Russia



4
giugno

Giletti difende la scelta di andare in onda da Mosca: «Se vai in Ucraina va bene, se vai in Russia non va bene?»

Massimo Giletti

Massimo Giletti

Massimo Giletti prova a giocare d’anticipo. La decisione di andare in onda con Non è l’Arena in diretta dal centro di Mosca ha già sollevato qualche malumore e dopo la puntata con ogni probabilità non mancheranno le polemiche. Il conduttore alla vigilia frena così facili “allarmismi” (o almeno ci prova):

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4
giugno

Non è l’Arena in onda dal centro di Mosca. Giletti intervista Maria Zakharova, la portavoce di Lavrov – Tutti gli ospiti

Massimo Giletti

Massimo Giletti

Non è l’Arena si sposta in Russia. Dopo la puntata in onda da Odessa, in Ucraina, domani – domenica 5 giugno – Massimo Giletti condurrà in diretta a partire dalle 21.15 dal centro di Mosca una nuova puntata del programma di approfondimento della domenica sera di La7.


8
marzo

Inviati Rai via da Mosca, Cassieri non ci sta: «Eccesso di garanzia. Scelta che si fa fatica ad accettare»

Alessandro Cassieri

La decisione della Rai di ritirare gli inviati dalla Federazione Russa? “Un eccesso di sicurezza e di garanzia“. Il giornalista Rai Alessandro Cassieri, inviato del servizio pubblico a Mosca per seguire il conflitto ucraino, non nasconde un certo disappunto per la scelta dell’azienda di rinunciare ai propri corrispondenti in Russia per motivi di sicurezza. E lo dice chiaramente, in diretta su Rai1.





5
marzo

Troupe di Sky News aggredita dai russi vicino a Kiev

Stuart Ramsey

Un vero e proprio agguato alle porte di Kiev, ripreso dalle telecamere nella sua drammaticità. La raffica di proiettili sembrava non finire più e solo per miracolo un giornalista, un cameraman e tre produttori di Sky News sono riusciti a non subire gravi conseguenze. Una troupe britannica dell’emittente satellitare è stata coinvolta in un’imboscata russa: decine di colpi sono stati sparati contro l’automobile sulla quale il gruppo stava viaggiando.

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5
marzo

La Rai sospende i servizi giornalistici dalla Russia

Rai

La Rai sospende i servizi giornalistici dei propri inviati e corrispondenti dalla Federazione Russa. Il provvedimento è stato adottato dall’azienda del servizio pubblico a seguito della decisione di Mosca di infliggere pene detentive a chi diffondesse notizie ritenute “menzognere” sul conflitto in Ucraina. Il giro di vite contro la stampa ostile ha indotto il Tg5 a fare altrettanto. La medesima scelta, sul fronte internazionale, era stata presa dalla Bbc.

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4
marzo

Polemiche per il corrispondente Rai, Marc Innaro: dà (solo) la versione di Mosca

Tg2 Post Marc Innaro

Accusato di essere troppo vicino alla narrazione di Putin, di dar voce alla versione del Cremlino: Marc Innaro, il corrispondente Rai da Mosca, è da giorni al centro delle polemiche. Alla luce delle sue cronache dalla capitale russa, il giornalista viene reputato da alcuni poco obiettivo nel racconto del conflitto in Ucraina. Nei giorni scorsi, una sua frase pronunciata al Tg2 Post aveva scatenato la bufera e altrettanti mal di pancia sono stati provocati dal suo racconto odierno della battaglia consumatasi alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. 


3
marzo

Netflix, Itv, Fremantle, Bbc: i colossi della tv rompono con la Russia di Putin

The Voice Kids Russia

Netflix sta valutando la situazione“. Intanto, prende nuove misure nei confronti della Russia di Putin. E non è la sola a farlo: anche altri colossi della tv si sono mossi in questa direzione. Dopo la decisione, dei giorni scorsi, di non trasmettere i canali di Stato considerati “indispensabili” dal presidente russo, ora la multinazionale dello streaming ha sospeso tutti i progetti futuri e le acquisizioni nel paese. Il motivo è chiaramente legato all’attacco militare sferrato dal Cremlino ai danni dell’Ucraina.

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1
marzo

Guerra in Ucraina, l’Ebu sospende tre emittenti russe

Ebu

Dovrebbe essere una grande festa della musica, ma l’Eurovision Song Contest 2022 di Torino rischia di essere fortemente segnato dalle conseguenze della guerra in Ucraina. Dopo l’esclusione della delegazione russa dalla kermesse, l’Ebu – l’ente organizzatore dell’evento – ha compiuto un’ulteriore mossa, sospendendo tre emittenti russe dagli organi gestionali della confederazione europea di radiotelevisione.


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