Lucia Annunziata



2
marzo

IL CDA RAI SOSPENDE TUTTI I TALK SHOW POLITICI, I PROTAGONISTI PROTESTANO

Caos totale nella giornata di ieri. Il Consiglio di Amministrazione della Rai ha infatti votato, a maggioranza, la sospensione temporanea, per tutto il periodo di campagna elettorale, della messa in onda dei talk show politici quali Porta a Porta, Annozero, L’ultima parola e Ballarò che, per un maggiore equilibrio politico, verranno sostituiti dalle classiche tribune elettorali.

La rigida applicazione del Regolamento della Commissione di Vigilanza (non era prevista, infatti, la sospensione della messa in onda ma un maggiore rispetto della par condicio in base a delle specifiche regole) ha scatenato l’ira di tutti i diretti interessati, pronti a combattere in nome della libertà d’espressione. In prima fila il Presidente del CDA Rai Paolo Garimberti che ha fatto il possibile affinchè non si arrivasse a tale soluzione, tentando per giunta la strada dell’interpretazione formale dalla Vigilanza.

Duro Giovanni Floris, conduttore di Ballarò, che sottolinea il danno per l’azienda, per gli abbonati e per il sistema parlando pertanto di “trionfo del silenzio sull’informazione”. Lo segue a ruota Milena Gabanelli che, per quanto Report (come Presa diretta) non rientri nei “bersagli” del CDA, ha parlato (fonte: Radio Capital) di norma che “viola il principio democratico del diritto di essere informati e ci costringe a calpestare ciò in cui crediamo”.

Ma la decisione del CDA ha dato vita anche ad una guerra interna tra Bruno Vespa e Michele Santoro:




14
dicembre

IL DECODER UNICO E’ QUASI REALTA’: TELECOM ANNUNCIA L’ARRIVO DI “CUBO”

Cubo, decoder unico Telecom Italia

Il decoder unico che permetterà interazione tra la tv tradizionale, il web e le nuove tecnologie  è quasi realtà. Nella puntata di ieri di In Mezz’ora su Rai3, l’amministratore delegato del gruppo Telecom Italia, Franco Barnabè, ha presentato al grande pubblico “Cubo“, un decoder che metterà insieme tv e Internet, la cui partenza era stata subodorata dagli internauti che si sono imbattuti, pochi giorni fa, nel sito www.cubovision.it.

«L’annunceremo mercoledì prossimo – spiega Bernabè – e sarà un’innovazione molto importante, un oggetto che presenteremo prima di tutto alla comunità di Internet, un oggetto che noi chiamiamo «Cubo» e che avrà l’obiettivo di trasformare il modo in cui vediamo la televisione». «Sarà - aggiunge – una specie di coder unico con un modo diverso di fruire la tv, con servizi innovativi». «Non sarà – dice ancora – un oggetto di commercalizzazione di massa, ma sarà un oggetto che noi speriamo si evolverà».  «Probabilmente - spiega - si riqualificherà il modo in cui tutti quanti fanno televisione. Forse i broadcaster dovranno trovare un modo diverso…».

Secondo alcune indiscrezioni tecniche, il nuovo decoder dovrà contenere un hard disk interno da circa 500 GB, utile per memorizzare i dati dei video on demand (VoD), delle trasmissioni TV via Internet e del digitale terrestre, comprese le funzionalità interattive offerte dalla stessa piattaforma. Cubo racchiuderebbe, quindi, in un solo “scatolotto” la maggior parte della tecnologia disponibile ad oggi sul mercato italiano, nella quale Telecom intende investire per i prossimi anni.


1
novembre

IN MEZZ’ORA: IL BUON GIORNALISMO PUNGENTE DI LUCIA ANNUNZIATA

Lucia Annunziata (In mezz'ora)

Format essenziale, domande secche ma mai prive di importanti riflessioni: In mezz’ora ha lo stesso profilo della giornalista che lo conduce, quella Lucia Annunziata che mai ha negato il suo punto di vista di donna di sinistra che però mai si sottrae ad una forte autocritica allo schieramento che più la rappresenta politicamente. L’intervista odierna a Rosy Bindi diventa un piccolo riassunto di un modo intelligente di fare informazione e approfondimento.

La Annunziata cerca in più passaggi di enucleare le maggiori criticità, storiche e contemporanee, del centrosinistra nel non comprendere alcune dinamiche politiche, e ha tutta l’autorità di farlo, lei che ha spesso dedicato le sue pagine all’analisi delle forze politiche nate dallo scioglimento del vecchio partito comunista. Interviene in maniera diretta sul caso Marrazzo precisando la sua riserva verso il doppiopesismo nella questione morale che ha notato in questi giorni in molta cronaca politica. La Bindi è marcata a uomo, non le si concedono diplomatiche risposte e si cerca di ricavare dati importanti e opinioni nette sui molti fronti aperti in questi giorni.

Dalla fuoriuscita di Rutelli alla promozione europea di Massimo d’Alema (con il corollario di sospetti di inciucio), dal futuro del partito con la nuova linea Bersani alle nuove candidature per le elezioni regionali: il meccanismo della lunga intervista consente un buonissimo ventaglio di quesiti da poter propinare all’ospite di turno. Meglio di ogni talk declinato al plurale possono emergere le differenze dei vari protagonisti dello scacchiere. Senza infingimenti l’obiettivo è proprio di delineare dei confini fissi tra le idee e le azioni delle varie forze coinvolte nella gestione della cosa pubblica. Quelle fondamentali differenze che la gente vede sempre meno.

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25
ottobre

BRUNO VESPA PROPONE DI DEVOLVERE PARTE DEL SUO (AUMENTO DI) STIPENDIO, IN BORSE DI STUDIO; LA ANNUNZIATA APPROVA.

BRUNO VESPA PROPONE DI DEVOLVERE PARTE DEL SUO (AUMENTO DI) STIPENDIO, IN BORSE DI STUDIO; LA ANNUNZIATA APPROVA.

Per essere e rimanere uno dei giornalisti più importanti e potenti d’Italia servono: capacità professionali e relazionali, elasticità nel gestire le situazioni, una buona dose di scaltrezza e velocità di reazione alle offensive. Bruno Vespa incarna alla perfezione questo mix vincente ed è proprio per questo che, mentre tiene banco il clamoroso aumento di stipendio chiesto a mamma Rai (400.000 €, per un salario totale di 1 milione e 600.000 Euro: qui il nostro recap), è già partita una diplomatica (e spietata) campagna di “ricostruzione” della propria immagine.

La richiesta di una cifra così esosa in tempi di crisi ha messo il giornalista abruzzese (che di detrattori ne ha già molti) in una situazione di “gogna mediatica” in cui tutti, o quasi, si sono sentiti in dovere di gridare allo scandalo. L’autodifesa di Vespa è stata repentina ed efficace, e riassumibile in tre mosse:

  1. Accettare il verdetto titubante del CdA Rai, senza creare troppi clamori
  2. Dimostrare con i numeri (e facendo i nomi dei suoi “colleghi Paperoni”) che la sua richiesta è in realtà allineata al mercato
  3. Avvalorare la sua richiesta dimostrando che nonostante questo aumento, “lui è dalla parte del popolo“.

Questa terza fase è infatti iniziata proprio dalle pagine del Corriere, in cui durante l’intervista di Paolo Conti, Vespa afferma di essere pronto a devolvere in beneficenza 150.000 € del suo stipendio annuale. L’idea di “Frà Bruno” è quella di istituire 10 borse di studio annuali del valore di 15.000 € ciascuna per favorire, attraverso un corso/concorso, l’avvio dei giovani alla professione giornalistica.


16
gennaio

LUCIA ANNUNZIATA IN FUGA DA ANNO ZERO. CHI LA FA L’ASPETTI? (GUARDA IL VIDEO)

Lucia Annunziata - Anno Zero @ Davide Maggio .it

E’ stata una puntata piuttosto tumultuosa quella di Anno Zero andata in onda stasera, con l’abbandono improvviso di Lucia Annunziata e un Michele Santoro sempre più infuriato con i politici. Ma cerchiamo di andare con ordine.

La puntata era interamente dedicata al massacro di Gaza, da giorni al centro del mondo dell’informazione e del dibattito politico, e sono intervenuti, oltre alla scrittrice israeliana Manuela Dviri e alla giornalista Rula Jebreal, anche i ragazzi della comunità palestinese di Milano, intervistati da Corrado Formigli, e una giovane israeliana in studio a Roma.

Se il finale del talk politico è stato uno sfogo accalorato del conduttore, che si è schierato contro la politica nazionale, incapace di gestire la situazione, e con Veltroni al quale ha rivolto un pungente invito – “Andasse a Gaza invece di andare in Africa”, la ritirata dell’Annunziata è arrivata inaspettata e in seguito ad una polemica ben precisa. La giornalista ha infatti protestato, ritenendo che la conduzione del collega fosse troppo di parte. “Al 99,9% - ha contestato la giornalista campana – è schierata dalla parte dei palestinesi“.

Guarda il video dopo il salto: