La concessione del canone alla Rai scade nel 2016, con il rischio che non possa essere rinnovata: un richiamo, nei confronti della tv di Stato, ad un recupero di credibilità e ad una maggiore concretezza nello svolgere il ruolo di servizio pubblico. E chissà che la realizzazione di tali obiettivi non passi dall’apertura del canale Rai Teatro. Questo è quanto spera di ottenere il senatore Salvatore Margiotta, vicepresidente della Commissione Vigilanza Rai:
“Rai Teatro sarebbe un canale innovativo – dichiara in un’intervista a l’Unità – capace di sostenere il teatro, che si trova in grandi difficoltà a causa della crisi, producendo spettacoli così da portare ossigeno alle istituzioni italiane e [...] diffondendo e proponendo al grande pubblico opera, balletto, danza contemporanea, performance e concerti. Dico si anche se fosse un canale di nicchia, se pure non fosse soddisfacente dal punto di vista dei bilanci, credo che sarebbe un grande servizio per i cittadini”.
L’ottimismo nasce dalla voglia che c’è in casa Rai di aumentare il livello di qualità, anche a costo di incappare in qualche flop dal punto di vista degli ascolti, come successo a Rai 2 con TuttoDante di Roberto Benigni. A tal proposito, Margiotta rivela:
“Mi ha colpito molto favorevolmente la difesa, durante l’audizione in Commissione Vigilanza, che Luigi Gubitosi (direttore generale della Rai, ndr) ha fatto dello speciale Tutto Dante di Roberto Benigni e altri programmi bollati come flop da Minzolini [...] Mi è sembrato un buon segno. Concretamente potrebbe esserci la possibilità in questi giorni che la tv pubblica riveda e ricalibri alcuni canali che hanno solo parzialmente soddisfatto le attese e potrebbero quindi aprirsi degli spazi per discutere di Rai Teatro”.
Il riferimento potrebbe essere a Rai 5, nata come la rete della cultura ma che finora non ha soddisfatto le attese. Il canale diretto da Massimo Ferrario, in effetti, è anche quello che già dedica spazio al teatro e che se ci fosse la ‘necessità’ potrebbe assecondare maggiormente la ‘vocazione teatrale’.
1. Antonio ha scritto:
31 luglio 2013 alle 13:28