Sanremo è un evento e come tale continua a far discutere sui giornali e nei salotti televisivi. Tra farfalle e polemiche ecclesiastiche, tra gli argomenti in voga non potevano mancare anche i costi di questa 62esima edizione. E’ stato Libero ha lanciare la notizia: a fronte di una spesa di circa 18 milioni di euro, la Rai ha perso 4-5 milioni raccogliendo con la pubblicità 15 milioni che, in base ai dati forniti da Servizio Pubblico, diventano 9.5 milioni al netto delle commissioni.
Una spesa troppo onerosa per l’azienda, che comunque riesce a coprire i costi anche con il canone, rientrando il Festival nel contratto di Servizio Pubblico Radiotelevisivo come “trasmissione finalizzata alla promozione dell’industria musicale italiana”. Il Festival del buco quindi? Non proprio: nonostante l’azienda se ne sia ben guardata dallo smentire le varie accuse lanciate e rilanciate dalla carta stampata, la situazione pare più rosea di quanto erroneamente raccontato.
A mettere luce sulla vicenda è stato il Professore di Economia dei Media Daniele Doglio che ha effettuato una simulazione per Tv Talk ipotizzando che gli investitori abbiano acquistato la totalità degli spazi pubblicitari, come d’altronde dichiarato dalla Sipra. Ebbene, sotto questa ipotesi il totale ammonterebbe a circa 29 milioni di euro di raccolta che, al netto di sconti e provvigioni, diventerebbero 19 milioni di euro, con un guadagno per la Rai di 1 milione.