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PECHINO EXPRESS 3: LA DELUSIONE FINALE
di Stefania Stefanelli
04/11/2014 - 14:28

Un telespettatore ignaro che avesse visto solo la prima puntata di Pechino Express 3, ieri sera non avrebbe riconosciuto lo stesso programma vedendo la finalissima in cui i Conquilini e i Perez si sono contesi la vittoria: quelle due coppie all’esordio non c’erano. Gli uni arrivati nella terza puntata, gli altri nella sesta. E così, più freschi e riposati dei viaggiatori della prima ora, li hanno eliminati uno per uno conquistando i gradini più alti del podio.
Pechino Express 3: il fastidioso atteggiamento dei Perez
La cosa è stata fastidiosa. La finale è stata fastidiosa. Con Amaurys Perez che incoraggiava a gran voce la moglie ad andare avanti in nome dell’amore per i figli (?), come se vincere fosse per loro vitale, tirando fuori uno spirito combattivo ed agonistico del tutto fuori luogo. Soprattutto se si pensa che marito e moglie, a differenza di tutti gli altri concorrenti, non hanno attraversato Myanmar, vissuto la Malesia né mangiato scarafaggi, cavallette e pene di toro.
Fastidiosa l’eliminazione delle Cougar ad un passo dal podio. Specie se si pensa che a rallentare, e dunque fermare, Eva Grimaldi e Roberta Garzia sono state le due prove d’acqua (remare/recuperare i piatti e scalare la roccia con la cascata in agguato), superate ovviamente senza grossi problemi da Amaurys Perez che è un pallanuotista di professione. In un tale contesto la vittoria dei Coinquilini, che all’inizio si divertivano a prendere in giro i locali e mostrare il sedere alle telecamere, ha fatto tirare un sospiro di sollievo, perchè a quel punto è stata il male minore. Ma non ha risollevato il tono amaro di una puntata finale che ha chiuso male un programma bello, sano e dotato di una fotografia, di un montaggio e di una funzione divulgatrice ma non nozionistica che la tv raramente sa offrire.
Pechino Express 3: in finale due coppie entrate a gioco iniziato
La “colpa” della defaillance è tutta della produzione che in futuro dovrebbe evitare le new entry a gioco iniziato: Pechino Express non è il Grande Fratello, il meccanismo non rischia di stancare, non ha bisogno di cambiamenti in corso d’opera che spezzino la monotonia e diano nuova linfa al gioco. Perchè il gioco è nel viaggio: è un percorso lungo, che ha un inizio ed una fine e se ne perdi un pezzo non è più lo stesso. Non ha più lo stesso valore.
Lo spettatore di Pechino Express quel viaggio lo vuole compiere per intero. Vuole sorridere con Costantino Della Gherardesca, prendersela con le Immigrate, fare di Angelina una superstar, commuoversi a contatto con la generosità delle popolazioni asiatiche e continuare a domandarsi se gli Sposini ci erano o ci facevano.
La finale di ieri sera, semplicemente, non era adatta a quello spettatore lì. Non è stata l’ultima tappa di quel viaggio ma un racconto avulso dal resto, una sorta di appendice per nulla emozionante. In confronto a quel resto.
Peccato davvero.
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ariel dice:
hai riassunto magnificamente quello che anche io ho detto stamani! Bravissima!
grilloparlante dice:
Evviva, qualcuno che la pensa come me su quei due!
Threshold dice:
Questa è stata l'edizione di PE che ho seguito di meno anche grazie alla RAI che, sul DTT, l'ha trasmessa in bassa definizione al contrario dello scorso anno quando è andata quasi tutta in HD. In questo modo per me il programma ha perso più della metà dell'attrattiva. Complimenti alla RAI che chiaramente guarda... indietro. Un altro dei motivi per cui l'ho seguito poco è il fastidio verso l'eccessiva competitività dei concorrenti, tutti, che hanno spesso comportamenti assurdi verso i locali. Piombano come degli invasati su della povera gente ignara, urlando in una lingua straniera, pretendendo ospitalità o passaggi e spesso reagendo stizziti o insultando quando non vengono aiutati. La gara dovrebbe essere un semplice pretesto ed il piatto forte il racconto del viaggio e l'interazione con le popolazioni locali, elementi che per me sono ridotti all'osso. Magari potrebbero sopperire con una striscia giornaliera riservando gli aspetti agonistici alle puntate serali. Quanto agli immeritati vincitori, li ho trovati veramente irritanti con Corti che sembrava l'imitatore di DJ Francesco(!) ripetendo ossessivamente "bella zio", "broder" e bimbominkiate simili. Onestamente non ho colto questo loro miglioramento visto che anche ieri sera Corti ha deriso un anziano cercando di fargli fare il ruttino... Non è la cosa in se ma il fatto che la "vittima" non può né risponderti né partecipare al gioco non capendoti. Idioti o finto tali poco cambia: a 30 e rotti anni risultano patetici.
grilloparlante dice:
Non avrei saputo esprimere meglio il mio pensiero e le mie sensazioni di quanto abbia fatto questo articolo, che condivido pienamente. Un brutto finale che il programma non meritava, e che mi ha lasciato con l'amaro in bocca. Brutto per come si è svolto, per come è stato vissuto, per la classifica finale, assurda. E brutta la sensazione - nettissima - che la produzione abbia agevolato qualcuno a discapito di altri. Non vorrei dover arrivare a pensare che Pippo Baudo avesse ragione!
iki dice:
Bravo Daniele
Nina dice:
Stefania: grazie della risposta, non credo però che abbiano sbeffeggiato la sacralità. Hanno fatto i burloni senza mancare di rispetto. Daniele: analisi perfetta!
paky94 dice:
COUGAR vincitrici di Pechino express 3.
Daniele Pasquini dice:
Gli Sposini erano partiti benissimo, mi piaceva l'idea della coppia che si stava facendo il viaggio di nozze faticoso. Poi è successo il patatrac, a me non piace chi trasforma un gioco in una guerra per emergere.
Stefania Stefanelli dice:
Io non credo che i Coinquilini siano stati gli unici ad aver preso il gioco con il giusto spirito. Anche le Cougar e i Fratelli lo hanno fatto e, fino ad un certo punto, gli Sposini. @Nina: all'inizio li ho trovati irrispettosi nei confronti delle popolazioni del luogo, ne hanno sbeffeggiato la "sacralità" che invece gli altri rispettavano. Poi sono migliorati, sono cresciuti ma la mia personale sensazione è rimasta la stessa.
Daniele Pasquini dice:
Come ripeto da ieri sera, viva viva i Coinquilini. Meglio dei finti idioti patentati che gente che si prende sul serio manco fosse l'opportunità della vita. Meritavano la vittoria solo perché sono stati gli unici concorrenti di Pechino Express ad aver preso con il giusto spirito il gioco. Tra gli altri solo le Cougar o le Cattive, per le difficoltà incontrate (e superate).