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UN DELUDENTE SECONDO PERIODO DI GARANZIA

di Davide Maggio

05/02/2008 - 18:56

UN DELUDENTE SECONDO PERIODO DI GARANZIA

L’offerta televisiva di questo secondo periodo di garanzia non è entusiasmante. E la risposta del pubblico lo è ancor di meno!

Probabilmente speranzose di poter proseguire, senza troppi sforzi, col trend positivo della prima parte della stagione televisiva in corso, Rai e Mediaset hanno riservato al pubblico dei prodotti che, al momento, non hanno suscitato un interesse apprezzabile nel telespettatore.

Poche “isole felici” in un marasma catodico di scarsa qualità in cui hanno trovato posto molte conferme, forse troppe, e poche novità, forse troppo poche.

Ma il problema non risiede esclusivamente nel rapporto conferme/novità, decisamente importante, ma anche nello “sconfinamento” delle due principali aziende televisive italiane : la prima, la Tv di Stato, nella geriatria; la seconda, Mediaset, nell’esasperazione delle logiche commerciali che non consentono, ormai, di poter fare affidamento su un palinsesto solido e… duraturo!

Il risultato è una generale e insuperabile staticità, tanto da un punto di vista artistico che di contenuti. Cosa, questa, che porta da una parte determinati personaggi ad una sovraesposizione (a mio avviso dannosa) e dall’altra a una piattezza dei programmi dati in pasto ai fruitori del piccolo schermo italiano.

Provate a pensare per un attimo ai programmi in prime time affidati a Carlo Conti. Risulta davvero difficile riuscire a trovare una linea di demarcazione : sembra di trovarsi di fronte a programmi fotocopia che hanno l’ambizione di fare del varietà ma che tentano, senza riuscirsi, di caratterizzarsi per la presenza di una struttura ben definita ma che è decisamente debole. L’eventuale successo di trasmissioni del genere non può che essere dipendente dalla presenza o meno di una controprogrammazione forte.

Ne è un esempio I Migliori Anni che gode dello sfortunato destino di un programma che un tempo era un cult ma che, col passare degli anni, non attira più quei destinatari elitari che accoglievano di buon grado la satira del Bagaglino.

Potremmo continuare facilmente con Milly Carlucci e il suo Uomo e Gentiluomo che non poteva avere destino differente da quello che ne ha sancito la chiusura, arrivata com’era prevedibile dopo solo due puntate di messa in onda. Anche l’imbalsamato e abitudinario pubblico di RaiUno ha preferito un prodotto più fresco e meno incartapecorito come I Cesaroni, l’unico vero Successo con la S maiuscola di questo secondo periodo di garanzia.

Ma anche sul fronte Fiction e Serie TV l’entusiasmo autunnale ha incontrato un freno.

Si pensava di poter “fare il botto” anche con il sequel de Il Capo dei Capi, ma L’Ultimo Padrino è stato qualitativamente imparagonabile alla fiction precedente.

Si riteneva che vent’anni dopo, Questa è la Mia Terra potesse affascinare come vent’anni prima… ma così non è stato.

Uniche “isole felici” i già accennati Cesaroni e Don Matteo 6.

A rifletterci un attimo, fa specie che a riscuotere i maggiori consensi sia la serialità, oggetto di un interesse eccessivo da parte delle tv generaliste. Se da un lato è, infatti, vero che la serialità e i diritti in generale rappresentano un nuovo modello televisivo al quale dovremo giocoforza abituarci è altrettanto vero che l’ingrediente principale per la tv generalista è (e a mio avviso rimarrà) l’intrattenimento.

Proprio in relazione all’intrattenimento l’unica medaglia d’oro la merita la triplice Maria dei Miracoli.

Triplice perchè riesce a presentare prodotti di cattivo gusto come Uomini e Donne, serate gradevoli (seppur piene di lascrime) come quelle in cui consegna la Posta… passando, ovviamente, per Amici, programma nato come talent show e trasformatosi col tempo in un talk show assimilabile alle discussioni che le massaie dirimpettaie fanno da un balcone all’altro o, ancor meglio, nel pianerottolo di casa.

Ma Maria De Filippi è una sorta di Beppe Grillo della televisione italiana. Come il comico riesce a dire ciò che chi lo ascolta vuole sentirsi dire, Maria dei Miracoli riesce a portare in scena ciò che gli italiani, in maniera recondita, vogliono vedere.

Proprio per questo il successo di Amici non si fonda su elementi televisivi come le perfomance artistiche degli allievi, ma sull’introspezione psicologica messa in atto dagli autori del programma che riescono (in maniera diabolicamente straordinaria) a far emergere il lato più privato degli studenti che tanto incuriosisce i telespettatori desiderosi di “aprire i loro armadi” con la speranza di trovare, magari, qualche scheletro.

Accanto agli Amici di Maria dei Miracoli, merita di essere segnalato il lodevole tentativo di Canale5 di rinvigorire il mattino nel quale soccombeva ormai da troppo tempo.

Oltre a Mattino Cinque che rimane, come abbiamo visto, un “buon contenitore da sistemare”, una lode va sicuramente a Forum, programma datato ma che, a differenza di tanti altri “colleghi”, riesce a rinnovarsi e a tenersi al passo coi tempi tanto da essere ripromosso a programma leader del mezzogiorno dell’ammiraglia di Cologno Monzese e decisamente premiato, con gli ascolti, dal pubblico.

Un ulteriore plauso va alla squadra di Antonio Ricci che, nonostante il duro attacco di Viva Radio 2 – ma poi son diventati 20 – minuti, è riuscita a tener testa alla gallina dalle uova d’oro Fiorello, addirittura battuto da Striscia la Notizia proprio nell’ultima puntata.

Relativamente alle novità, anche i più ottimisti dovranno fare un passo indietro. Il bilancio della sperimentazione natalizia che lasciava presagire una ventata di freschezza non è, per il momento, entusiasmante. Dei tanti pilot realizzati, troveranno posto in palinsesto nel breve termine soltanto il Canta e Vinci di Amadeus e, “grazie” alla chiusura di Uomo e Gentiluomo, Chi Fermerà la Musica (già dal prossimo venerdi).

Da un EuroStar 9417 quasi deserto, tra un caffè, tanti pensieri, una valanga di riflessioni e una meta da raggiungere, aspetto i Vostri commenti.

Da domani si torna a regime!

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24 commenti su "UN DELUDENTE SECONDO PERIODO DI GARANZIA"

  1. @ Raffaele : condivido ciò che dici e aggiungo anche una cosa... può anche starci che le generaliste guadagnino dalla paytv. Ciò che non mi sta bene è che le arance marce siano disponibili per tutti e le arance di qualità siano riservate a chi sceglie di pagare. A mio avviso è giusto differenziare e dare un valore aggiunto (o forse diverso) a ciò che viene pagato ma e' contemporaneamente necessario non sottrarre nulla alle tv generaliste per riservarlo ad altre piattaforme. Credo che sia il genere a dover fare la differenza. Per questo ritengo che la tv generalista debba puntare sull'intrattenimento e il satellite (o offerte pay del DTT) sui diritti.

  2. Un volta il film di Rete 4 cominciava alle ore 17 poi l'orario di inzio è anticipato alle 16 per telepromozioni.

  3. @ Davide Maggio Un commento solo alla tua frase: ""Ritengo la Pay Tv un rifugio per trovare qualcosa di alternativo che sulle tv generaliste non c’è. E purtroppo non c’è per scelta e non perchè non ci possa essere di per sè."" Infatti non è una scelta nostra ma una scelta imposta dalle televisioni che pur essendo generaliste producono e gudagnano dalla paytv, è come se un fruttivendolo vende delle arance a 10 cent. ma sono tutte marce o aspre, però nel suo stesso negozio reclamizza un altro suo negozio dove ad un prezzo di 2 euro vende delle arance strabuone e non ci sono altre possibilità, vien da se che la gente per avere le arance buone paga, è un pagaragone un po' strano ma calza, anzi calza molto di più nella tv che potrebbe trasmettere questi contenuti gratis. Nel 1983 le tre reti, rete 4, canale 5 e italia1 assimigliavano molto a joy, maya e steel, erano circa un centinaio di film la settimana, 4-5 film al giorno per canale e tra un film e l'altro telefilm, sit-com o telenovelas, q

  4. @ Raffaele : io non penso che le abbiamo ma penso che ci siano e non vogliano vederle :-) Relativamente agli ascolti in prime time hai ragione. Ne ho parlato anche in un post specifico. Sono però dell'avviso che quando viene proposto qualcosa di interessante... i telespettatori si risveglino :-) Vedi I Cesaroni... 7 milioni per una fiction. In tempi come questi, è un successo straordinario e, dirò la verità, meritato! Ritengo la Pay Tv un rifugio per trovare qualcosa di alternativo che sulle tv generaliste non c'è. E purtroppo non c'è per scelta e non perchè non ci possa essere di per sè.

  5. NOn sono d'accordo sul fatto che non abbiano idee, le hanno ma non le sfruttano, non hanno interesse, gli ascolti degli ultimi anni lo dimostrano, nel 2000 l'ascolto medio si assestava sui 6-7 milioni nel prime time, adesso se arrivano 3-4 è già un miracolo, non è cosa solo di quest'anno. Credo che le cause siano due: 1) l'aumento della pubblicità in un modo sconsiderato, negli anni 80 la durata del blocco pubblicitario non durava più di 3 minuti, oggi si arriva tranquillamente ai 5 minuti e più, l'interruzione fra il primo e secondo tempo dei film raggiunge anche i 14 minuti, credo che a queste condizioni sia quasi impossibile seguire una trasmissione e lo spettatore trova rifugio nei dvd o nella paytv e qui veniamo al secondo male. 2) la paytv fa guadagnare soldi facilmente basta una macchina automatica per l'emissione e pagare i diritti, praticamente niente obblighi di telegiornali, regia, personale, una persona sola può far funzionare 3 canali, quindi il moto diventa, minima spesa per la tv general

  6. @ sanjai : io credo di no. Se un programma va bene, è giusto che riproporlo. Quando mancano le idee e' opportuno fermarsi un attimo e aspettare che le idee arrivino :-)

  7. @davide:il problema è proprio quello.vista l’‘incapacità di innovare un programma non sarebbe meglio farlo riposare? dei cesaroni sapevo che a breve sarebbero iniziate le riprese della terza serie.per questo li ho citati.anche lÃ...non sarebbe meglio fe

  8. Programmi da te menzionati assolutamente da sopprimere...in primis Uomini e Donne...trovo deprimente nel vero senso della parola, passare giornate, mesi, anni a guardare sempre le stesse cose senza un minimo ricambio di formula oppure, appunto, la proposizione di nuovi programmi televisivi. La gente, secondo me, è stufa in primis dei reality, poi dei ""diciamo"" quiz preserali che non hanno un minimo di scherzo e rilassamento (ricordatevi Tira & Molla di Bonolis). Tra l'altro domande riciclate e forse concorrenti pure. Se analizziamo attentamente il tutto (magari chiudendo gli occhi per 10 minuti) vediamo appunto il buio...la stessa striscia annoia, per chi la seguiva grazie alle veline e tali non le si possono piu considerare!!!

  9. @mARKO: grazie per le prime delucidazioni sui palinsesti di aprile e maggio, però mi chiedo perchè mandano in pausa l'eredità, dato che fa sempre ottimi ascolti.

  10. @ sanjai : sono d'accordo sul riposo ma e' anche vero che se un programma e' ben realizzato puo' continuare ininterrottamente anche cent'anni. Il problema è il voler riproporre un programma che va bene a tutti i costi pur in assenza di idee nuove che possano mantenere il programma valido. La terza edizione de I Cesaroni si inizia a girare ad aprile :-) @ Mibemolle : in realtà trovo l'arrivo di Chi Fermerà la Musica interessante. Penso che in questo caso si tratti di pura coincidenza; @ Dranto : come ho detto tante volte, non credo che il problema sia il reality in sè ma il voler proporre per forza un determinato tipo di programma che, alla fine, stanca. Relativamente a DelNoce io credo che le cose sia diverse. Il direttore di RaiUno è fissato con determinati artisti e cerca di portarli avanti in tutti i modi. Per quanto riguarda, invece, Uomini e Donne... beh... preferisco un milione di volte la Balivo. Uomini e Donne è un programma che DEVE essere soppresso. E' questione di e