Matteo Renzi



5
agosto

CDA RAI, FRECCERO SUL CASO PENSIONATI: LAVOREREI GRATIS E IN CATENE PUR DI FARE DISPETTO A RENZI

Carlo Freccero

Il nuovo CdA Rai non si è ancora insediato, ma la sua strada inizia già in salita. Il ministero dell’Economia starebbe infatti verificando la regolarità della nomina di quattro (su sette) consiglieri in pectore indicati ieri dalla Vigilanza: si tratterebbe di Carlo Freccero, Guelfo Guelfi e forse anche di Giancarlo Mazzuca e Arturo Diaconale. Secondo quanto segnalato da L’Unità, infatti, i quattro risulterebbero pensionati e – in base alla legge n. 114/2014 - non potrebbero quindi assumere incarichi nelle società controllate dallo Stato.

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5
agosto

RAI: LE CONTRADDIZIONI DI RENZI E LA ROTTAMAZIONE (CHE PUO’ ATTENDERE)

Matteo Renzi, Rai

Doveva essere il deus ex machina della nuova Rai. Invece, Matteo Renzi rischia di passare come l’artefice di una clamorosa incompiuta. Sulla riforma del servizio pubblico, infatti, il premier si era giocato la faccia, lanciandosi anzitempo in proclami trionfalistici che facevano ben sperare. State sereni, a Viale Mazzini ci penso io, aveva assicurato. Proprio in queste ore, però, il capo del Governo sta avallando il rinnovo dei vertici Rai secondo le criticate logiche di lottizzazione che hanno sempre caratterizzato tale procedura.

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4
agosto

RAI: RENZI ELOGIA CAMPO DALL’ORTO COME POSSIBILE DG. OGGI IL NUOVO CDA

Matteo Renzi

La Rai del futuro sta per prendere forma. Il premier Matteo Renzi ha annunciato che domani – mercoledì 5 agosto – scioglierà le riserve ed indicherà i suoi due nomi per la direzione generale e la presidenza di Viale Mazzini. “Saranno professionisti di alto profilo, di grande competenza e indipendenza” ha detto il Presidente del Consiglio dal Giappone, dove si trova in visita ufficiale. Incalzato dai giornalisti, Renzi ha anche speso parole di elogio per Antonio Campo Dall’Orto, che secondo indiscrezioni sempre più insistenti sarebbe in pole position per il ruolo di DG.

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4
agosto

ENRICO MENTANA CRITICA RENZI SULLA RAI: “SARA’ IDENTICA A PRIMA”. E CORTEGGIA HELGA COSSU PER IL SUO TG

Enrico Mentana

Dentro la Rai non soffia alcun vento riformatore. Vogliamo dirlo? Dai direttori agli uscieri son tutti lì a chiedersi chi arriva adesso. È l’unica cosa che interessa “. Enrico Mentana entra a gamba tesa nel dibattito sulla riforma del servizio pubblico e lo fa proprio nei giorni in cui a Viale Mazzini ci si appresta a rinnovare la governance e il CdA. Dalle colonne di Repubblica, il direttore del TgLa7 ha punzecchiato il premier Matteo Renzi, rimproverandogli di non aver attuato la rivoluzione Rai promessa a parole. “Quei discorsi si sono persi per strada” ha accusato il giornalista.


10
luglio

RIFORMA RAI: VIA LIBERA DA COMMISSIONE SENATO. “IN AULA ENTRO LA PAUSA ESTIVA”

Rai

La riforma della Rai ingrana la marcia e riprende la sua corsa. Ieri la commissione Lavori Pubblici del Senato ha concluso l’esame del Ddl su Viale Mazzini, votando il mandato ai relatori Enrico Buemi (Psi) e Raffaele Ranucci (Pd). Superate le sabbie mobili, ora il provvedimento passerà all’esame dell’Aula, in una vera e propria corsa contro il tempo: infatti, qualora la manovra non venisse approvata entro l’estate (come auspicato dal governo), il CdA del servizio pubblico sarà rinnovato con la Legge Gasparri attualmente in vigore.

Riforma Rai, corsa contro il tempo

Anche alla luce di questa scadenza, non è escluso che il Ddl possa essere inserito già nel calendario della prossima settimana. In ogni caso, la tempistica sarà decisa dalla Conferenza dei capigruppo. “Il via libera di Palazzo Madama arriverà entro la pausa estiva” ha assicurato il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, dando voce alle intenzioni dello stesso premier Matteo Renzi. Quest’ultimo, secondo i retroscenisti, avrebbe già trovato un’intesa con Forza Italia per garantire una corsia preferenziale al Ddl e ottenere una convergenza sui candidati alla guida della futura Rai.

Riforma Rai, i poteri dell’AD e del CdA

Tra le poltrone più prestigiose da occupare c’è sicuramente quella di Amministratore Delegato, figura cui verranno attribuiti poteri di nomina per tutti i dirigenti e i direttori di testate. Secondo una modifica approvata in commissione, però, il CdA potrà bloccare tali nomine con la maggioranza dei due terzi (ovvero di cinque membri su sette). Su tutte le altre nomine al vertice (comprese quelle dei direttori di rete) il parere sarà obbligatorio ma non vincolante. Inoltre, in Aula verranno riesaminati alcuni emendamenti sui criteri per la scelta dei consiglieri di amministrazione.

Finanziamento del servizio pubblico alle tv locali di qualità

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8
luglio

RAI: RENZI RISCHIA SULLA RIFORMA. BERLUSCONI VUOLE LUISA TODINI ALLA PRESIDENZA

Luisa Todini

Dal Palazzo provengono segnali pressoché univoci: la riforma della Rai va portata a termine. A dare una implicita benedizione alla manovra ieri è arrivata anche Laura Boldrini: “è il momento giusto, da molti punti di vista, per dirci quello che tutti noi vogliamo dal servizio pubblico” ha detto la Presidente della Camera intervenendo alla relazione annuale dell’ Autorità per le comunicazioni. Ma il tempo è tiranno. Il 12 luglio prossimo, infatti, scadrà formalmente il CdA di Viale Mazzini e Renzi dovrà varare la riforma (attualmente arenata al Senato) entro settembre. Diversamente, il rinnovo della governance avverrà con la Legge Gasparri.

Riforma Rai, corsa contro il tempo

Come Vigilanza noi siamo tenuti a rispettare la legge attualmente in vigore” ha già fatto sapere il Presidente della bicamerale Roberto Fico. E qualcuno si diverte a scommettere: Renzi riuscirà a portare a casa la partita di Viale Mazzini o rimedierà una figuraccia? In attesa di capire come andrà a finire, sono già iniziati a circolare i nome dei possibili top manager che siederanno ai vertici Rai. Al riguardo, qualcuno ipotizza che la corsa contro il tempo per varare la riforma possa passare attraverso un combinato disposto tra Renzi e Berlusconi: una sorta di ‘accordo’ che consenta al premier di ottenere il risultato desiderato e al Cavaliere di mantenere un ruolo centrale.

CdA Rai, Luisa Todini e Vincenzo Novari tra i favoriti

In particolare, secondo il Corriere della Sera, Berlusconi potrebbe avere voce in capitolo sulla nomina del Presidente di Viale Mazzini. Per questo ruolo, all’ex premier non dispiacerebbe Luisa Todini, ex Consigliera d’Amministrazione Rai oggi alla Presidenza di Poste Italiane. Un nome, questo, sul quale nemmeno Renzi avrebbe obiezioni. La convergenza su un candidato condiviso sarebbe una delle soluzioni per sbloccare la questione Rai. Per la carica di Amministratore Delegato (che nella Rai renziana avrà ampia autorità in materia editoriale ed economica) il nome più gettonato è al momento quello di Vincenzo Novari, attuale AD di Tre Italia.

Gubitosi verso l’addio alla Rai


20
maggio

MATTEO RENZI IMPERVERSA NEI TG RAI: ECCO I DATI. ED E’ POLEMICA SULL’OSPITATA DA GILETTI

Matteo Renzi

Ieri sera a Porta a Porta, domenica scorsa a L’Arena di Giletti. En plein. Matteo Renzi non si fa mancare nulla: in vista delle imminenti elezioni regionali e in tempo riforme, il premier imperversa in televisione spaziando dai tg ai programmi più seguiti del servizio pubblico. Davanti alle telecamere, l’inquilino di Palazzo Chigi sorride, spiega, annuncia, rettifica. E’ un fiume in piena, anche in par condicio. E la sua recente doppietta mediatica non è certo un caso isolato, come attestano gli ultimi dati dell’Osservatorio di Pavia.

Matteo Renzi in tv: i dati dell’Osservatorio di Pavia

Secondo l’istituto di ricerca, che ha preso in esame il mese di aprile, Renzi è risultato il più presente sui tg Rai. In trenta giorni, il premier ha trascorso in video 61 minuti, a fronte dei 45 riservati al Presidente della Repubblica Mattarella. Il ministro dell’Economia Padoan ha invece parlato per 17 minuti, quello delle Infrastrutture Delrio 13. A seguire, Renato Brunetta con 11 minuti, Matteo Salvini con 8 minuti di intervento, Maurizio Gasparri e Giorgia Meloni con soli 5 minuti.

Matteo Renzi in tv per sette ore al mese

Il minutaggio del premier – rileva l’Osservatorio – cresce esponenzialmente se nel calcolo si considera anche il tempo in cui nei tg Rai si parla di Renzi senza che vi siano sue dichiarazioni dirette. Aggiornando così il contatore, i minuti a lui dedicati salgono a 416 (quasi sette ore), quelli riservati a Mattarella sono 169. Berlusconi si attesta al quinto posto con 48 minuti, seguito da Salvini ed i suoi 38 minuti. A Toninelli del Movimento 5 Stelle sono dedicati 13 minuti in un mese. Meloni (11 minuti) e Gasparri (8 minuti) rimangono invece nelle retrovie.

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16
aprile

RAI, NEL DDL DEL GOVERNO PUBBLICITA’ SENZA LIMITI. COSI’ RENZI ABOLIRA’ IL CANONE?

Matteo Renzi, Rai

Matteo Renzi vuole compiere l’impresa che a Silvio Berlusconi non riuscì: abolire il canone Rai. Quello di togliere la tassa più odiata dagli italiani pare sia un pensiero ricorrente del premier, che da settimane si sta consultando al riguardo con i suoi collaboratori. Ma come mettere mano alla vituperata gabella che garantisce preziosi introiti a Viale Mazzini? Pensa che ti ripensa, finalmente la soluzione potrebbe essere arrivata.

L’espediente lo si trova tra le righe del disegno di legge sulla “Nuova Rai” pubblicato dal governo in attesa del via libera del Ministro dell’Economia. Si tratta, in sostanza, di una cancellazione dei limiti di affollamento pubblicitario. La mossa – come annota La Stampa – è prevista alla lettera A dell’articolo 5 del ddl, in cui si decide l’abolizione degli articoli 17 e 20 della legge Gasparri. In tal modo, l’esecutivo archivierebbe il punto in cui la legge Mammì stabilisce che la trasmissione di messaggi pubblicitari da parte della concessionaria pubblica “non può eccedere il 4% dell’orario settimanale di programmazione ed il 12 per cento di ogni ora; un’eventuale eccedenza, comunque non superiore al 2 per cento nel corso di un’ora, deve essere recuperata nell’ora antecedente o successiva“.

Rimarrebbero solo i limiti previsti dal Tusmar, il testo unico dei servizi di media audiovisivi e radio, ma la via verso la deregolamentazione sarebbe comunque aperta. Secondo alcune stime, tale mossa garantirebbe solo a Rai1 mezzo miliardo di euro in più nell’incasso annuale. Risorse preziose per la tv pubblica, che il governo vorrebbe sfruttare per abolire (a abbassare sensibilmente) il canone. L’obiettivo di Renzi pare sia quello dell’inserimento nella fiscalità generale, anche per contrastare l’elevato tasso di evasione del canone Rai, ormai a quota 30% a livello nazionale.

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