Matteo Renzi



12
marzo

RAI, LA RIFORMA DI RENZI: NUOVO CDA, UN MANAGER, TRE RETI SPECIALIZZATE

Matteo Renzi

Il premier Renzi passa all’azione: è tempo di riformare la Rai. Quest’oggi l’annunciata riorganizzazione del servizio pubblico approderà sul tavolo del Consiglio dei Ministri con un dossier che costituirà poi la base di confronto con i partiti. Il testo, di cui i quotidiani riportano le prime indiscrezioni, trasforma Viale Mazzini in un’ottica manageriale che prevede un Amministratore Delegato forte, un Consiglio d’Amministrazione più snello e tre reti ’specializzate’ (di cui una senza spot). Una rivoluzione copernicana, che oggi Renzi presenterà ai suoi collaboratori di governo.

Riforma Rai: arriva l’AD con potere di voto

Alcune bozze informali circolate a Palazzo Chigi auspicano una Rai più snella e competitiva, guidata da un responsabile “che possa decidere”. Con ogni probabilità, questa intenzione si tradurrà nella proposta di introdurre a Viale Mazzini un Amministratore Delegato con ampia autorità (in materia editoriale ed economica), che faccia parte del CdA con potere di voto e non solo di proposta, come invece accade oggi. Per la sua nomina si prevedono candidature trasparenti e curriculum pubblicati sul web.

Riforma Rai, cambia il CdA

Lo stesso criterio dovrebbe essere adottato per il CdA, altro punto forte della riforma in arrivo. Stando ad indiscrezioni, il numero dei Consiglieri dovrebbe passare da nove a sette (o cinque), con importanti novità sulle modalità di nomina. Secondo il Corriere, in futuro tre Consiglieri (tra cui l’AD) saranno nominati dal Consiglio dei ministri su proposta del ministero dell’Economia, tre saranno scelti dalle Camere in seduta comune e uno votato dai dipendenti Rai. Non solo: ciascuno di essi dovrà essere scelto in base alla propria specializzazione negli ambiti dell’informazione, dell’intrattenimento, della cultura, del bilancio aziendale. Secondo un’altra ipotesi, invece, a nominare il CdA potrebbe essere un Consiglio di sorveglianza con membri nominati dal governo e dall’Autorità di garanzia.

Riforma Rai: tre reti specializzate (una senza spot)

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes

,




23
febbraio

RAI, RENZI LAVORA ALLA RIFORMA. MA PALAZZO CHIGI SMENTISCE L’IPOTESI DECRETO LEGGE

Matteo Renzi

Matteo Renzi vuole “sottrarre la Rai alle forze politiche“. Lo ha ribadito più volte, ed ora è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti. In altri termini, il premier intende riformare il servizio pubblico sganciando la nomina dei vertici di Viale Mazzini da influenze politiche, secondo un modello che è allo studio proprio in queste settimane.

Riforma Rai, Renzi al lavoro

Si vocifera che Renzi stia pensando ad una Rai dalla governance più snella, con un Cda ridotto, composto da pochi Consiglieri (cinque, si ipotizza) nominati da una Fondazione e non più dalla Commissione di Vigilanza. All’organigramma si aggiungerebbero un Direttore Generale operativo e un Amministratore delegato. Tra gli obiettivi della riforma ci sarebbe anche un nuovo canone Rai, di importo inferiore a quello attuale, legato alla bolletta elettrica o al titolare dell’abitazione. Ma si tratta solo di rumors, visto che per ora i contenuti della manovra restano top secret.

Riforma Rai, l’ipotesi decreto legge

A Palazzo Chigi si lavora alacremente: ad aprile scadrà infatti il Consiglio d’Amministrazione in carica, anche se con alcune proroghe lo scioglimento potrebbe slittare a giugno. Secondo indiscrezioni, il premier vorrebbe che la riforma fosse già in vigore entro quella data, per evitare che nuovo CdA venga nominato con la Legge Gasparri. Ieri alcuni organi di stampa avevano ipotizzato che, per accelerare i tempi, Renzi stesse pensando ad un decreto legge da presentare tra marzo e aprile. Ma è arrivata una smentita.

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes

,


19
febbraio

SERVIZIO PUBBLICO, SANTORO VS RENZI: “ALTERA LA CONCORRENZA”. POI AMMETTE: MI PIACEREBBE TORNARE IN RAI

Michele Santoro, Servizio Pubblico

Caro Renzi, lei mostra nei confronti di chi la critica lo stesso atteggiamento di fastidio che aveva Silvio Berlusconi“. Così, Michele Santoro ha lanciato al premier il guanto della sfida. Con un intervento a gamba tesa, e senza troppi giri di parole, il conduttore di Servizio Pubblico si è rivolto all’inquilino di Palazzo Chigi, pungolandolo su un tema già vessillo di molte antiche battaglie: la libertà di informazione.

Santoro: la Rai ci trattava come delinquenti

L’informazione libera non è mai andata a genio ai Presidenti del Consiglio italiani” ha esordito Santoro, riferendosi anche ad alcune recenti rivelazioni del Fatto Quotidiano sulla presunta intenzione di Berlusconi di bloccare i programmi sgraditi. Il giornalista, insomma, l’ha presa alla larga e ricordando gli anni burrascosi (ma esaltanti) di Annozero ha detto:

Quando io decisi di lasciare la Rai lo feci perché ero veramente stufo di difendermi nella aule dei tribunali mentre l’azienda per cui lavoravo incassava i nostri introiti pubblicitari ma continuava a trattarci come dei veri e propri delinquenti“.

Santoro contro Renzi: lei altera la concorrenza tv

Poi, finalmente, Michele è andato dritto al punto e si è rivolto proprio a Renzi. Sparando a zero:





17
febbraio

MATTEO RENZI: A MARZO LA RIFORMA RAI. GUBITOSI ACCELERA, OK DELLA VIGILANZA AL PIANO NEWS

Matteo Renzi, Rai

Tirato per la giacchetta, Matteo Renzi ha fissato una scadenza. La tanto discussa riforma del servizio pubblico partirà a marzo: “vogliamo fare della Rai la più innovativa azienda di produzione culturale” ha affermato il premier nell’intervista rilasciata al Tg1 lo scorso 14 febbraio. Il Presidente del Consiglio sembra determinato – almeno nelle intenzioni – ma ancor di più lo è il DG Luigi Gubitosi, il quale non vede l’ora di attuare i cambiamenti in progetto.

Il mese di marzo è alle porte, la partita in gioco è alta. E i tempi d’azione sono ristretti. A metà 2015 scadranno infatti i mandati del CdA e del Direttore Generale, mentre nel maggio 2016 scadrà la Convenzione con la quale lo Stato affida in esclusiva alla Rai la concessione del servizio pubblico radiotelevisivo. La volontà di Gubitosi è quella di premere l’acceleratore soprattutto per quanto riguarda la sua riforma dell’informazione. Ma, anche in questo caso, gli ostacoli non mancano.

Rai, Gubitosi contro l’immobilismo di sindacati e politica

Il nostro piano è un atto serio e moderno che avvicinerebbe la Rai alle migliori emittenti europee. Eppure incontriamo grandi, tenaci resistenze. Di fronte abbiamo il ‘pc’: il partito della conservazione, che unisce una parte del sindacato a una parte della politica. Il loro obiettivo è l’immobilismo

ha dichiarato il DG Rai a Repubblica, con esplicito riferimento alle forze contrarie. Come se non bastasse, tra le righe Gubitosi ha anche rifilato una frecciata proprio al Governo.


3
febbraio

LE PAGELLE DELLA SETTIMANA TV (26/01-1/02/2015). PROMOSSI MENTANA E IL SEGRETO, BOCCIATI QUELLI CHE IL CALCIO E AVANTI UN ALTRO HOT

Giancarlo Magalli

Promossi

9 ad Enrico Mentana. Stoico, il direttorissimo del tg La7 è il volto e la voce dell’elezione del dodicesimo Presidente grazie alle lunghe cavalcate informative condotte. Plauso speciale anche alla “mitragliata” Alessandra Sardoni.

8 a Il Segreto. Mentre in Spagna El Secreto de Puente Viejo ha appena spento le 1.000 candeline, la telenovela in Italia fa segnare record in daytime e in prime time dove sfiora i 4,8 milioni di spettatori. Erano anni che il dì festivo di Canale 5 non era così acceso.

7 a Maria De Filippi. Intervenuta a Che Tempo Che Fa, per sostituire l’influenzato Maurizio Costanzo, la signora di Mediaset si racconta da Fabio Fazio in maniera semplice e diretta. La sua forza sta tutta in questi momenti in cui si racconta senza divismi di sorta, quasi intimorita dal suo interlocutore.

6 a Giancarlo Magalli. Il conduttore, a 67 anni, diventa un “fenomeno” della rete e della politica. Chissà che tanta popolarità web non riaccenda interesse su uno dei protagonisti più ironici e meno valorizzati della nostra televisione.

Bocciati





29
gennaio

BRUNO VESPA: “TWEET DI RENZI IRRITUALE”. GIULIA INNOCENZI ALL’ATTACCO: “LUI NEI TALK CI E’ NATO”

Bruno Vespa - Invasioni Barbariche

Bruno Vespa - Invasioni Barbariche

La guerra tra Renzi e i talk show non preoccupa Bruno Vespa, che non si sente chiamato in causa dalla furia del Capo del Governo. Ospite de Le Invasioni Barbariche assieme a Giulia Innocenzi, il padrone di casa di Porta a Porta minimizza il peso del tweet pubblicato dal premier lunedì sera.

“Se si rivolgeva a me? E io che c’entro! Chi è al potere non è che proprio ci ami. D’Alema ci chiamava iene dattilografe, Berlusconi si sentiva circondato da giornalisti comunisti. Certo, è irrituale che il Presidente del Consiglio scriva quei tweet”.

Il messaggio incriminato di Renzi era comparso mentre in tv andavano contemporaneamente in onda Quinta Colonna su Rete 4 e Piazza Pulita su La7. Ma l’obiettivo dell’ex rottamatore era ovviamente la trasmissione di Formigli, che proprio in quegli istanti stava disegnando i possibili scenari relativi all’elezione del nuovo inquilino del Colle: “Trame, segreti, finti scoop, balle spaziali e retropensieri: basta una sera alla Tv e finalmente capisci la crisi dei talk show in Italia”. Non pago, aveva rincarato la dose replicando ad un suo follower: “Dobbiamo cambiare modo di raccontare l’Italia e la politica. Non siamo quella roba lì”.

“A Renzi evidentemente quel tipo di talk non piace”, ha proseguito il giornalista aquilano. “Ciascuno di noi fa un programma diverso, ha un suo pubblico, piace ad alcuni e non ad altri. Ci sono diciannove trasmissioni politiche, c’è spazio per tutti”.

Decisamente meno tenera l’osservazione della Innocenzi:


20
dicembre

IL GABINETTO RENZI

Matteo Renzi con Antonella Clerici e Bruno Vespa - Un Mondo da Amare

Tra un gabinetto e l’altro, Matteo Renzi ieri sera ha trovato il tempo di apparire in prima serata su Rai1. Orbene, su questa affermazione si potrebbero consumare irriverenti doppi sensi, proprio come è accaduto sulla rete ammiraglia alla presenza del Premier. Ospite d’eccezione a Un mondo da amare, il programma dedicato all’Expo 2015 e condotto da Bruno Vespa con Antonella Clerici, Renzi si è intrattenuto tra sorrisi e battute. E, suo malgrado, nel botta e risposta il premier è rimasto intrappolato al gabinetto.

Proprio così. “È come se l’Italia non sapesse farsi i selfie” stava dicendo il primo ministro, cercando di attirare l’attenzione dei bimbi canterini radunati attorno a lui. Ma, di lì a poco, uno di loro gli avrebbe chiesto con perfido candore: “Signor Presidente, mi può dire perché le riunioni di governo le chiamate riunioni di gabinetto?“. Di fronte alla domanda malandrina, Renzi ha sfoderato un sorrisetto e ha dribblato l’impasse. Ma il pungiglione di Vespa era lì, in agguato.

Bruno Vespa: il gabinetto Renzi

Cogliendo la palla al balzo, il giornalista ha approfondito la questione e ha rispolverato una vecchia formula del linguaggio politichese, attualizzandola. “Si potrebbe anche dire IL GABINETTO RENZI” ha detto Bruno. Ma il doppio senso era davvero a portata di mano, e così l’accostamento di termini – formalmente ineccepibile ma pure scivoloso – ha creato un momento di ilarità mista ad imbarazzo. Il fatto che Vespa, il più autorevole dei giornalisti Rai, abbia aperto la porta (a porta) sul gabinetto Renzi avrà strappato un sorriso a molti.


19
dicembre

UN MONDO DA AMARE: BRUNO VESPA E ANTONELLA CLERICI INSIEME PER L’EXPO. OSPITE MATTEO RENZI

Antonella Clerici e Bruno Vespa

Sarà una serata all’insegna dell’eccellenza italiana nel mondo, quella che caratterizzerà il venerdì sera di Raiuno: dopo l’intrattenimento allo stato puro di Tale Quale show e la maratona benefica di Telethon, questa sera, a partire dalle 21.20, Mamma Rai inaugura il Natale e apre la strada a Milano Expo 2015 con una serata evento dal titolo Un mondo da amare.

Antonella Clerici e Bruno Vespa, in diretta dall’Auditorium Rai, condurranno gli spettatori in un viaggio tra musica, spettacolo, cucina, impreziosito dalla presenza di alcuni ospiti d’eccezione, leggi Roberto Vecchioni, i Modà e Andrea Bocelli che sarà in collegamento da Miami. Presenti anche cinque chef internazionali, che si confronteranno sui piatti del Belpaese più amati nel mondo, e i ragazzi di Ti lascio una canzone.

Un mondo da amare vs Senza identità

La sfida a colpi di ascolti che spalanca le porte sul week-end non sarà certo agevole per la strana coppia Clerici-Vespa, visto che la concorrenza Canale 5 schiera la seconda puntata di Senza identità, la fiction con Megan Montaner che sette giorni fa totalizzò 4 milioni di spettatori. La Rai, dal canto suo, ha un ulteriore asso nella manica: Matteo Renzi.

Matteo Renzi è l’asso della manica di Vespa e Clerici