Il tetto della discordia resta in vigore: di cancellarlo non se ne parla. Almeno per ora. Il CdA Rai tenutosi ieri a Viale Mazzini ha infatti deciso di non revocare il limite dei 240mila euro esteso agli stipendi degli artisti del servizio pubblico. Stando a quanto si apprende, i consiglieri non avrebbero ravvisato elementi tali da imporre una modifica all’attuazione della delibera sui compensi, che entrerà in vigore dal 30 aprile prossimo.
Il CdA ha confermato la sua linea a favore del tetto sui compensi, nonostante dal Mef fosse arrivato un invito ad approfondire la questione con il ministero per lo Sviluppo e con l’Avvocatura dello Stato, per capire quali possano essere i margini entro cui muoversi. In questa esortazione, tuttavia, i Consiglieri non avrebbero riscontrato elementi di novità: da qui la decisione di confermare il discusso tetto dei 240mila euro.
La norma è stata molto criticata con l’accusa penalizzare il servizio pubblico stesso. Le dimensioni del fenomeno sarebbero però circoscritte. Secondo quanto apprende l’AdnKronos, infatti, i dipendenti Rai che superano il tetto dei 240mila euro annui sono 44, di cui 6 guadagnano più di 1milione di euro (tra questi Fazio, Conti, Clerici e Insinna), 6 tra 500mila euro e 1 milione; 32 tra 240mila euro e 500mila euro per un ammontare complessivo pari a 24,3 milioni di euro.
Alcuni popolari conduttori Rai hanno già espresso la loro contrarierà al tetto sugli stipendi. Bruno Vespa non ha usato mezzi termini al riguardo, mentre Fabio Fazio si è lasciato andare ad alcune considerazioni fragorose che hanno ulteriormente alimentato le indiscrezioni su un suo possibile addio alla Rai.
Ma il CdA Rai, che ieri ha approvato il bilancio 2016 di Viale Mazzini, per il momento è irremovibile. Non si escludono colpi di scena o inversioni di rotta, ma intanto la fatidica scadenza del 30 aprile si avvicina. Da quella data, scatterà la tagliola sugli stipendi delle star.
1. Michele87 ha scritto:
14 aprile 2017 alle 11:58