La concessione del canone alla Rai scade nel 2016, con il rischio che non possa essere rinnovata: un richiamo, nei confronti della tv di Stato, ad un recupero di credibilità e ad una maggiore concretezza nello svolgere il ruolo di servizio pubblico. E chissà che la realizzazione di tali obiettivi non passi dall’apertura del canale Rai Teatro. Questo è quanto spera di ottenere il senatore Salvatore Margiotta, vicepresidente della Commissione Vigilanza Rai:
“Rai Teatro sarebbe un canale innovativo – dichiara in un’intervista a l’Unità – capace di sostenere il teatro, che si trova in grandi difficoltà a causa della crisi, producendo spettacoli così da portare ossigeno alle istituzioni italiane e [...] diffondendo e proponendo al grande pubblico opera, balletto, danza contemporanea, performance e concerti. Dico si anche se fosse un canale di nicchia, se pure non fosse soddisfacente dal punto di vista dei bilanci, credo che sarebbe un grande servizio per i cittadini”.
L’ottimismo nasce dalla voglia che c’è in casa Rai di aumentare il livello di qualità, anche a costo di incappare in qualche flop dal punto di vista degli ascolti, come successo a Rai 2 con TuttoDante di Roberto Benigni. A tal proposito, Margiotta rivela: