Antonio Marano



26
febbraio

MARANO SMENTISCE IL ‘ROSSO’ DI SANREMO 2012: QUESTO FESTIVAL E’ STATO QUELLO CHE HA DATO MAGGIORE CREDITO ECONOMICO E ASCOLTI

Antonio Marano e Daniele Doglio

Antonio Marano e Daniele Doglio

Sanremo è un evento e come tale continua a far discutere sui giornali e nei salotti televisivi. Tra farfalle e polemiche ecclesiastiche, tra gli argomenti in voga non potevano mancare anche i costi di questa 62esima edizione. E’ stato Libero ha lanciare la notizia: a fronte di una spesa di circa 18 milioni di euro, la Rai ha perso 4-5 milioni raccogliendo con la pubblicità 15 milioni che, in base ai dati forniti da Servizio Pubblico, diventano 9.5 milioni al netto delle commissioni.

Una spesa troppo onerosa per l’azienda, che comunque riesce a coprire i costi anche con il canone, rientrando il Festival nel contratto di Servizio Pubblico Radiotelevisivo come “trasmissione finalizzata alla promozione dell’industria musicale italiana”. Il Festival del buco quindi? Non proprio: nonostante l’azienda se ne sia ben guardata dallo smentire le varie accuse lanciate e rilanciate dalla carta stampata, la situazione pare più rosea di quanto erroneamente raccontato.

A mettere luce sulla vicenda è stato il Professore di Economia dei Media Daniele Doglio che ha effettuato una simulazione per Tv Talk ipotizzando che gli investitori abbiano acquistato la totalità degli spazi pubblicitari, come d’altronde dichiarato dalla Sipra. Ebbene, sotto questa ipotesi il totale ammonterebbe a circa 29 milioni di euro di raccolta che, al netto di sconti e provvigioni, diventerebbero 19 milioni di euro, con un guadagno per la Rai di 1 milione.




26
febbraio

ANTONIO MARANO SUL FESTIVAL DI SANREMO 2013: NO AI SOLI ARTISTI DI RAI1, SI AI VOLTI DELLA CONCORRENZA

Antonio Marano

Antonio Marano

E’ stato un fiume in piena Antonio Marano, ospite di Massimo Bernardini a Tv Talk. Tra gli argomenti toccati durante l’intervento del ViceDirettore Generale della Rai non poteva mancare il recente Sanremo 2012, che tra farfalle e telepredicatori tiene, a distanza di diversi giorni dalla conclusione, ancora banco sui giornali e nei salotti televisivi. Tra l’altro l’ospitata di Marano è stata piuttosto importante, dato che proprio lui è stato designato – durante la settimana festivaliera – “commissario” dai piani alti per “ricreare un fluido chiaro tra consulenti esterni e la struttura produttiva Rai”.

Tecnicismi a parte, c’è uno stralcio interessante dell’intervento che riguarda in particolar modo il futuro padrone (o padrona) di casa della kermesse, che avrà l’incombenza di coniugare ascolti e qualità, il nuovo motto dei corridoi del settimo piano di Viale Mazzini, e cercare quantomeno di pareggiare in ascolti le ultime quattro annate, tutte caratterizzate dalla Direzione Artistica di Gianmarco Mazzi.

Marano ha in sostanza rivelato che Sanremo non può prescindere dai volti della concorrenza, perché non è e non può essere un evento di Rai 1 nè della sola Rai, ma dell’intero Paese. Quindi ben vengano le Belen Rodriguez o i Luca e Paolo, perché contribuiscono a far crescere l’attesa attorno all’evento e inevitabilmente il pubblico, anche quello meno affezionato alla prima rete pubblica, prevalentemente  vista dagli over 57, un target un po’ troppo anziano a detta del ViceDG.


25
febbraio

THE VOICE OF ITALY: MARANO CONFERMA LO SBARCO SU RAI 2 DAL PROSSIMO AUTUNNO

The Voice

The Voice

La conferma arriva tra le righe da Antonio Marano, ospite d’eccezione di TvTalk: per la prossima stagione autunnale, dopo il flop di Star Academy e l’addio di XFactor (in mano a Sky), Rai2 ha messo in cantiere The Voice Of. Il talent nato in Olanda, che si conferma una terra di grandi menti televisive, ed esportato in oltre 35 paesi del mondo, tra cui anche gli Stati Uniti, dove viene trasmesso da NBC, dovrebbe quindi essere pronto per sbarcare finalmente anche nel Belpaese.

Ideato da John De Mol, lo stesso del Grande Fratello, il format – in mano per il mercato italiano alla Toro Produzioni di Pasquale Romano (qui la nostra intervista), che per la Rai produce attualmente Attenti a quei due – è suddiviso in tre fasi. La prima consiste nella famosa audizione al buio, una novità importante che lo distingue nettamente dagli altri talent, dei potenziali concorrenti: i quattro giudici (in America sono: Christina Aguilera, Cee Lo Green, Blake Shelton e Adam Levine) possono solo ascoltare, ma non vedere, gli aspiranti cantanti e scegliere quindi esclusivamente in base alle potenzialità vocali.

Una volta formate le varie squadre, i componenti sono chiamati a scontrarsi in sfide a due sullo stesso pezzo: anche in questo caso il concorrente che passa alla fase successiva, quella finale in diretta, viene decisa dai giudici stessi in base alla canonica votazione a maggioranza. Solo nella fase finale interviene il pubblico da casa con il meccanismo del televoto, grazie al quale ha quindi la possibilità di scegliere il nuovo “The Voice of…”.





17
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO 2012, MARANO: LO SPACCO DI BELEN E’ ECCESSIVO. LEI RASSICURA: HO FATTO L’AMMALIATRICE MA GLI SLIP C’ERANO

La farfallina di Belen Rodriguez (foto Ansa)

Nella città dei fiori è ancora la farfallina di Belen Rodriguez a tenere banco. Quel tatuaggio che spuntava dallo spacco esagerato mentre la showgirl argentina scendeva le scale del palco dell’Ariston continua a tener banco. Non poteva non pronunciarsi sull’argomento anche il ‘commissario’ Antonio Marano, inviato da Lorenza Lei in riviera per supervisionare il Festival di Sanremo. Ai microfoni dell’Alfonso Signorini Show, Marano ha detto:

Lo spacco di Belen? Eccessivo perché esibito in un momento televisivo molto familiare, non in seconda serata dove volendo puoi usare linguaggi e forme diverse. Per me, padre di due figlie, la questione di fondo è che il rispetto delle donne non è la fisicità, ma è il valorizzarle per quello che devono rappresentare in tutte le loro caratteristiche, anche nella bellezza. Se Belen è bellissima, che Dio ce la lasci così. E’ una forma di rispetto verso le donne anche il fatto di poterle fare esprimere nella loro bellezza e nella loro parte artistica“.

Nel Festival degli eccessi e delle provocazioni dosate puntata dopo puntata, lo spacco di Belen e il gioco del vedo-non vedo non fa meno clamore dell’intervento di Adriano Celentano. L’argentina è cosciente della sua esagerazione e in un’intervista a Repubblica ammette:

Sono la donna delle provocazioni, mi piacciono i contrasti. La prima serata mi sono presentata come una principessa, con i capelli raccolti e il vestito nero. La seconda ho esagerato. Ho fatto come si dice… L’ammaliatrice. Ma gli slip c’erano. Sapevo che lo spacco era esagerato. Il vestito era di Fausto Puglisi lo stilista di Madonna: lui gioca tutto sulla trasparenza, i tagli. Scendendo le scale mi sono resa conto che era hard, ma era tutto in regola. C’era uno slip cucito in modo speciale“.


7
giugno

RAI: MAZZA INVIA UNA LETTERA DI SDEGNO, LIOFREDI E RUFFINI DIRETTAMENTE DAGLI AVVOCATI. PALINSESTI CONGELATI?

Massimo Liofredi

Massimo Liofredi

Se la gestione di Mauro Masi si è beccata una valanga di critiche da destra e manca, – alcune lecite, altre probabilmente meno -, quella di Lorenza Lei si appresta, a soli due mesi dall’insediamento, a battere ogni record. La Lady di Ferro sta forse forzando un po’ troppo la mano, intraprendendo scelte obiettivamente piuttosto discutibili.

I palinsesti di Rai1, Rai2 e Rai3 per il prossimo autunno sono di fatto a immagine e somiglianza della Lei, con il contributo del ViceDG con delega all’offerta televisiva Antonio MaranoAnnozero a parte, la conferma delle restanti produzioni “di sinistra” permette alla Lady di Ferro di avere anche il lasciapassare dei consiglieri di opposizione, soddisfatti del bottino portato a casa. Curioso quindi che la prima critica sia arrivata proprio dal Consigliere Antonio Verro – che non ha mai mancato di esternare la sua visione filogovernativa dell’azienda – contrario all’assenza della clausola di non concorrenza nell’accordo con Santoro. Ma non tutti in Rai hanno comunque intenzione di stare ai suoi diktat, men che meno i tre Direttori, a cui è stata di fatto minata l’indipendenza editoriale (altro che coordinamento…) e i cui palinsesti sono diventati nel giro di pochi giorni “carta straccia”.

Ride bene chi ride ultimo, verrebbe da dire. Se Mauro Mazza, che subirà i maggiori danni, ha adottato (per il momento) un comportamento “low profile” limitandosi ad inviare una lettera di sdegno al CdA, Massimo Liofredi e Paolo Ruffini non ci hanno pensato due volte e – come riportato da Lettera43 – pare si siano direttamente rivolti ad un avvocato che “potrebbe avere scritto una diffida da inviare al consiglio per invalidarne le decisioni.” Pare insomma che la storia di Ruffini, reintegrato a Rai3 dal Tribunale del Lavoro, non abbia sortito l’effetto sperato ai piani alti di Viale Mazzini…





6
giugno

RAI, PALINSESTI AUTUNNO 2011: E GUERRA FU?!

Mauro Mazza

UPDATE delle 18.12 – come immaginabile, l’abbandono della riunione di questa mattina è stato dettato dal mancato raggiungimento di un equilibrio. La situazione, dunque, è invariata rispetto a come ve l’avevamo prospettata (leggi qui tutti i dettagli). Conseguentemente al tavolo del CdA giungeranno due palinsesti (quello della Direzione Generale e quello inizialmente proposto dai direttori di rete): spetterà al Consiglio d’Amministrazione approvare il palinsesto presentato dalla DG. In caso contrario passerebbe quello presentato dai Direttori di rete. E’ tuttora in corso una riunione al settimo piano di Viale Mazzini ma è facilmente immaginabile che se la Direzione Generale porterà in Consiglio la sua proposta dovrebbe avere la maggioranza dei consiglieri a favore. Salvo colpi di scena.

Articolo delle 14.01 – Ci giunge notizia che pochi minuti fa i Direttori di rete, convocati al settimo piano di Viale Mazzini 14, si sarebbero alzati e avrebbero abbandonato la riunione.

Come mai?


10
febbraio

IL CAIMANO NON ‘FINISCE’ IN TV. PARLA CON ME VOLEVA MOSTRARE BERLUSCONI ALLA SBARRA.

Il Caimano

Alla faccia del rito immediato! Volevano già trasmettere la sua sentenza di condanna, ma alla fine il premier alla sbarra non è andato in tv. Parla con me, il programma della terza rete condotto da Serena Dandini, non ha infatti mandato in onda la sequenza finale del film Il caimano di Nanni Moretti, quella dedicata al processo a Silvio Berlusconi. La decisione è stata presa dalla direzione di Rai3 in accordo con lo stesso regista, dopo che il Vice Direttore Generale della Rai Antonio Marano aveva chiesto di tagliare la scena, accorciandola da sette a tre minuti. Tale soluzione è stata condivisa anche dalla presentatrice del talk di seconda serata e dal suo squadrone di autori. Riguardo alla mancata messa in onda qualcuno grida già alla censura.

Nei giorni scorsi la rete guidata da Paolo Ruffini aveva domandato di poter trasmettere Il Caimano in prime time, ma Viale Mazzini aveva fatto sapere che il film sarebbe stato proposto da Rai 1, che aveva già inoltrato una richiesta analoga. Nell’impasse delle precedenze televisive si era inserito Parla con me, con l’intenzione di mandare in onda un estratto (forse quello di maggior effetto) della pellicola. Ieri sera, però, in una lettera Marano avrebbe chiesto alla Dandini di non trasmettere più di tre minuti del film, per non svalutare un prodotto che la Rai avrebbe offerto al pubblico in futuro. La soluzione dell’ultimo minuto non ha trovato d’accordo Nanni Moretti e così, per tagliare la testa al Caimano, si è deciso rinunciare alla sentenza (cinematografica) in diretta.

La sequenza “incriminata”, che doveva andare in onda, è quella arcinota e surreale che rappresenta il Primo Ministro Berlusconi (interpretato dal regista Moretti) a processo. I giudici lo condannano a 7 anni di reclusione e lui, abbandonando il tribunale, dichiara ai cronisti: “Con la mia condanna la democrazia si è trasformata in un regime“. Un gruppo di sostenitori lo applaude, poi scaglia delle bombe Molotov contro il magistrato che ha emesso la sentenza. Una scena di forte impatto, che la Dandini avrebbe voluto trasmettere guarda caso nel giorno in cui la Procura di Milano ha chiesto al gip il giudizio immediato nei confronti del premier.


25
novembre

RAI5: L’AZIENDA PUBBLICA INVESTE TUTTO SULLA CULTURA (E DIMENTICA GLI ALTRI CANALI DIGITALI?)

Rai5

Rai5

E mentre un nuovo (Mediaset) Extra apre, un vecchio (Rai) Extra chiude. Per far posto ad un nuovo canale, si intende. Con il passaggio di Milano al digitale terrestre, che avverrà dal 26 novembre, l’azienda pubblica ha deciso di celebrare l’atteso evento inaugurando un secondo canale semigeneralista che, siamo certi, farà felici molti degli sfegatati del “servizio pubblico” in senso stretto: Rai5.

Diretto da Pasquale D’Alessandro (ma la nomina non è stata ancora ufficializzata dal CDA Rai), uno dei “figli di” Carlo Freccero, con la supervisione del ViceDG Antonio Marano, Rai5 sarà il canale “della cultura e delle culture” e proporrà all’interno del proprio palinsesto documentari, programmi di intrattenimento, concerti, cinema d’autore, eventi culturali (tra cui la prima de La Scala) e svariati magazine “prodotti in casa”. Un investimento consistente, forse più di quanto immaginassimo, per quello che diventerà, in collaborazione con il Comune di Milano, il canale ufficiale dell’Expo 2015.

Tanti i protagonisti del neonato canale che si alterneranno in prime time (e durante la giornata) e che ci racconteranno a modo loro tutto ciò che concerne la “cultura”. Ma vediamo assieme come sarà strutturato il prime time di Rai5: