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FACTORY… ALL’ITALIANA!
di Davide Maggio
14/01/2008 - 11:06

Le alternative sono soltanto due.
O il sottoscritto sopravvaluta l’autorato italiano oppure nel nostro Paese non si è più in grado e soprattutto non si ha più il coraggio di scrivere la tv così come si faceva un tempo.
La quasi totale assenza di nuovi programmi made in Italy e la quasi totale formattizzazione dei programmi in palinsesto oscura le eccellenti menti televisive nostrane che potrebbero benissimo competere con i colleghi oltreoceano che sfornano un successo dietro l’altro.
Una sudditanza psicologica nei confronti dei format stranieri che fa si che le emittenti del belpaese (o meglio chi ne è a capo) offrano in pasto al pubblico televisivo programmi già rodati e dei quali sia stato possibile analizzare delle puntate già trasmesse in altri paesi.
Sicuramente comodo e sicuramente utile ma decisamente poco originale.
Contemporaneamente stupisce il proliferare di queste factory che dovrebbero preoccuparsi di sfornare nuovi prodotti che svecchino il “portfolio programmi” della nostra televisione e soddisfino le esigenze del nostro pubblico.
Ho usato volutamente il condizionale perchè credo che, in Italia, manchi proprio l’essenza stessa di questi “laboratori creativi”.
Laboratori nei quali alla sperimentazione e all’ideazione si preferisce l’adattamento e l’ottimizzazione dei format stranieri, importati o importabili in Italia, svuotando di per sè quello che è il compito principale che sono chiamati a svolgere.
Un concetto sostanzialmente diverso e sostanzialmente sbagliato di “factory” che dovrebbe caratterizzarsi per il costante e ininterrotto lavoro di un gruppo autorale ma che, invece, nel nostro caso, lavora “su chiamata” o “all’occorrenza”, quando cioè si pone la necessità di scovare e/o adattare il prodotto prescelto per l’inserimento in palinsesto.
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Tra le circa 6 factory attive, non resta che sperare nella neonata Fattoria di Gerry Scotti che dovrebbe occuparsi, tra l’altro, di trovare l’erede di Chi Vuol Essere Milionario per il preserale dell’ammiraglia di Cologno Monzese e sembra sia l’unica ad avere delle “attitudini americane”.
Oltre ad essere una delle poche, se non l’unica, ad avere una sede fisicamente esistente (accanto allo Studio Michelangelo, di proprietà di Scotti, a Cologno Monzese), il laboratorio di Gerry Scotti ha una struttura decisamente singolare che coinvolge anche Mediaset ed Endemol e vede in testa Massimo Porta, responsabile intrattenimento Mediaset, e uno di quei geni televisivi che risponde al nome di Fatma Ruffini, attualmente Direttore della Divisione Programmi e Format di RTI.
Se proprio si volesse trovare il pelo nell’uovo, l’unico “vizio” di questo nuovo laboratorio potrebbe riscontrarsi nell’aver realizzato un progetto simile intorno ad un ottimo conduttore piuttosto che a un ottimo autore (stesso discorso vale per la Serra Creativa di Paolo Bonolis). Questa caratteristica, infatti, potrebbe veicolare tutto ciò che verrà realizzato in un’unica direzione : la conduzione del suo creatore, cosa che andrebbe a limitare, gioco forza, l’ambito di operatività della factory. Ma questo è tutto da vedere…
Se anche in Italia si sarà capaci di dire, come accade oltreoceano nel corso della prima puntata di un nuovo programma, “Welcome to the World Premiere of the…. “, allora ci si potrà ritenere soddisfatti di aver fatto un buon lavoro!
[curiosita]
Le factory attualmente attive in Italia sono :
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La Fattoria di Gerry Scotti
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Serra Creativa di Paolo Bonolis
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Laboratorio Creativo di Magnolia
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Divisione Programmi e Format di RTI (Fatma Ruffini)
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L’Officina di Comedy Central (Valentina Amurri)
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Barter di Maurizio Monti e Massimo Rocchi
[/curiosita]
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vicio80 dice:
Ma è cosàdifficile dotare i televisori di un' apparecchio o che altro come dice Davide.O forse c'è l'interesse a lasciare questo sistema di rilevazione dell'ascolto?Farà comodo a qualcuno?
Davide Maggio dice:
@ Raffaele : e' per alcuni aspetti normale che sia cosi' visto che ormai e' diventata una vera e propria ""guerra degli ascolti"" a scapito della qualita' dei prodotti. La rilevazione via internet la trovo ""settoriale"" proprio come l'attuale rilevazione dei dati auditel. Io sarei per un altro criterio. Doterei tutti i televisori di un dispositivo che invii automaticamente i dati in forma anonima tramite il decoder digitale terrestre che sarà incorporato, per legge, in tutti i prossimi televisori in commercio. In relazione all'ultimo commento se guardi i dati ""rilevati"" dal sito web del quale parli ti renderai conto che l'utenza appartiene ad un target ben preciso e per questo i dati che ne vengono fuori sono poco affidabili. In primis non c'e' un sistema che consenta ad un utente di votare una sola volta e in secondo luogo la maggior parte dei votanti dichiara di non guardare la programmazione televisiva del prime time ma guarda caso e' sempre pronta a commentare i programmi della sera precedente. Per
Raffaele dice:
Mi scuso per il doppio post ma ho visto nel web un sito che rileva il gradimento delle trasmissioni e permette di votare il programma più visto della serata precedente, esempio giovedi 17 gennaio. Risultati vincitore della serata i R.I.S con il 24% e secondo don Matteo con il 14%, mentre l'auditel dice il contrario, questo dimostra che dovrebbere seguire meno quello che dice l'auditel e rischiare di più con nuove trasmissioni.
Raffaele dice:
La sperimentazione non la fanno più per paura dei dati auditel. Quando toglieranno questo inutile sistema di rilevazione ? Lasciando il posto ad una rilevazione per gradimento, è cosàdifficile nell'era dell'informatica fare una rilevazione di gradimento via internet ? La rilevazione auditel viene fatta su 14.000 persone, d'accordo la statistica ma mi sembra un numero troppo basso su 56 milioni di persone potenziali fruitori dei programmi.
mimmo1978 dice:
Raffaele dice bene, non solo in riferimento al periodo natalizio, ma prendiamo il periodo estivo. Ogni anno rai 1 nel palinsesto estivo pomeridiano propone immancabilmente Derrik, don Matteo, la signora iin giallo e il commissario Rex. Questi quattro che ho appena citato vengono cambiati di orario, ma ogni estate sono sempre quelli, per non parlare di canale 5 che ogni estate ripropone distretto e carabinieri. Invece negli anni 90 (e qua rimaniamo on topic) in estate si sperimentava eccome!
Raffaele dice:
Ma non solo i format sono sempre quelli, provate a prendere un palinsesto del periodo natale-inizio anno 2006-2007 e confrontatelo con l'ultimo trascorso, vedrete che sono state mescolate le carte ma sono state sempre quelle, girate da un canale a l'altro, spettacoli come il David Coperfield trasmesso a Natale 2006 su canale 5, ritrasmesso su Italia 1 nello stesso giorno alla stessa ora, i film gli stessi dell'anno prima a parte qualche rara eccezione, Shrek e il Natale Prima tv la viglia di Natale durata 20 minuti. Non capisco più la nostra televisione, ricordo quando ero piccolo negli anni 70 a Natale con due canali ti stancavi di guardare la televisione. Si è perso anche il motivo per cui è nata la tv intrattenere, a volte informando e, come spesso dovrebbe essere divertendo, la tv di oggi non mi diverte più.
elisa dice:
Ciao! In effetti è triste vedere tutti questi programmi ""clonati""... uguali in Spagna, Francia etc.... come le sit-com... per fortuna quelle un pò vengono ""italianizzate""...ma resta il fatto che la creatività italiana in questo settore come in tutto il resto sembra non esistere più ovvero si preferisce non farla affiorare....ma è giusto?? Capisco che rischiare costa.... ma veramente stiamo battendo in ritirata su tutti i fronti.... che questo avvenga nel Paese di Dante, Leonardo e Galileo fa pensare..... abbiamo costruito monumenti grandiosi, opere letterarie sublimi...davvero non possiamo più scrivere un programma degno????? :) ciao
gattoso dice:
ALLORA BASTA PROPORLO ALL ESTERO COSI POI SE VA BENE LO PRENDONO ANCHE QUI IN ITALIA........ IL BELLO è CHE CI SONO UFFICI COMPETENTI CHE STUDIANO I FORMAT ESTERI PER VEDERE SE QUESTO O QUEL PROGRAMMA POSSONO ANDAR BENE PER L ITALIA..... MA NON CAPISCO SU CHE BASI....
nuove idee dice:
Davide, io ho da tempo un'idea su un quiz-show adatto a Canale 5ma non riesco a proporlo perchè mi dicono che voglio solo format sperimentati all' estero. Io penso che in Italia non ci sia voglia di sperimentare
Mibemolle dice:
@davide ma Jocelyn??? mi ricordo (da piccolina) che lui fu ne non il primo quasi, a prodursi i giochi e i quiz ""per conto suo"" e poi venderli a pacchetto alle reti che li trasmettevano..... che fine ha fatto? (questo è un pelino OT) insomma, mi ricordo c