meglio ? scrivere schifezze ogni anno o cagare uova d'oro ogni 2 anni ? ringraziamo tutto questo sistema frenetico che sta distruggendo la musica fino alle radici dalle etichette indipendenti alle major agli stessi artisti. radio che si ribellano per non passare i pezzi perchè la scf chiede di adeguarsi con il pagamento dei diritti fonografici sui pezzi, sempre le radio poi che di emergenti sconosciuti non ne passano più da qualche anno ( non c'avevate fatto caso vero ?). Il sistema è destinato a crollare; ma quando ? fra 10- 20 anni? la musica ormai da sola non vive più. La tv ha rovinato quel poco che di buono era rimasto. Illusioni su illusioni. Renga dice che questi ragazzi usciti dai talent non si rendono assolutamente conto che la popolarità che acquisiscono è per il 90% dovuta al programma e non a quello che loro hanno costruito. SOno assolutamente d'accordo con questa affermazione. Voi fan di questo e quello artista non potete capire òe mie parole e come funzioni dietro.solamente una volta che avete dato uno sguardo dentro la scatola allora capireste quanto le mie parole siano vere.