Sarà per le aspettative abbastanza alte, ma la prima puntata di Un’Altra Vita – andata in onda ieri sera su Rai 1 – ci ha lasciato una sensazione di incompiuto; probabilmente perchè della commedia e del mistery annunciati c’erano in quest’esordio solo alcuni sprazzi e il registro è stato piuttosto quello del melò, del dramma che porta con sé una lentezza eccessiva.
Un’Altra vita: introspezione psicologica e dramma emotivo nell’esordio
Le argute penne di Ivan Cotroneo, Stefano Bises e Monica Rametta si sono infatti dilungate perlopiù sullo stato d’animo della protagonista Emma (Vanessa Incontrada), una donna delusa dal marito che scappa via da Milano insieme alle figlie per rifugiarsi in una fredda Ponza dove sembra di essere nel profondo sud: tutti i personaggi hanno un (troppo) marcato accento napoletano, i due medici con cui lavora portano entrambi il nome del patrono del posto (come due personaggi del film Benvenuti al sud) e le battutine sul divario che li separa dal nord si sprecano.
Alla lentezza introspettiva del racconto fanno però da contraltare alcuni scatti narrativi da podista. Il primo è quello iniziale: vediamo la polizia irrompere nella casa milanese di Emma in cerca del marito, dopodiché vediamo lei e le sue figlie arrivare a Ponza; solo nel corso della puntata verranno fuori le motivazioni di questo cambiamento e la storia prenderà forma, svelando la corruzione dell’uomo e la relazione extraconiugale che ha portato la moglie a lasciarlo. Il secondo passaggio troppo veloce è quello che spinge invece la protagonista ad invaghirsi di Antonio (Daniele Liotti), un uomo misterioso che è già destinato a sconvolgerle (un’altra volta) la vita.