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UN’ALTRA VITA: MOLTO MELO’ IN UNA PRIMA PUNTATA CARICA DI PROMESSE
di Stefania Stefanelli
12/09/2014 - 09:00

Sarà per le aspettative abbastanza alte, ma la prima puntata di Un’Altra Vita – andata in onda ieri sera su Rai 1 – ci ha lasciato una sensazione di incompiuto; probabilmente perchè della commedia e del mistery annunciati c’erano in quest’esordio solo alcuni sprazzi e il registro è stato piuttosto quello del melò, del dramma che porta con sé una lentezza eccessiva.
Un’Altra vita: introspezione psicologica e dramma emotivo nell’esordio
Le argute penne di Ivan Cotroneo, Stefano Bises e Monica Rametta si sono infatti dilungate perlopiù sullo stato d’animo della protagonista Emma (Vanessa Incontrada), una donna delusa dal marito che scappa via da Milano insieme alle figlie per rifugiarsi in una fredda Ponza dove sembra di essere nel profondo sud: tutti i personaggi hanno un (troppo) marcato accento napoletano, i due medici con cui lavora portano entrambi il nome del patrono del posto (come due personaggi del film Benvenuti al sud) e le battutine sul divario che li separa dal nord si sprecano.
Alla lentezza introspettiva del racconto fanno però da contraltare alcuni scatti narrativi da podista. Il primo è quello iniziale: vediamo la polizia irrompere nella casa milanese di Emma in cerca del marito, dopodiché vediamo lei e le sue figlie arrivare a Ponza; solo nel corso della puntata verranno fuori le motivazioni di questo cambiamento e la storia prenderà forma, svelando la corruzione dell’uomo e la relazione extraconiugale che ha portato la moglie a lasciarlo. Il secondo passaggio troppo veloce è quello che spinge invece la protagonista ad invaghirsi di Antonio (Daniele Liotti), un uomo misterioso che è già destinato a sconvolgerle (un’altra volta) la vita.
Le ambientazioni sono mozzafiato ed il cast in generale è azzeccato, compresa la protagonista Vanessa Incontrada, forse volutamente sottotono. Nel complesso la sensazione è che quest’altra vita debba ancora iniziare veramente, e che la prima puntata sia stata solo preparatoria.
Un’Altra vita: la Incontrada “madre” di una coetanea
La curiosità: Claudia Alfonso, che qui interpreta Giulia e che abbiamo già conosciuto nei panni di Viola nell’altro lavoro di Cotroneo Tutti pazzi per amore, sebbene sembri più giovane della sua età anagrafica, di fatto ha trent’anni, ovvero solo sei in meno della Incontrada che qui interpreta sua madre.
Tutto su Un’Altra Vita
[UN’ALTRA VITA: ANTICIPAZIONI PUNTATA PER PUNTATA]
[UN’ALTRA VITA: TUTTI I PERSONAGGI]
[UN’ALTRA VITA: LE PRIME FOTO DAL SET]
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Akille dice:
UN ALTRA VITA in dvd, 3 dischi 6 puntate, colore pompato, pochi gli extra. Ben girata e ben recitata, i personaggi sono accattivanti, gli attori di buon livello. Non mancano le assurdità: le sorelle Margherita e Giulia frequentano insieme la stessa classe, Giulia quasi 18nne in realtà ha 30 anni, nonna Elvira è coetanea del figlio Pietro è all'antica ma nessun partner (divorziata, separata, abbandonata, matrigna, tutrice, ex madre nubile? bho?). Le bellezze naturali di Ponza sono da cartolina, gli abitanti svolgono solo una attività: il pettegolezzo. Più che un altra vita dovrebbe intitolarsi ALTRI AMORAZZI perché di questo si tratta per 6 puntate: niente coraggio, lavoro, cultura, orgoglio, passione, morte, mistero. Mamma Emma scappa su Ponza con le 3 figlie ma è subito travolta dall'amore: non perdono tempo e alla faccia di essere minorenni le milanesi Guarnieri si danno molto da fare per accaparrarsi gli indigeni maschi. Ovviamente se le cose vanno diversamente è colpa degli uomini. I 2 protagonisti maschili sono farlocchi: immaturi, sposati, benestanti, attraenti, superficiali, bugiardi, sfaccendati, confusi. Pochi si salvano da questa giostra amorosa: la bella schizofrenica Anna e la nonna-single Elvira autonoma e indipendente (meno male!). La Incontrada recita Emma consapevole di quanto sia un personaggio limitato, finto e superficiale. Insomma una fiction-gossip da vedere e dimenticare, ideale per lo spettatore medio italiano.
Micol dice:
Dopo esser stata praticamente disabitata per circa 2 secoli, a causa delle incursione saraceniche, nel XVI secolo Ponza fu colonizzata da 52 famiglie ischitane. Gli attuali abitanti di Ponza discendono proprio da quelle famiglie ischitane. I cognomi, infatti, sono tipici ischitani: Di Meglio, Migliaccio... etc. E' questo il motivo per cui il dialetto è napoletano.
Micol dice:
Dopo esser stata praticamente disabitata per circa 2 secoli, a causa delle incursione saraceniche, nel XVI secolo Ponza fu colonizzata da 52 famiglie ischitane. Gli attuali abitanti di Ponza discendono proprio da quelle famiglie ischitane. I cognomi, infatti, sono tipici ischitani: Di Meglio, Migliaccio... etc. E' questo il motivo per cui il dialetto è napoletano.
Micol dice:
Dopo esser stata praticamente disabitata per circa 2 secoli, a causa delle incursione saraceniche, nel XVI secolo Ponza fu colonizzata da 52 famiglie ischitane. Gli attuali abitanti di Ponza discendono proprio da quelle famiglie ischitane. I cognomi, infatti, sono tipici ischitani: Di Meglio, Migliaccio... etc. E' questo il motivo per cui il dialetto è napoletano.
maria dice:
Devo dire che mi è piaciuto molto, soprattutto l'isola!
alex dice:
La trama è UGUALE a quella della fiction Ricomincio da me con la D'Urso, Ricky Tognazzi e Gioele Dix, andata in onda su Canale5 qualche anno fa. Cambia solo la destinazione della protagonista: la Incontrada va a Ponza, la D'Urso andava a Castiglion del Lago.
obex dice:
La fiction è molto piacevole,ma solo io ho trovato delle analogie con QUESTO NOSTRO AMORE? Il dover scappare,difficoltà ad adattarsi,le tre figlie (la bambina,la secchiona e la problematica)
mariboj dice:
finalmente una fiction nuova, con storie e personaggi nuovi che ci lascia con un po' di suspense, ci voleva ...... e poi la location bellissima, l'isola di ponza, secondo me promette bene, non vedo l'ora di seguire la seconda puntata
fill dice:
Proprio per tutto quello che e' ben commentato in questo articolo, non ho resistito oltre i quattordici minuti di visione. Non mi ha inchiodato allo schermo insomma, ma ho apprezzato molto il paesaggio che non conoscevo se non di nome.
livia guglielmi dice:
Sì, la figlia maggiore non sembra una liceale, è evidente, e ci sono anche altre caricature ( proprio nel senso di carico eccessivo ) ma il collage resta gradevole, divagatorio . Non è un romanzo di Dostojewsky, la trama non è una perfezione di incastri e significati. E' una fiction carina, con una bellissima ambientazione e bravi attori, e funziona a quanto pare.