Mazzate a distanza, ma pur sempre mazzate. Quello che si che è consumato ieri tra i titani dell’emittenza è stato uno scontro che per una volta ha sdoganato il self control, svelando a tutti il grado di competizione a cui ormai sono arrivati i pesi massimi della tv. Questioni di concorrenza, di mercato televisivo, di introiti pubblicitari e abbonamenti. Sky ha attaccato, Mediaset ha ribattuto e la Rai le ha dato man forte. L’unione fa la forza: la corazzata “Raiset” è tornata a combattere contro il nemico comune. Il primo a mettere zizzania, innescando lo scontro, è stato l’amministatore delegato di Sky Italia Tom Mockridge che ha accusato il sistema italiano di non essere libero e di favorire Mediaset.
“Nel settore televisivo italiano non vi e’ abbastanza concorrenza” ha denunciato Mockridge, spiegando che la causa di questa situazione sarebbero i paletti che la politica mette per ostacolare chi vuole entrare nel mercato televisivo. Il riferimento, chiaramente, era anche alle norme europee che fino a qualche tempo fa volevano impedire a Sky di sbarcare sul digitale terrestre. Poi sono arrivate anche accuse a Mediaset, che secondo Mockridge coprirebbe una posizione dominante al punto da “raccogliere il 65% delle entrate pubblicitarie“. Soldi, insomma. Il boss di Sky Italia ha poi riservato rimproveri alla tv pubblica, troppo condizionata dalla politica e dai partiti per essere indipendente e assolvere al suo compito.
Pare che le dichiarazioni di Mockridge abbiano mandato su tutte le furie Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, il quale ha subito riversato nelle agenzie stampa le sue reazioni infuocate. “Finalmente Mockridge ha imparato l’italiano con accento napoletano, chiagn’ e fotte. Dice che le leggi del nostro Paese lo ostacolano, quando invece rispetto alle tv terrestri non ha limiti. Rileva la posizione di Mediaset nella pubblicità tacendo la propria posizione monopolista nel satellite con quasi il 90% dei fatturati della pay tv“. Confalonieri ribatte punto su punto e alla fine sbotta: “in nessun paese europeo, Gran Bretagna a parte, Sky ha potuto raggiungere una posizione rilevante come in Italia“.
Da parte sua, anche la Rai ha risposto a Mockridge attraverso le parole di Antonio Marano. Il vice Direttore Generale della tv pubblica, ospite al Prix Italia di Torino, ha detto: “Mi spiace che Mockridge venga considerato un liberatore. Qui non c’è nulla da liberare. Esiste semmai un problema di fatturato, la parola libertà in realtà nasconde la parola fatturato“. E rispetto all’accusa dei condizionamenti politici che ingabbiano la Rai Marano ha annunciato novità che riguarderanno i canali tematici, “la vera nuova frontiera della tv che libererà la Rai da molti condizionamenti“.
I colossi dell’emittenza si sono scontrati senza esclusione di colpi in un contendere che ha avuto come argomento principale le entrate economiche e le questioni di mercato televisivo. Per l’occasione anche Raiset è tornata a ruggire. Una querelle tra piani alti, forse un po’ lontana dai bisogni e dai reali interessi dei telespettatori.
1. warhol_84 ha scritto:
22 settembre 2010 alle 14:43