Mad Men e 30 Rock. Un gruppo di pubblicitari a Madison Avenue negli anni ‘60 e il dietro le quinte di un immaginario programma televisivo, sono le due facce della sessantunesima edizione degli Emmy Awards, i massimi riconoscimenti della televisione statunitense, assegnati nella notte al Nokia Theatre di Los Angeles. Al bando, dunque, i premi per i blasonati, Dr House e Grey’s Anatomy vari, gli americani, con fare snob, preferiscono la nicchia.
30 Rock (7.5 milioni di spettatori in media sulla Nbc) e Mad Men (1.5 milioni sulla cable minore Amc) vincono, forti di 38 nominations complessive, per il secondo anno consecutivo, nelle categorie più prestigiose di, rispettivamente, Miglior Serie Comica (per 30 Rock è la terza volta consecutiva) e Miglior Serie Drammatica (e anche Miglior Sceneggiatura Comica e Drammatica).
La serie prodotta da Tina Fey, in onda in Italia su Lei, si aggiudica, per la seconda volta consecutiva, altresì, il riconoscimento per il Miglior Attore Protagonista in una commedia, Alec Baldwin (già vincitore a gennaio di un Golden Globe per lo stesso ruolo). A vincere, nella versione al femminile della stessa categoria, è l’australiana Toni Collette per il suo ruolo in United States of Tara, in onda su Showtime. Miglior Attori in un drama sono, invece, Glenn Close, interprete del perfido avvocato Patty Hewes in Damages, e Brayn Cranston per Breaking Bad.
Per quanto riguarda gli attori non protagonisti, vincono, tra i drama, Michael Emerson, il Benjamin Linus, di Lost, e Cherry Jones di 24; e tra le comedy, Jon Cryer, di Due uomini e mezzo, e Kristin Chenoweth, di Pushing Daisies. Altri premi a South Park come Miglior Prodotto d’Animazione e a True Blood come Miglior Cast. Nell’ immancabile categoria reality è Amazing Race, della Cbs, a trionfare, per il settimo anno consecutivo, battendo rivali come American Idol e Dancing with the Stars. Per l’ultima stagione ER, detentore del record storico di nomination, vince un premio alla regia a Rob Holcomb.
Infine, una piccola delusione, per noi italiani, la miniserie Coco Chanel, co-prodotta dall’italianissima Lux Vide, candidata come Miglior Miniserie, viene preferita a Grey Gardens della HBO che, per il nono anno consecutivo, è la casa di produzione più titolata.
1. Alessandro ha scritto:
21 settembre 2009 alle 19:26