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EDITORIALE DI MINZOLINI: LE CONTESTAZIONI A BERLUSCONI SONO STATE RIPROVEVOLI

di Marco Leardi

13/11/2011 - 22:18

EDITORIALE DI MINZOLINI: LE CONTESTAZIONI A BERLUSCONI SONO STATE RIPROVEVOLI

Augusto Minzolini, Tg1

Le manifestazioni di piazza che hanno accolto le dimissioni di Silvio Berlusconi come un nuovo 25 aprile sono state “riprovevoli“, una “brutta pagina” nella storia dell’Italia. Lo ha affermato questa sera il direttore del Tg1 Augusto Minzolini, in un editoriale andato in onda nell’edizione delle 20 del suo notiziario. Pochi minuti prima il Cavaliere aveva divulgato un videomessaggio nel quale si diceva rattristato dai fischi e dagli insulti che gli erano stati rivolti ieri dalla folla esagitata di piazza del Quirinale (leggi qui).

È legittimo manifestare su tutto e su chiunque, ma le 2000 persone che ieri hanno lanciato monetine e gridato hanno messo in scena il rito tribale del capro espiatorio che non ha nulla a che vedere con la democrazia” ha detto il responsabile del Tg1.

Il giornalista ha poi proseguito con tono indignato, affermando che tanta violenza verbale non sarebbe giustificata da nessuna ragione.

Innanzi tutto perchè in Italia non c’è mai stato un regime e le dimissioni volontarie di Berlusconi lo dimostrano, in secondo luogo perchè il governo uscente lascia una legge di stabilità che per la prima volta garantirà il pareggio del bilancio e poi perchè, per senso di responsabilità, la vecchia maggioranza ha dato il via libera al tentativo di formare un governo che si è posto l’obiettivo di portare l’Italia fuori dalla crisi

Secondo Minzolini, le manifestazioni inscenate ieri contro Berlusconi farebbero a pugni con il principio di coesione nazionale che il Presidente della Repubblica ha auspicato in vista di un nuovo Esecutivo che risani la situazione di crisi del Paese. Concetto, quest’ultimo, che Giorgio Napolitano ha ripetuto anche stasera in diretta tv, parlando di momento della prova” per l’Italia.

Il direttore del Tg1 si è poi riferito ai futuri scenari della politica. Secondo il giornalista, il governo Monti porterà un elemento chiarezza che coinvolgerà tutti e sarà improntato sulle indicazioni della Bce.

Di fronte alla prospettiva di un nuovo esecutivo – ha aggiunto – “c’è chi, come la Lega, sceglie la strada legittima dell’opposizione in maniera limpida e altri che invece daranno il loro sostegno più o meno condizionato. Ma alla prova dei fatti si vedrà chi è coerente e chi invece userà la demagogia per tirarsi indietro, quella demagogia di cui erano intrise le manifestazioni di ieri manifestati di ieri“.

A parte questo auguri di buon lavoro al professor Monti” ha detto Minzolini a conclusione del suo editoriale. Che, stando ai rumors, potrebbe anche essere uno degli ultimi come direttore del Tg1. Da ieri, infatti, il vento è cambiato.

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61 commenti su "EDITORIALE DI MINZOLINI: LE CONTESTAZIONI A BERLUSCONI SONO STATE RIPROVEVOLI"

  1. riprovevoli sono le cose che continua ancora a dire Scondinzolini, ma tanto la pacchia è finita, spero che adesso ci leveremo dalle scatole lui e gli altri servetti!

  2. @marco: "non ragioniam di lor, ma guarda e passa" diceva qualcuno. non devi preoccuparti e tantomeno giustificarti o scusarti agli occhi di nessuno: si capisce bene che certi utenti scrivono solo per provocare a titolo gratuito e farti cadere nella loro trappola di scendere al loro basso livello. hai potuto notare, nei post di questi giorni che trattano la nostra situazione politica attuale, l'incapacità di questi utenti nel sostenere un sano confronto civile politico/dialettico.

  3. Perlomeno Sara riporta dei fatti, poi se uno non sa ribattere dice che è meglio ritornare a parlare di tv. Se ci si dedica ad articoli di tenore politico poi bisognerebbe avere le competenze necessarie per sostenere le proprie tesi...

  4. Pippo, il 'chi semina vento raccoglie tempesta' da me citato non è una giustificazione di atti che condanno anch'io. Era semplicemente una constatazione dello stato delle cose implicito nell concetto di popolo bue. Pippo76, concordo con molte delle cose che scrivi. Però non giustifichiamo chi passa dalla parte del torto con sciocchezze come il lancio delle monetine che poi catalizzano l'attenzione rispetto alle ben più importanti motivazioni di contestazione. Sono atteggiamenti che alla fine fanno solo il gioco di chi si vuole contestare. Sara, le tue puntualizzazioni sono interessanti e sicuramente vere. Però non esalterei troppo il significato dell'azione politica di Amato, Dini e Napolitano: sono indubbiamente abili politici il cui ruolo però si riduce a quello del commissario amministrativo. Ruolo fondamentale, ma utile solo per resettare momentaneamente la situazione e calmare le acque pur facendo ingoiare bocconi amari. In ballo è come si vuol procedere dopo, quali proposte innovative si vogliono avanzare perchè non si ricada sempre negli stessi errori. E qui, come spesso ricorda Marco Leardi, non c'è ancora niente di preciso e concreto da parte di tutte le forze in campo. Come sempre ci si ferma a programmi troppo generici o all'analisi (pur importante) del passato. In quest'ottica spero che anche l'informazione televisiva cambi atteggiamento. E che gli editoriali in difesa del governante di turno vengano sostituiti da argomentazioni che privilegino i costruttori di una migliore realtà futura. Amen

  5. Gntile Marco nessuna rilettura politica ma solo fatti , suoi dati non sono corretti, nei governi a guida Craxi il debito passo' dal 65 all' 84,5 in quanto il governo si concluse in aprile, cioe solo tre mesi dell'anno 87. inoltre come lei ben sa nella prima repubblica i governi erano a composizione eterogenea,cioe c'erano dentro tutti o quasi,quindi è difficile incolpare qualcuno lasciandone fuori un altro. Il debito pubblico, che si manifesta come le obbligazioni emesse dal Tesoro, si forma perché le spese dello Stato sono maggiori delle sue entrate – il deficit pubblico. La differenza, se non è finanziata con l’emissione di moneta, è coperta con l’emissione di obbligazioni. Più o meno tutti i Paesi sviluppati hanno visto crescere smisuratamente la spesa pubblica a partire dagli anni Sessanta. Quelli che hanno registrato una crescita delle imposte non troppo distante dalla crescita della spesa, hanno oggi dei debiti contenuti. Altri, invece, hanno speso velocemente, con le imposte che crescevano lentamente. Da qui i grossi deficit, che cumulati, hanno prodotto un gran debito. La spesa pubblica si divide in spesa pubblica “per lo Stato minimo”, e in quella “per lo Stato sociale”. La prima finanzia la polizia, i magistrati, i soldati. Ossia l’ordine, la giustizia, la difesa. La seconda finanzia i medici, gli infermieri, le medicine, gli insegnanti, ecc. Ossia l’istruzione e la salute. Le pensioni sono ambigue, perché sono pagate – attraverso un apposito organismo – a chi è in pensione da chi lavora, quindi sono un trasferimento, non proprio una spesa. Premesso ciò, la spesa per lo stato minimo è rimasta all’incirca la stessa nel secondo dopoguerra, mentre è esplosa quella per lo stato sociale. Ed è qui il punto. Quest’esplosione è avvenuta in tutti i Paesi europei. Negli Stati Uniti un po’ meno, ma non troppo meno, se si fanno dei conti sofisticati. Dunque non è un fenomeno solo italiano. O meglio, l’Italia spende più di alcuni altri Paesi, ma non “troppo di più”. Il punto è che ha incassato di meno per troppo tempo. (I conti comparati sulla spesa pubblica per lo stato minimo e per quello sociale vanno fatti escludendo la spesa per interessi sul debito, che è il frutto del cumularsi dei deficit nel corso del tempo e non della spesa corrente). Abbiamo così a che fare con un fenomeno storico. Se abbiamo a che fare con un fenomeno storico, allora la crescita del debito non è attribuibile – se non in minima parte – a un bravo o cattivo presidente del consiglio dei ministri. Il protagonista è il “Processo” e non l’“Eroe”. In conclusione, l’Italia ha speso più di quanto incassasse per troppo tempo, e si trova oggi ad avere un gran debito pubblico. Fino a quando ha speso più di quanto incassasse? Fino a prima dell’ultimo governo Andreotti. Il conto è fatto guardando la spesa pubblica meno le entrate prima del pagamento degli interessi (il saldo primario). Intorno al 1990 il bilancio dello Stato va in pareggio prima del pagamento degli interessi. In altre parole, non genera un nuovo deficit prima di pagare gli interessi sul cumulato dei deficit prodotti nel corso della storia (il debito). Da allora il saldo primario è stato o in avanzo, o in leggero disavanzo. Il deficit è stato il figlio del pagamento degli interessi sul debito cumulato. I deficit solo finanziari hanno però prodotto altro debito. La crescita economica (la variazione del PIL) non è mai stata troppo robusta, e perciò il rapporto debito su Pil o è rimasto stabile, o è appena sceso, o è cresciuto. Ultimamente il rapporto è cresciuto molto, perché il PIL (il denominatore) è caduto molto nel biennio 2008/2009 e non si è ancora ripreso. curriculum di Giuliano Amato: Amato (Torino, 13 maggio 1938) è un politico, giurista e docente italiano. Giurista costituzionalista, membro dell'Associazione Italiana dei Costituzionalisti, docente universitario. Ha avuto una notevole carriera politica: un tempo esponente del Partito Socialista Italiano, ha aderito poi all'Ulivo ed infine al Partito Democratico. È stato: Presidente del Consiglio dei ministri nei governi Amato I (1992-1993) e Amato II (2000-2001); quattro volte Ministro del Tesoro nei governi: Goria e De Mita (1987-89), D'Alema I e II (1999-2000); Ministro per le riforme istituzionali nel Governo D'Alema I (1998-99, prima di tornare al Tesoro); Ministro dell'Interno nel Governo Prodi II (2006-08); Presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Autorità "Antitrust") (1994-97); Vicepresidente della Convenzione europea (2001-03); Coordinatore del Comitato d'azione per la democrazia europea, detto «Gruppo Amato» (2006-07). Il 2 giugno 2008 ha pubblicamente annunciato il suo allontanamento definitivo dalla politica italiana. Nel 2009 è nominato presidente dell'Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani. Nel febbraio 2010 viene nominato senior advisor in Italia della Deutsche Bank. Nel giugno 2010 diviene Presidente onorario della Fondazione "Ildebrando Imberciadori", istituzione impegnata nella ricerca storica e dedicata al noto studioso Toscano.[1] direi che il dottor amato non ruba la pensione , e il suo curriculum è un tantino superiore a quello di Nicol Minetti. adesso abbiamo davvero detto tutto buona notte , e mi scusi se sono stata scortese.meglio comunque discutere di queste cose dirimenti per il paese che delle tette rifatte dell'ultima concorrente del grande fratello :)

  6. Marco Leardi dice:

    @sara. Mi spiace, la sua non è un'analisi storica ma una semplice rilettura degli eventi in chiave politica. Io ho riportato fatti e numeri ben precisi, il resto sono solo opinioni (e su quelle possiamo confrontarci all'infinito). Durante il governo Craxi (1983-1987, con Amato sottosegretario) il debito pubblico passò da 400 mila miliardi di lire a 1 milione di miliardi di lire e il rapporto debito-Pil dal 70 al 92%. Comunque, sul buon operato di Amato e Dini sarebbe bello sentire l'opinione delle persone comuni, che non penso siano state contente di vedersi tagliati pensione e risparmi da signori che ora percepiscono diarie a cinque cifre. Credo non ci sia altro da aggiungere. Possiamo anche tornare a parlare di tv.

  7. Caro marco la sua ignoranza è inferiore solo alla sua scortesia , la prego non parli di argomenti che conosce a malapena e che maltratta, il prelievo forzoso cosi si chiama l'impopolare ma coraggioso atto compiuto da Amato si rese necessario dato lo stato dei conti pubblici, che per inciso lui non aveva contribuito a creare in quanto socialista e quindi andato al governo solo negli anni 80 e non comunista o democristiano cioe coloro ai quali il debito pubblico è direttamente riconducibile .vogliamo poi davvero parlare di Craxi e di chi gli era veramente "amico e riconoscente"? perche io ricordo un certo imprenditore brianzolo che aveva delle televisioni le cui frequenze erano diciamo cosi in prestito forzoso e che grazie al suo grande amico Bettino ,che casualmente era presidente del consiglio, tramite decreto divennero di sua proprieta. quando si dice l'amicizia. per quanto riguarda le pensioni le ripeto non si inerpichii in spericolate disamine studi invece che cosa sono le rendite di anzianita' e se fossero sostenibili in un sistema contributivo e se fossero accettabili per i giovani che la pensione se la dovevano costruire, La riforna Dini è una delle migliori mai fatte perche è un patto tra generazioni. l'unico patto generazionale che Berlusconi è riuscito a fare è stato con Noemi Letizia e con la nipote di Mubarack

  8. Marco Leardi dice:

    @sara. punto primo: "il gergo che vi ha insegnato il padrone" lo dici a tua sorella. So benissimo quello che dico, quindi la maestina la fai da un'altra parte. Chiaro? @tutti. Evidentemente mi sono espresso male... me ne scuso e riformulo meglio: Dini e Amato che spuntano in questo momento di transizione mi fanno venire la nausea! Dini nel '95 fece una riforma pessima, distruggendo le rendite d'anzianità e tagliando le pensioni alla gente comune. Bello schifo. Costui, passato dal Pd al Pdl, guadagna 40mila euro di pensione al mese: due pensioni più indennità parlamentare. Giuliano Amato è lo stesso che negli anni 80 fu sottosegretario alla Presidenza del Consiglio in due governi Craxi (vi basta il nome o bisogna che vi spieghi per benino?). Nel 92 rubò il 6x1000 dai conti correnti degli italiani nel tentativo di risanare il debito pubblico (da lui creato). Ritiratosi dalla politica nel 93, ce lo ritroviamo tra i piedi ancora oggi in tutta la sua inadeguatezza con 31.400 euro lordi di pensione al mese. Cirino Pomicino, invece, non ha bisogno di presentazioni. Il debito pubblico hanno contribuito anche loro a crearlo e ora con che credibilità di presentano? Ma il popolo bue vede solo il mostro Berlusconi e tutto il resto conta poco. Un bel brindisi per la caduta di Silvio e scurdammoce o passato, no?

  9. scusate un'ultima cosa: ma vogliamo parlare dell'intervento della littizzetto di questa sera da fazio? non era un mologo comico satirico, ma era un vero e proprio mologo politico fazioso. e chi la paga la littizzetto? tutti noi contribuenti, anche chi non la pensa come lei politicamente. quindi lei è pregata di avere rispetto per tutti, e non solo per chi vuole lei, visto che è pagata da tutti.

  10. "purtroppo chi semina vento può raccogliere temesta" altra frase sfortunata, che non fa merito al paese dove viviamo. di pietro a forza di agitare la folla, ha trovato dei seguaci in chi fa commenti del genere. a questo punto giustifichiamo anche chi ha distrutto roma nel 2011 (l'immagine della distruzione di quella madonnina fa ancora rabbrividire) o genova nel 2001, o chi ha attentato il premier con quella statuetta. è tutta gente innocente perché la colpa è del premier che li costringe a fare ciò. non sapendo che tanto i costi di quelle distruzioni le paghiamo noi cittadini con le tasse. se l'italia non cresce e migliora lo si deve a chi la pensa in questa maniera. scusa marco, guarda mi scuso io per loro per chi non sa quel che fa o quel che dice. "il tuo popolo bue" ma certe volte come si fa a prendersi tutta questa confidenza con persone certamente più titolate e stimate di noi semplici utenti. noi dobbiamo sempre ringraziare chi lavora in questo blog, che ci da sempre la possibilità di esprimerci liberamente, e non trattarla a pesci in faccia. buona notte.