Matteo Renzi



28
settembre

GAZEBO: ZORO TORNA CON RENZI IN A DAY E PREPARA IL DEBUTTO IN PRIME TIME

Zoro

Ormai Diego Bianchi, in arte Zoro, ha piantato le tende. Anzi, il Gazebo. Il suo programma, giunto già alla terza edizione, è diventato un appuntamento fisso nel palinsesto di Rai3, all’interno del quale quest’anno conquisterà eccezionalmente anche alcune prime serate. Al via stasera, la trasmissione tornerà con due appuntamenti fissi da cinquanta minuti, in onda la domenica e il lunedì rigorosamente in seconda serata. Il blitz in prime time, che ha il sapore di una promozione sperimentale, avverrà invece venerdì 24 ottobre prossimo e sarà il primo di alcuni speciali programmati nel corso della stagione.

Come sempre, al centro dello show umoristico e d’approfondimento firmato da Zoro ci sarà l’attualità del Paese, raccontata attraverso l’occhio di una telecamerina e attraverso la costante interazione con i social network. “Noi siamo social, anzi socialissimi” ha ironizzato il videomaker presentando la terza edizione del programma. Nel cast fisso del programma ci saranno anche quest’anno il giornalista Marco Damilano, il vignettista Marco D’Ambrosio in arte Makkox, il tassista Mirko-Missouri4, i musicisti Roberto Angelini e Giovanni Di Cosimo. Ogni puntata sarà arricchita dalla presenza di un ospite: nei primi appuntamenti vedremo Sarah Jane Morris, Dawn Penn e Gilberto Gil.

Gazebo: Matteo Renzi in a Day

Stasera, intanto, per il suo debutto stagionale Gazebo accenderà i riflettori su Matteo Renzi, che poco prima sarà ospite di Fabio Fazio nella puntata domenicale di Che Tempo Che Fa. Nel programma di Zoro, il premier sarà il protagonista di Renzi in a Day, reportage sui generis ispirato ad Italy in a Day, di Gabriele Salvatores. Il “documentario” sarà realizzato attraverso un collage di video realizzati da alcuni telespettatori, che hanno filmato Renzi durante il suo recente viaggio negli Usa.

Gazebo: Zoro pronto per la prima serata

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27
settembre

CHE TEMPO CHE FA: FABIO FAZIO TRASFORMA IL SABATO E ARRUOLA FABIO VOLO. MATTEO RENZI PRIMO OSPITE

Fabio Fazio, Matteo Renzi

L’ambizione di Fabio Fazio è pretenziosa ma seria: portare in onda il nuovo sabato sera degli italiani. Con una formula che intende coniugare tradizione e sperimentazione, il conduttore debutterà stasera, sabato 27 settembre e domani, domenica 28, con la dodicesima edizione di Che tempo che fa, che si annuncia foriera di cambiamenti. Si parte alle 20.10 su Rai3, con una puntata completamente diversa rispetto alle consuetudini. Il sabato, infatti, la trasmissione si trasformerà in Che Fuori Tempo Che Fa, un’evoluzione del segmento che l’anno scorso caratterizzava la domenica, e che ora è stato ampliato e trasferito, facendo di necessità virtù. Tale adattamento è infatti dovuto al ritorno domenicale di Milena Gabanelli, che imporrà a Fazio di chiudere alle 21.45.

Che Fuori Tempo Che Fa: la puntata del sabato

La puntata di Che Fuori Tempo Che Fa sarà caratterizzata dalla condizione di Fabio Fazio assieme a Massimo Gramellini, che farà da spalla. Nell’anteprima del sabato l’appuntamento sarà con “La stanza delle meraviglie”, uno spazio riservato a ricercatori, studiosi, letterati, sportivi racconteranno se stessi, i loro interessi e le loro passioni. Nel corso della trasmissione, oltre agli ospiti, ci saranno collegamenti con le sedi Rai all’estero, ed il contributo Fabio Volo, nel ruolo di inviato speciale per raccontare eventi in Italia e nel resto d’Europa (stasera sarà a Venezia). Inoltre, attraverso skype, verranno raccolte le testimonianze in tempo reale di fotoreporter presenti sui fronti di guerra. Quella del sabato sarà anche la puntata con le esibizioni live di cantanti e gruppi musicali con esibizioni dal vivo, e con le dirette da mostre e musei d’Italia.

Che Tempo Che Fa: gli ospiti

Nella puntata odierna di Che Fuori Tempo Che Fa gli ospiti in studio saranno Luca Zingaretti e Marco D’Amore, protagonisti di Perez, film presentato fuori concorso alla 71° mostra del Cinema di Venezia. Massimo Gramellini rivolgerà tre domande al Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, recentemente condannato, mentre il regista Gabriele Salvatores presenterà Italy in a Day – Un giorno da italiani, un documentario sulla quotidianità degli italiani che verrà trasmesso su Rai3 poco più tardi, alle 21.30. In collegamento dal Palazzo Reale di Milano, dove è in corso la retrospettiva dedicata a Marc Chagall, si esibiranno i Perturbazione e infine, in collegamento skype dagli Stati Uniti, ci sarà il cestista Marco Belinelli.

Che Tempo Che Fa: torna Luciana Littizzetto


3
luglio

MATTEO RENZI ANNULLA LA CONFERENZA STAMPA UE PER ANDARE A PORTA A PORTA

Matteo Renzi, Porta a Porta

Da terza Camera del Parlamento italiano a quarta sede del Parlamento europeo. Con l’intervista strappata ieri a Matteo Renzi nel giorno d’apertura del semestre europeo di presidenza, Porta a Porta si è conquistata un posto di primo piano tra le testate del Vecchio Continente. Ad attribuire tale importanza al programma di Bruno Vespa è stato lo stesso premier, che, dopo aver parlato a Strasburgo, si è fiondato in Italia per comparire su Rai1, lasciando a bocca asciutta i giornalisti stranieri che attendevano una sua dichiarazione.

La priorità data da Renzi allo Speciale Porta a Porta è subito parsa inusuale rispetto al “protocollo” europeo, che invece avrebbe previsto una sua conferenza stampa assieme al neoeletto presidente europeo Martin Schulz. Infatti, stando a quanto si apprende, era dalla mattinata di ieri che i giornalisti premevano per avere un faccia a faccia con il premier italiano, e l’incontro era stato fissato al termine del dibattito in aula. I tempi della seduta plenaria, però, si sono protratti oltremodo e di conseguenza il nostro Primo Ministro ha dovuto rinunciare al briefing: Bruno Vespa lo stava aspettando.

E così, puntualissimo, ieri Matteo Renzi è apparso nell’access prime time di Rai1 per lo Speciale Porta a Porta dedicato proprio all’avvio del semestre europeo. A Strasburgo, intanto, c’era chi mormorava sull’atteggiamento del premier italiano, e chiedeva a Martin Schulz un commento sull’episodio.





2
luglio

SPECIALE PORTA A PORTA: MATTEO RENZI INAUGURA IL SEMESTRE EUROPEO STASERA DA BRUNO VESPA

Speciale Porta a Porta, Renzi

Matteo Renzi limerà il suo intervento fino all’ultimo minuto: quest’oggi dovrà fare bella figura. Alle 15.00, il premier pronuncerà all’Europarlamento il discorso con cui aprirà il semestre di presidenza italiana, un periodo cruciale e pieno di sfide sia per il Vecchio Continente che per il nostro Paese. Il leader del Pd, forte del recente consenso ricevuto alle urne, dovrà lanciare segnali di fiducia davanti ai colleghi europei, ed in serata sarà tenuto a fare lo stesso davanti al pubblico di Rai1, al cospetto di Bruno Vespa.

Di ritorno da Strasburgo, infatti, stasera il Presidente del Consiglio sarà ospite di uno Speciale Porta a Porta in onda per mezz’ora a partire dalle 20.35. Subito dopo l’edizione serale del Tg1, Renzi incontrerà Bruno Vespa per rilasciare un’intervista a caldo sulla giornata appena trascorsa all’Europarlamento e sul semestre di presidenza italiana appena avviato. Con ogni probabilità, nello Speciale non mancheranno riferimenti alla politica interna del Paese, dal momento che il premier giocherà una partita importante anche su quel fronte. Tra riforma del Senato, legge elettorale, jobs act, giustizia e anticorruzione, l’estate di Matteo sarà particolarmente calda.

Intanto, però, una cosa alla volta: oggi l’attenzione sarà soprattutto sull’apertura del semestre di presidenza, evento che Bruno Vespa non ha voluto “bucare”. Nonostante Porta a Porta abbia già chiuso i battenti per ferie, stasera il giornalista tornerà in onda in via eccezionale, cogliendo al volo la possibilità di intervistare in esclusiva Matteo Renzi. Non è la prima volta che il conduttore approda in access prime time con un breve approfondimento da lui curato: avvenne anche sotto il governo Monti, nei giorni in cui il Professore si apprestava a varare le misure lacrime e sangue per contrastare la crisi.


22
giugno

PIF: “MEGLIO UN GRILLINO NON SEMPRE SIMPATICO CHE UN BERLUSCONIANO SIMPATICISSIMO”

Pif

Tutto si può dire tranne che non sia schietto. Poco prima di cimentarsi con la conduzione degli Mtv Awards, Pif parla a ruota libera con i giornalisti. Dai gusti classici in fatto di musica (“Mtv mi compatisce da anni…a quindici anni ascoltavo Adriano Celentano“), alle insospettabili passioni di gioventù per Take That e Spice Girls (“non dimenticherò facilmente il verso di una loro canzone che fa ‘If you want my future forget my past“), passando per Matteo Renzi e Beppe Grillo, Pierfrancesco Diliberto non si tira indietro.

Pif: sì io appoggio Matteo Renzi

A chi gli chiede se il Premier l’abbia mai chiamato per avere consigli, il fidanzato della ’santorina’ Giulia Innocenzi, con un passato recente alla Leopolda Renziana, risponde:

No, Renzi non mi chiama per avere consigli. Diciamo che ha altro a cui pensare. Però sì, io ribadisco che appoggio Renzi. Capisco che i grillini non sono stati simpaticissimi in questi anni ma qui non è una questione di andare a fare una vacanza in Grecia insieme ma di cambiare il Paese“.

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18
giugno

GUBITOSI: ACCORPEREMO ALCUNI CANALI, 12 TESTATE SONO UNO SPRECO. E PARTE LA CORSA ALLA SUCCESSIONE

Luigi Gubitosi

A sentirlo parlare, sembra che Luigi Gubitosi, sia più realista del Re(nzi). Ieri, nel corso del convegno ‘”Televisione e Internet: operazione 2016″, il Direttore Generale della Rai ha delineato alcuni scenari futuri che prefigurano un servizio pubblico rinnovato. Proprio come piace all’inquilino di Palazzo Chigi, che si è messo in mente di riformare l’azienda di Viale Mazzini. In particolare, Gubitosi ha accennato all’accorpamento di alcuni canali Rai digitali (“probabilmente lo faremo, ma non voglio anticipare nulla“) e ha paventato un nuovo assetto dell’informazione.

Gubistosi, Rai: l’accorpamento ha una sua logica

Severo il giudizio sul carrozzone delle testate, troppo articolato e dispendioso.

“Dire che tutte le testate devono rimanere così come sono è uno spreco di risorse. Il direttore di testata è l’ultimo sovrano incostituzionale rimasto. Avevamo 12 testate, due o tre sono state eliminate, ma il problema è che ogni testata vuole la sua redazione economica, la sua redazione cronaca e la sua redazione esteri. Così, nel momento in cui ci sono i tagli, ognuno ritiene di non poter fare lo stesso lavoro di prima con meno personale. Per questo l’accorpamento ha una sua logica. La logica è che la notizia parte dal web e poi viene approfondita a livello di singola testata” ha detto il DG.

Gubitosi: spesa per i Mondiali dimezzata

Il top manager di Viale Mazzini è poi tornato alla questione dei costi: “serve garanzia di risorse, ma non altre risorse. Il nostro piano industriale si sta realizzando, se si escludono alcune spese incidentali” ha detto, riferendosi in maniera ironica ai 150 milioni di risparmi decisi dal governo Renzi. Gubitosi ha inoltre parlato dei benefici procurati dal recupero dell’evasione del canone (che potrebbe diminuire nell’importo, ad esempio) e ha sottolineato il risparmio ottenuto con i Mondiali di calcio. “La spesa, esclusa quella per i diritti, è stata di 4,4 milioni contro gli 8,8 milioni del Sudafrica e nessuno credo si sia accorto della differenza” ha precisato.

Gubitosi: dopo la Rai una banca d’affari?

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16
giugno

RIFORMA RAI: CONSULTAZIONE POPOLARE DI RENZI SU NUOVO CANONE, GOVERNANCE E LEGGE GASPARRI

Matteo Renzi

Una grande consultazione in tutto il Paese” per cambiare la Rai. La riforma del servizio pubblico targata Matteo Renzi, comincerà da qui. Il prossimo mese di luglio, il governo guidato dal rottamatore fiorentino dovrebbe lanciare una sorta di indagine sul futuro di Viale Mazzini che coinvolgerà non solo gli addetti ai lavori, ma anche i cittadini. Il sondaggio, secondo quanto riporta Repubblica, sarà composto da un questionario e verterà sui temi che dovrebbero essere oggetto di cambiamento: il canone, la governance indipendente dalla politica, la privatizzazione, la mission del servizio pubblico.

Riforma Rai: governance indipendente dalla politica

Il premier sembra intenzionato a fare sul serio, a mettere in atto una progressiva trasformazione che toccherà tutti i pilastri di Viale Mazzini entro il maggio 2016, cioè in vista del rinnovo della convenzione Stato-Rai. L’obiettivo di Renzi, in realtà, sarebbe quello di permettere già ai nuovi vertici aziendali, che saranno nominati nell’aprile 2015, di essere indipendenti dalla politica. Alla manovra stanno lavorando i sottosegretari Antonello Giacomelli e Luca Lotti. Come spiegato, il primo passo dell’impresa sarà la consultazione popolare prevista per il prossimo luglio, i cui risultati saranno presi in esame fino al prossimo autunno.

Riforma Rai: il nuovo canone

Entro fine anno è previsto il secondo step, ossia un decreto del governo per la nuova convenzione Rai, che conterrà anche la tanto attesa e discussa riforma. Spetterà poi all’azienda di Viale Mazzini attuarla. I tempi sono serrati, l’obiettivo è ambizioso ed ampio: contestualmente, infatti, l’esecutivo dovrebbe varare anche la legge sul nuovo canone Rai. Al riguardo, la proposta più accreditata sembra quella di sostituire il canone unico con un’imposta flessibile ad importo variabile, legata alla capacità di spesa delle persone. Il cambiamento dovrebbe rendere l’imposta meno odiosa e ridurre l’evasione, attualmente alle stelle.

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11
giugno

SCIOPERO RAI: PROTESTA DIMEZZATA. I TAGLI SONO SACROSANTI, MA VANNO MIRATI (ECCO DOVE COLPIRE)

Rai

Più che uno sciopero, sarà uno scioperino generale. Quest’oggi, i lavoratori Rai che incroceranno le braccia contro i tagli economici del Governo saranno infatti meno del previsto, dopo che alcune sigle sindacali hanno sospeso o rimandato la propria levata di scudi. In particolare, aderiranno alla protesta odierna i sindacati Slc-Cgil, Uilcom-Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind Conf.sal (circa tremila lavoratori), mentre non vi prenderanno parte la Cisl, l’Usigrai (i giornalisti) e l’Adrai (i dirigenti). Lo sciopero si estenderà per l’intero turno di lavoro ed interesserà tutto il territorio nazionale, con presidi di fronte alle sedi regionali.

Sciopero in Rai, ma Renzi tira dritto

La causa primaria della mobilitazione è la contrarietà dei lavoratori alla sforbiciata da 150 milioni di euro prevista per la Rai dal decreto Irpef. I dipendenti di Viale Mazzini che aderiranno allo sciopero temono che tale manovra metta a rischio la tenuta occupazionale e si scagliano contro la vendita di Raiway, società che possiede i ripetitori e le antenne del servizio pubblico. Il bersaglio politico della loro protesta è il premier Matteo Renzi, il quale sembra intenzionato ad andare fino in fondo. “Mi spiace, ma tocca anche a voi” aveva detto il Primo Ministro a Giovanni Floris, che in diretta a Ballarò sollevava dubbi sul temuto colpetto di forbici.

RaiWay, la vendita è un rischio

Eh sì, ora tocca anche a loro. In un momento in cui sono stati chiesti sacrifici economici a tutti, è giusto che anche la Rai si sottoponga alla cura dimagrante e rinunci a certi sprechi proliferati negli anni. L’impressione, però, è che Renzi abbia iniziato una sacrosanta battaglia col piede sbagliato, cioè mirando proprio ai settori aziendali più delicati. Al riguardo, la decisione di vendere RaiWay ci sembra troppo rischiosa, perché sul piatto c’è un patrimonio tecnologico d’avanguardia e con funzioni strategiche, ottenuto anche grazie ai soldi versati dai contribuenti. Non a caso, le strutture in questione fanno gola a molti possibili acquirenti, anche privati.

Sedi regionali Rai: sprechi e virtù

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