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MATRIX RIPARTE DALLA LIBERTA’ DI STAMPA: DIBATTITO BUONO E GARBATO PER LA RIAPERTURA DEL SALOTTO DI VINCI

di Cristian Tracà

22/09/2009 - 12:23

MATRIX RIPARTE DALLA LIBERTA’ DI STAMPA: DIBATTITO BUONO E GARBATO PER LA RIAPERTURA DEL SALOTTO DI VINCI

Matrix (Alessio Vinci e la redazione)

Studio e grafica più allettanti (tinte più chiare forse in ossequio a coloro che da tempo hanno dimostrato la maggiore capacità di mantenere viva l’attenzione da parte dei colori del salotto concorrente di Vespa) e un parterre di buon livello e più numeroso del solito: questo è il nuovo profilo con cui Matrix, e il suo conduttore Alessio Vinci, si ripresentano al pubblico della seconda serata.

Il tema scelto per aprire il ciclo degli approfondimenti è la questione spinosissima della libertà d’espressione in Italia. Il dibattito è ordinato ed enuclea contrapposizioni adeguate e mai volgarmente gridate. Spesso però il conduttore si trova in difficoltà a gestire gli aspetti più paradossali della querelle e deve persino chiedere all’onorevole Gasparri di evitare di complimentarsi sulla qualità dei servizi perchè scatena un effetto stile cane che si morde la coda.

Vinci deve infatti dividersi tra la condizione di moderatore superpartes e di difensore della propria attività editoriale. Lo scandaglio del pluralismo del paese è dapprima affidato ad alcuni servizi preparati dallo staff del programmma, i cui giornalisti  tentano di tracciare un bilancio oggettivo del panorama culturale italiano. Il contraddittorio è affidato alle riflessioni dell’onorevole Gentiloni, e a voci autorevoli come quella dell’ottima penna del Corriere della Sera Beppe Severgnini che rivendicando la neutralità della sua testata prova a palesarsi come se fosse un oracolo di verità imparziale.

C’è spazio persino per mostrare il trailer di Videocracy (Vinci spiega che la rete non lo ha mandato perché sarebbe stato assurdo pubblicizzare un prodotto che ne parlava male) e su questa elargizione esclusiva il conduttore tende ad affermare la propria credibilità giornalistica, dopo i ripetuti attacchi contro la sua presunta serie di pensieri-parole-opere e omissioni.

L’argomentare è emblematico delle anomalie tutte italiane, dei doppiopesismi dell’opinione pubblica, di certi estremismi presenti in entrambi gli schieramenti culturali e di tutti i rimbalzi di accuse che bloccano ormai da anni il nostro Paese in una condizione di stallo legislativo riguardo ai nodi cruciali dei conflitti d’interesse e delle egemonie culturali retrograde che non vogliono a nessun costo cedere il passo.

Tutto naviga nel relativismo e gli stessi interventi, in particolare quello di Roberto Arditti che prova a smentire gli stereotipi dell’oggettività dell’informazione, fanno emergere come in fondo i dibattiti siano destinati sempre a portare ad un nulla di fatto perché le trincee editoriali sono così forti da far perdere autorevolezza a qualsiasi opinione.

La trasmissione ha avuto il merito di far emergere in maniera estremamente chiara ed ordinata i principali nuclei problematici della gestione dell’informazione lasciando al telespettatore più maturo la possibilità di orientarsi tra le prese di posizione, mostrando allo stesso tempo quanto aggressiva sia talvolta la cultura (in quest’ottica la condanna del giornalista Nicoletti al comportamento di Michele Placido in conferenza stampa a Venezia) e quanto forzate alcune ricostruzioni giornalistiche (di qui le lamentele di Gentiloni all’arringa difensiva all’editore fatta dal curatore di Matrix e vicedirettore di Videonews, Alessandro Banfi).

Ben vengano però altre contrapposizioni così centrate sul merito e sui contenuti.

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12 commenti su "MATRIX RIPARTE DALLA LIBERTA’ DI STAMPA: DIBATTITO BUONO E GARBATO PER LA RIAPERTURA DEL SALOTTO DI VINCI"

  1. dovrebbero sostituire Vinci con Giuseppe De Filippi. Soluzione interna, economicamente sostenibile e quantomai opportuna.

  2. Ho seguito la prima parte della puntata e sinceramente non mi ha fatto una buona impressione. Il programma è profondamente di parte, e anche questa grafica azzurra non mi sembra casuale. Pessima poi l'idea di mostrare i video dei giornalisti assaltati per dire che siccome qui non succede questo allora c'è libertà di stampa. Suggerisco a Vinci, in ossequio al padrone che non vuole i catastrofismi, che semmai qualcuno dovesse insinuare che siamo in recessione di mostrare un filmato sull'africa per dire che siccome qui non stiamo morendo di fame e di sete allora le cose vanno bene. Vinci non mi piace per niente, gli riconosco solo il garbo ed il fatto che il dibattito mantiene sempre toni decorosi. Insomma è un ottimo maggiordomo ma non sarà mai un padrone di casa.

  3. Lo studio è sempre il 2 del centro Palatino ?

  4. a me alessio vinci piace molto è lontano anni luce dal conduttore-giornalista serio come vespa, mentana, santoro, floris ecc... è divertente, professionale, garbato e mai fuori luogo. complimenti.

  5. Concordo con Tracà, la puntata è stata molto godibile, ed inoltre vedo Vinci molto più "padrone della situazione".. bravo! (e sempre meglio di Vespa). L'argomento era molto spinoso, secondo me ha gestito bene la situazione (pur essendo di parte)

  6. paragonare il privato di boffo a quello di berlusconi mi è sembrato inopportuno nel servizio di Banfi, così come farci passare per paese fortunato solo perchè c'è più libertà rispetto alla Cecenia...

  7. Vinci è proprio un fantasma, trasparente. Lo spettro è lui, altro che quello di Mentana. Ieri sera mi mettevo nei suoi panni e mi dispiaceva pure vederlo in ambasce a difendere la credibilità di una redazione che non può veramente essere oggettiva ma che deve dimostrare di esserlo a tutti i costi...

  8. Lo studio ora è molto meglio anche se le poltrone messe così ricordano Ballarò, Santoro, e mille altri..però hanno fatto bene a dare questa rifrescata al look: prima il fantasma di Mentana aleggiava insistentemente!

  9. Vinci mi piaceva all'inizio...poi mi è inevitabilmente scaduto quando, ospite Renato Zero, ha dato più volte segno di non avere idea su chi fosse Renato Zero..un imbarazzo peggio della Simo coi Muse, tant'è che lo stesso Renato, giustamente, s'arrabbiò..!

  10. L'unica nota stonata è Vinci :-(