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marzo

Netflix, Itv, Fremantle, Bbc: i colossi della tv rompono con la Russia di Putin

The Voice Kids Russia

Netflix sta valutando la situazione“. Intanto, prende nuove misure nei confronti della Russia di Putin. E non è la sola a farlo: anche altri colossi della tv si sono mossi in questa direzione. Dopo la decisione, dei giorni scorsi, di non trasmettere i canali di Stato considerati “indispensabili” dal presidente russo, ora la multinazionale dello streaming ha sospeso tutti i progetti futuri e le acquisizioni nel paese. Il motivo è chiaramente legato all’attacco militare sferrato dal Cremlino ai danni dell’Ucraina.

Una fonte vicina a Netflix ha affermato a Variety che la società sta valutando l’impatto degli eventi attuali. La scelta di sospendere i progetti segna un ulteriore strappo con Mosca, in un paese in cui la piattaforma conterebbe circa circa un milione di abbonati. In Russia, Netflix aveva quattro serie originali in produzione: “Zato“, una detective story neo-Noir, “Anna K“, la rivisitazione in chiave contemporanea del romanzo “Anna Karenina” di Tolstoi, il dramma “Nothing Special” su un giovane attore che lavora in un centro per disabili e un altro progetto ancora senza titolo. Le riprese di “Anna K” e quelle di “Nothing Special” erano state ultimate a dicembre, mentre per “Zeto“, diretto dalla regista bielorussa Darya Zhuk, la lavorazione è stata fermata proprio in seguito all’attacco militare.

Già nei giorni scorsi, la multinazionale guidata da Reed Hastings aveva comunicato di rifiutare la messa in onda in chiaro – prevista dalla legislazione locale – di circa 20 canali di notizie, sport e intrattenimento, tra i quali NTV, Spa, Channel One (considerato molto vicino a Putin) e un canale gestito dalla Chiesa ortodossa russa.

Sempre sul fronte televisivo, ITV Studios ha stoppato sulle reti russe TNT e Channel One i propri programmi “I’m A Celebrity… Get Me Out of Here!” e  “The Voice Kids“. Il network britannico ha poi comunicato di aver interrotto le vendite ai clienti russi. Peraltro, proprio ITV sta realizzando una serie tv su Alexander Litvinenko, l’ufficiale del KGB oppositore di Vladimir Putin, avvelenato a morte nel 2006 (secondo la Corte Europea dei Diritti Umani su ordine di quest’ultimo).

Altri importanti distributori BBC Studios, Fremantle e All3Media International hanno tagliato i legami con la Russia e BBC Studios ha ritirato  “Strictly Come Dancing Russia”, l’omologo italiano di Ballando con le Stelle, e Doctor Who.

Nei giorni scorsi, anche le principali major di Hollywood, a partire dalla Disney e dalla Warner Bros, avevano fermato la distribuzione di tutti i loro film nelle sale cinematografiche russe per protestare contro la guerra. E Spotify, oltre ad aver abbandonato la propria sede in Russia “a tempo indeterminato”, ha reso irrintracciabili i contenuti di propaganda allo Stato russo e ha rimosso trasmissioni di emittenti affiliate al Cremlino, come RT e Sputnik. Al contempo, il servizio continua a essere fruibile per tutti gli altri contenuti.

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