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LA7: TUTTO FUMO E NIENTE ARROSTO

di Daniele Pasquini

24/06/2011 - 12:06

LA7: TUTTO FUMO E NIENTE ARROSTO

Enrico Mentana e Geppi Cucciari
Enrico Mentana e Geppi Cucciari

Sembrava dovesse cadere il mondo, e invece a cadere sono state solo le speranze degli italici spettatori, convinti che per La7 fosse ormai giunta l’ora del grande salto dopo un’ultima stagione di grandi successi. E invece sarà probabilmente tutto rimandato a tempi migliori, in attesa – chissà – di novità a livello politico e di maggiore libertà a livello editoriale.

Alla fine l’unica banana, di quelle citate dall’AD di Ti Media Giovanni Stella, caduta dal servizio pubblico è stata quella di Michele Santoro che, dopo la provocazione dell’ultima puntata di Annozero – a conferma del legame che intercorre con l’azienda pubblica nonostante le continue liti con i piani alti – e il bis con tuttiinpiedi!, pare sempre più lontano dalla nuova destinazione. Se amore sarà, l’amato giornalista andrà ad inserirsi in un palinsesto fin troppo pieno di programmi di approfondimento e informazione, con il serio rischio di fagocitare (o di essere fagocitato dal)la restante programmazione del network targato Ti Media

La tematizzazione di La7 si fa infatti ancora più marcata rispetto al passato, ed è pronta a rimpolpare il proprio palinsesto con nuovi programmi dalla forte impronta politica, con la mission di acquistare il maggior numero spettatori, di destra e sinistra, delusi dall’informazione generalista di Rai e Mediaset. Una strategia vincente nel breve termine, ma che potrebbe portare qualche problema nel momento in cui il clima si rasserenerà. Anche perché il berlusconismo, e il conseguente antiberlusconismo che tanto successo riscuote nei pressi della terza rete pubblica da cui attinge non a caso pubblico, si avvia a conclusione. E quando il reality della politica sarà finalmente concluso, cosa ne sarà di una rete che si basa in gran parte proprio su questo tormentato racconto?

Tutto fumo e niente arrosto per ora quindi. Ma prima o poi Ti Media (o chi verrà) dovrà fare i conti anche con l’intrattenimento, anche perchè il telespettatore, con l’avvento del digitale e la diffusione del web, ha ormai imparato a “tradire” e spostarsi senza problemi su altri lidi se la proposta non lo convince o non lo soddisfa più. E questo abuso di informazione -appunto- potrebbe portare presto alla nausea.

Rincuorante in tal senso la conferma di G’ Day, con una nuova veste “long” in diretta concorrenza con i preserali di Rai1 e Canale5, e l’arrivo di Benedetta Parodi, un personaggio molto più commerciale, finalmente, rispetto alla “media di rete”. Di banane, pure belle mature, ne sono comunque cadute parecchie – soprattutto recentemente – in quel di viale Mazzini e poteva essere per La7 l’occasione giusta per l’attesa svolta.

Evidentemente una nuova generalista a 360 gradi rimarrà un sogno ancora per un altro po’.

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28 commenti su "LA7: TUTTO FUMO E NIENTE ARROSTO"

  1. Io quando veramente finirà il berlusconismo non ho paura che muoia La7, solo mi chiedo che fine farà il Tg4 (si evolverà diventando forse un po' più credibile di com'è ora?) e inoltre mi chiedo se Mediaset riuscirà mai a diventare libera come lo è La7 adesso. In fondo, se la famiglia si toglierà dalla politica non so quali interessi potrebbe avere a continuare ad appoggiare la fazione politica di cui ha fatto parte (ahinoi) per vent'anni. La cosa triste in tutto questo, comunque, è che questa maledetta politica ha le mani in pasta dappertutto.

  2. fabio maressa dice:

    dire che il destino de la7 è legato alla caduta del berlusconismo è da miopi. Finito il berlusconismo non finirà certo la politica. Dopo di lui il nulla? Anzi con la fine di Berlusconi sarà più libera di muoversi e forse arriverà quella proprietà forte che ci vuole per farne un protagonista importante del settore tv. E' proprio il conflitto di interessi a causarne il nanismo. Dimentichiamo troppo spesso cosa successe nel 2001 con la morte sul nascere de la7 di colannino, pelliccioli, Giovalli, con fabio fazio, littizzetto ecc... Sul resto la penso come daniele pasquini, è una qustione di equlibrature di palinsesto e molte fasce rimangono sscoperte.

  3. Non condivido quanto scritto nell'articolo :-) . Ma ovviamente è un mio opinabile parere.

  4. Il mio reality dice:

    Davide Maggio: non credo che il Tg di Mentana sia il successo che è "per Berlusconi". Mentana da fare televisione e ha intercettato un pubblico stufo della (dis)informazione imperante da vent'anni. Berlusconi o non Berlusconi, la gente ha capito che la Rai è troppo filo governativa (chiunque sia al governo), che Mediaset non è quel polo di libertà che si credeva fosse. Dunque la formula di una tv libera (da Berlusconi e da chiunque altro rappresenti il potere nel Paese), credo sia il format giusto, declinabile in qualsiasi contesto politico da qui in avanti. Ribadisco infine che date l'impressione di considerare come unico modello televisivo, il formato commerciale Mediaset, l'unico sviluppatosi in Italia. La7 batte un'altra strada, a testimonianza del fatto che i modi di fare tv (di successo) commerciale sono anche altri. Ovviamente conditio sine qua non per essere seguiti è quella di arruolare delle "teste di serie" come Mentana, non tanto (non solo) il fatto di focalizzare gran parte della programmazione sull'approfondimento o l'infotainment.

  5. Ragazzi, ma io una svolta dell'intrattenimento non me la sarei mai aspettata, anche perchè se è difficile fare intrattenimento su Rai1 e Canale5, come può farlo la7. Il fatto sarebbe di mettere insieme a questa informazione qualcosa di più leggero. Poi stando a queanto ho capito non cambia molto rispetto allo scorso anno e questo è già un buon risultato rispetto ad esempio a quello che si diceva se tutti i conduttori di Rai3 fossero passati a la7 era un problema.

  6. sisi anche io penso che santoro non voglia andare su la7..... si è capito che vuole restare in rai

  7. leggo che la7 potrebbe sparire con la caduta del berlusconismo... Secondo me non è cosi: a cadere con Berlusconi saranno i suoi tg e i media a lui legati Detto questo, concordo con Saviano specchietto per le allodole e, ora come ora, lascerei perdere Santoro ed il suo teatrino pseudoproletario...nessuno di loro ha voglia di finire sulla settima rete e questo è palese!!

    1. Alexius: esatto. Quello che hai scritto nel secondo capoverso è cio' che penso anche io.

  8. perchè, con la fine della prima repubblica si è forse spento l'interesse per la politica in italia? poi in ogni caso berlusconi non schioderà dalla poltrona fino al 2013, e due anni non sono "poche settimane" o sei mesi" come si è scritto... sono un ottimo lasso di tempo per creare uno zoccolo duro e "forte" di pubblico per il futuro... la7 ha il vento in poppa mentre le altre generaliste arrancano sempre di più, la tendenza è tutta a favore della 7

  9. Eh ma scusa, ma chi si aspettava l'intrattenimento spassoso ed entusiasmante su La7? tu e davide maggio? La gente si aspettava Saviano ed avrà anche Vieni via con me a Maggio con Fazio, l'informazione è quella che sta facendo oltre il 10% ogni sera. Nessuno aveva parlato di intrattenimento e nessuno se l'aspettava, ma ci sono personaggi con un certo spessore. L'arrosto c'è ed è pure buono

    1. boop: forse non ti e' chiara una cosa. Se La7 volesse rimanere una nicchia (una bellissima nicchia) dovrebbe (e potrebbe) procedere all'infinito su questa linea. Ma se vuole diventare una rete realmente concorrenziale, allora deve gioco forza puntare anche sull'intrattenimento (non a caso e' arrivata la Parodi). Per quanto riguarda il resto, invece, posso dire che Vieni via con me a maggio e' uno specchietto per le allodole o no? Saro' llibero di pensarla cosi' oppure per il sol fatto che arrivi Saviano dobbiamo inchinarci a La7 e dire che sta facendo qualcosa di meraviglioso? A me le intenzioni piacevano (e piacciono) molto ma e' una linea editoriale limitata perchè vedrai che con la fine del berlusconismo (come detto da Daniele nell'articolo)... finirà anche questo momento d'oro e si dovra' PER FORZA puntare su altro per poter essere concorrenziali.

  10. Mi tolgo 5 minuti della pausa pranzo per rispondervi :D L'accento è spostato ovviamente sulla totale mancanza di intrattenimento "puro" all'interno della programmazione. Non si possono proporre tutte le sere un tris di programmi di informazione (Tg, Otto e Mezzo e prime time, a cui bisogna aggiungere anche la seconda serata), seppur in forme diverse (ma neanche tanto...). Il daytime, tolta la Parodi e la Cucciari, non propone nulla alternativo e di leggero, "di commerciale" (ma non nel senso che alcuni hanno dato nei commenti) e alcune fasce rimangono totalmente scoperte o, per meglio dire, coperte "alla come viene, viene". Che poi nessuno ha da ridire sui nuovi acquisti, ma bisogna anche saper equilibrare il proprio palinsesto. E' un peccato in tal senso l'assenza della Cabello, non tanto per il personaggio quanto per il progetto che le si voleva affidare, quello della domenica pomeriggio, che avrebbe certamente reso la programmazione più "armonica". Di certo non si può campare a vita con l'informazione (Rai3 se lo può permettere perchè, banalmente, a sopperire all'assenza di alcuni generi ci pensano le altre due reti del gruppo) e La7 dovrà presto trovare delle valide alternative prima che sia la stessa informazione, in futuro, a decretarne il fallimento. A piccoli passi? Sì, ma l'occasione quest'anno, forte anche dei successi, era veramente ghiotta (non c'è certo bisogno di ricordare quali "banane" sono cadute da Viale Mazzini...). Pazienza.