Che Fazio che fa. Gli è bastato un tweet per scatenare il finimondo: e non poteva essere altrimenti. Ieri, infatti, Fabio Fazio, ha lanciato in rete un messaggio conciso ma decisamente forte, destinato ad avere un seguito, a lasciare il segno. Il conduttore, in particolare, ha parlato di “responsabilità e nuovi rischi” da assumersi. Ma soprattutto ha sganciato la bomba: “ovunque sarà, vorrei essere produttore di me stesso“, ha scritto su Twitter.
In una tv che cambia, bisogna assumersi responsabilità e nuovi rischi. D’ora in poi, ovunque sarà, vorrei essere produttore di me stesso…
— Fabio Fazio (@fabfazio) 29 marzo 2017
Le parole del conduttore hanno un certo peso, è evidente. Non sono una semplice considerazione da social. Nel pieno della discussione sul tetto agli stipendi degli artisti Rai, Fazio ha lasciato intendere – e non troppo velatamente – di volersi prendere nuovi rischi “ovunque sarà“: che intendesse riferirsi ad un suo possibile addio al servizio pubblico?
Ma la parte più dirompente del messaggio è quella in cui il conduttore di Che tempo che fa manifesta il desiderio di diventare produttore delle sue stesse trasmissioni. Una vera bomba, sganciata in un momento probabilmente non casuale. Tale nuova prospettiva, infatti, consentirebbe al presentatore una maggiore libertà di azione ma anche aggirare proprio il problema del tetto agli stipendi dei lavoratori Rai.
Fazio, infatti, è uno dei volti Rai più retribuiti (guadagnerebbe circa 2milioni di euro all’anno) e di conseguenza il tetto di 240mila euro lo riguarderebbe in prima persona. Qualora diventasse produttore di se stesso, Fabio potrebbe ben includere nei budget dei programmi che produrrebbe il cachet artistico che ritiene opportuno senza vincolo alcuno.
Va però aggiunto che l’Avvocatura dello Stato ha espresso di recente i propri dubbi sul tetto ai compensi e il governo sarebbe pronto ad agire di conseguenza, escludendo gli artisti dalla norma.
Inoltre, realizzando il proprio desiderio di diventare produttore di se stesso, Fazio rifilerebbe un bello sgambetto ad Endemol Shine Italy, che in questi anni ha prodotto Che tempo che fa. Sempre che, naturalmente, non subappaltasse le sue produzioni alla stessa Endemol.
1. marco ha scritto:
30 marzo 2017 alle 13:40