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ITALIA’S GOT TALENT: UNA CORRIDA MODERNA COL VALORE AGGIUNTO DI UNA FORMULA VINCENTE ALLA X FACTOR

di Davide Maggio

13/12/2009 - 06:25

ITALIA’S GOT TALENT: UNA CORRIDA MODERNA COL VALORE AGGIUNTO DI UNA FORMULA VINCENTE ALLA X FACTOR

Italia's Got Talent (Maria De Filippi, Gerry Scotti e Rudy Zerbi)

Finalmente è andato in onda. Ed ora, dopo l’entusiasmo degli spettatori del Massimo di Roma, anche i telespettatori della rete ammiraglia del Biscione avranno avuto modo di apprezzare, o meno, l’atteso debutto di Italia’s Got Talent, il nuovo show di Canale 5 pronto a fare il verso ad XFactor e a spazzar via una vetusta Corrida.

Proprio così. Nonostante ne avessimo già avuto sentore, vista la versione  originale del format, dopo la premiere del nuovo talent del Gruppo di Cologno possiamo affermarlo senza troppi “se” e troppi “ma”: Italia’s Got Talent è una versione moderna de La Corrida col valore aggiunto di una formula certamente più attuale che strizza l’occhio al celebre talent di Raidue che, non a caso, è stato partorito dalla stessa mente (Simon Cowell).

E se lasciano il tempo che trovano valutazioni non positive su una regia inaspettatamente deludente (Roberto Cenci è un numero 1), una fotografia chiaramente poco brillante ed una scena evidentemente (e forse necessariamente) low cost, vale la pena soffermarsi su quegli aspetti che, qualora il format dovesse entrare a pieno titolo nei palinsesti del Biscione, rappresenterebbero indiscutibilmente ciò su cui investire la maggior parte delle energie.

Partiamo dal conduttore. Se stessimo guardando le previsioni del tempo, dovremmo mettere un N.P. accanto al nome di Simone Annicchiarico, proprio come si fa con le temperature delle principali città italiane… NON PERVENUTE. Ed infatti la conduzione, di per sè poco centrale nel format originale, non ha potuto beneficiare nemmeno di un backstage idoneo a creare uno show nello show. Proprio su quest’ultimo aspetto avremmo, infatti, puntato per animare il dietro le quinte di Italia’s Got Talent sulla falsariga di quanto avviene a Ballando con le Stelle.

Giuria. Qui viene il bello. Interessante Maria De Filippi nelle imbarazzate vesti di giudice. Utile alle dinamiche dello show il suo puntuale “scandagliamento psicologico” che, come nella maggior parte dei suoi programmi, risulta spesso e volentieri la miccia che fa scoppiare la bomba. Alla credibilità televisiva della De Filippi si sarebbe dovuta contrapporre quella di Gerry Scotti che, però, risulta di difficile inquadramento in un contesto in cui appare (ancora) fuoriluogo. Se volessimo, poi, soffermarci a parlare di credibilità, non dovremmo proseguire con un’analisi di Rudy Zerbi. L’inopportuna sovraesposizione del “vertice” di una casa discografica rischia di mettere in gioco la credibilità professionale dello stesso, che alle luci dei riflettori dovrebbe preferire le cuffie del proprio player audio.   

Principale pecca della “triade” risulta, comunque, la riduzione all’osso del confronto dialettico tra i giudici che, in un’eventuale riproposizione dello show, dovrebbe assolutamente essere incrementata. Limitare, in moltissimi casi, il tutto ad un “SI” o ad un “NO”, non rende giustizia allo spessore televisivo dei tre (anzi, dei due). Ideale risulterebbe contrapporre alla De Filippi un personaggio che si ponesse in netta contrapposizione con l’umanità e l’introspezione della giurata-produttrice. Certo, verrebbe in mente il nome di Simona Ventura, ma poichè le utopie le lasciamo a Thomas More, sarebbe ipotizzabile una sarcastica ironia alla Piero Chiambretti, una lucida follia alla Loredana Bertè o una crudele simpatia alla Bonolis.

Dulcis in fundo, i concorrenti. Già visti i fenomeni da baraccone e inutili le perfomance eccessivamente acrobatiche ed esuberanti di alcuni concorrenti, lo show deve puntare tutto sullo stupore. Quello stupore che lascia a bocca aperta giudici e pubblico; quello stupore che ha del prodigioso; quello stupore che porta Maria De Filippi a guardare, quasi incredula, un uomo tutto d’un pezzo come Gerry Scotti piangere, senza timidezza alcuna, per la perfomance di una concorrente dello show. Stupore che porti a versare lacrime si, ma che, a differenza di ciò a cui siamo abituati, le faccia essere lacrime di gioia.

Quello stupore, in poche parole, che ieri sera è stato tutto per Carmen Masola (qui il video) e che, non a caso, è paragonabile al fenomeno Susan Boyle che ha fatto fare il giro del mondo a Britain’s Got Talent e che, ancora oggi, riesce a tener banco.

E se la domanda è “Dopo il pilot, Davide Maggio si augura la riproposizione dello show?”, la risposta non può che essere “Certamente si”.

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56 commenti su "ITALIA’S GOT TALENT: UNA CORRIDA MODERNA COL VALORE AGGIUNTO DI UNA FORMULA VINCENTE ALLA X FACTOR"

  1. Non so, io sono rimasta delusa. Mi aspettavo si un po' di Corrida, ma non così tanta. Troppi, troppi fenomeni da baraccone e la scenetta Susan Boyle patetica, troppo copiata. Manca completamente la dialiettica tra i giudici. Credo che ci vorrebbero almeno due giudici non "aziendali mediaset" per dare un minimo di sponatneità al tutto. Speravo che il programma fosse un po' più Botola. Va bene ridere per i personagge trash, ma ogni tanto qualche esibizione avvincente ci vuole e qui non c'era (al max un paio decenti). Troppi "si" inutili dei giudici, troppo circo. Però va bene per la rete, adatto al pubblico del sabato sera di Canale 5. Ero sicura avrebbe fatto il botto.

  2. Ero curioso di vedere questo nuovo programma, dopo averne letto qui la prossima messa in onda. E' stato molto piacevole e scorrevole, non mi ha fatto per nulla rimpiangere la Corrida, che ultimamente avevo abbandonato. Questo special-pilota ha stuzzicato ancora di più la mia curiosità, penso che sarà un osso duro per chi dovrà scontrarcisi. Ritengo che le interviste dei giudici siano state equilibrate. Non sopporto le lungaggini dei giudici-divi che vogliono la telecamera tutta per loro. Concordo con Davide Maggio, voglio la riproposizione dello show. P.s. Cosa aveva mangiato Gerry, visto che quando veniva inquadrata la giuria, la Maria era sempre accanto od appiccicata a Rudy. Sembrava non avesse occhi che per Rudy. Erano sempre a scambiarsi battute, e vedevi il Gerry che stava a reggere il candelabro. C'è forse del malumore vista la mancata presenza di Gerry sul palco e mal digerita dal presentatore, relegato a fare il giudice e rinunciare per sempre alla sua Corrida?

  3. il format che hanno tra le mani è forte, però bisogna stare attenti a come lo si usa: il conduttore va bene, perchè tanto è un personaggio di contorno. per quanto riguarda i giudici bisognerebbe analizzare bene la situazione: nel format americano, per esempio, si litigano fra di loro, perchè nonostante ci siano nell'odine: quello buono (David Hasselhoff), quella buona (Sharon Osbourne) e il cattivo (Piers Morgan), sono comunque tre personaggi sopra le righe e ognuno vuole dire la sua e avere ragione. nel format italiano i tre giudici non si litigheranno mai, e questo alla lunga può stancare, visto che non cè bisogno di essere troppo "buoni" in un programma come questo. mi verrebbe da dire: non siamo mica alla corrida! :) al posto di rudy zerbi ci metterei vittorio sgarbi o cecchi paone o loredana bertè, come ha proposto davide. per quanto riguarda gerry scotti lo sostituirei con enrico papi. infine, la regia: non ci siamo proprio...

  4. Il format sarà anche un misto di programmi già visti ma è davvero buono. Il problema sono secondo me i paletti imposti dalla produzione che ne impediscono un reale adattamento alla televisione italiana. Il conduttore non conduttore io non lo concepisco perchè non crea quell'empatia necessaria in uno show, poi, di tre ore (all'estero invece dura molto meno). Un bravo conduttore poteva altresì riuscire ad aizzare la giuria. Ritengo, dunque, che il programma con una conduzione normale, magari, ironica sarebbe andato ancora meglio. Sono d'accordo per la scelta di Scotti e De Filippi per la puntata pilota ( a chi meglio di loro il pubblico di Canale 5 poteva affidarsi per un'assoluta novità?), ma per un'intera serie no, sono ridondanti. Rudy Zerbi, invece, è un mito :D.

  5. Alla domanda ne avevamo davvero bisogno in Italia, la mia risposta è un ni! Troppi fenomeni da baraccone sulla falsariga della Corrida e dei Raccomandati! Poi la formula alla X Factor l'ho trovata poco funzionale x i giudici, soprattutto x Maria: Maria non è adatta ai tempi televisivi così rapidi, come ha sottolineato giustamente Davide, lei è una fortissima negli scandagliamenti psicologici che hanno bisogno di tempo. Affinchè il ni diventi un sì, a mio modesto parere, è necessario che Maria personalizzi di più il format, se si vuole lei come giudice.Insomma meno X Factor e più Amici soprattutto x quanto riguarda la giuria: 3 sono pochi! Ci vorrebbe un esperto di ballo, folle e sopra le righe: Iancu sarebbe perfetto!!! Fuori Zerbi (concordo con Davide, troppo sovraesposto) e dentro, concordo, Loredana Bertè o Donatella Rettore!!! D'accordissimo sull'inserimento di Bonolis al posto di Gerry Scotti. Mi sta bene a questo punto Maria e se dobbiamo parlare di utopia televisiva, sarebbe carino affiancarle una Clerici..ma se vogliamo stare più con i piedi x terra, pescando a casa mediaset, le metterei come controaltare, una prima donna come la D'Urso o la ormai disoccupata Perego!!! Sugli ascolti..beh poco da meravigliarsi..la rai con i pacchi ha rotto x l'appunto questi ultimi a tutti!!!!!

  6. programma magnifico.... sono rimasto sveglio fino alla fine dello show (un po' lunghino) senza annoiarmi. il montaggio è molto particolare e riprende quello dello show inglese i giudici mi sono piaciuti moltissimo per la loro semplicità unica pecca è il fatto che il programma sia già stato contaminato da storie "difficili" di alcuni concorrenti... mi sembra che si stia cercando inutilmente un'altra susan boyle voto: 8.5

  7. Il criticone TV dice:

    Axer, io non ho capito se il programma sarà sempre così, o se questi erano solo i provini...

  8. @ Criticone Mi sa ch sei il solo che ti sei annoiato.... Io mi sono divertito un casino!!!!!!!!!!!

  9. Questo programma s'ha da fare!!!!Un programma divertente, ironico e diverso dal solito.

  10. Il criticone TV dice:

    Due parole contate, anzi tre... una noia mortale