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BERLUSCONI: ORA VOLTI RASSICURANTI IN TV. NO A SANTANCHE’ E MUSSOLINI, SI A CARFAGNA E BRUNETTA?
di Marco Leardi
06/01/2014 - 11:06

Update: In una nota, l’ufficio stampa di Forza Italia ha smentito l’esistenza di presunte liste di proscrizione stilate da Berlusconi in merito alle apparizioni televisive. “In relazione a un articolo uscito sul quotidiano La Repubblica – si legge – non esiste alcuna black list o qualsivoglia ‘lista di proscrizione’ di esponenti di Forza Italia per le apparizioni televisive voluta dal presidente Silvio Berlusconi, come già ribadito nello stesso articolo dalla responsabile della Comunicazione del partito, Deborah Bergamini”
Sei dentro, sei fuori (dal piccolo schermo). L’indicazione sarebbe arrivata proprio da Silvio Berlusconi, con una sorta di lista dei promossi e dei bocciati: una pagella di inizio anno, insomma. Secondo indiscrezioni, il leader di Forza Italia avrebbe indicato quali dei suoi uomini dovrebbero apparire più spesso in televisione e quali invece ritornare dietro le quinte. L’idea, che frullava da tempo nella testa del Cav, ora si sarebbe concretizzata, quasi in risposta alle spinte ‘rottamatrici’ della politica nazionale.
Silvio Berlusconi: niente tv per chi alza i toni
Stando ai rumors di Repubblica, il Cavaliere avrebbe deciso di depennare dalla lista quei politici che si sono distinti per discussioni dai toni urlati. A proposito, i primi a dover fare un passo indietro dalle telecamere sarebbero Maurizio Gasparri, Daniela Santanchè (minacciata di morte a Servizio Pubblico), Alessandra Mussolini, Micaela Biancofiore, Laura Ravetto e Lara Comi. Come precisato, si tratta però di indiscrezioni e dunque l’elenco dei nomi potrebbe anche essere smentito o modificato.
Del resto, la responsabile della comunicazione di Forza Italia, Deborah Bergamini, ha smentito “categoricamente l’esistenza di una qualsiasi lista di proscrizione“. Un riscontro in tal senso potremmo averlo già nei prossimi giorni, quando, smaltita la sbornia delle feste, i politici torneranno a farsi sentire nei ‘pastoni’ dei tg e nei programmi d’approfondimento. Allora sì, potremo verificare se il parterre dei forzisti sarà quello di sempre o se invece sarà cambiato.
In particolare, secondo Repubblica il Cavaliere avrebbe suggerito di inviare davanti alle telecamere personalità più rassicuranti, come quelle di Mariastella Gelmini (neo-coordinatrice in Lombardia), Mara Carfagna, Renata Polverini e Renato Brunetta, il quale – in verità – spesso non disdegna la polemica infuocata. Qualcuno, tuttavia, sospetta che dietro alla lista dei promossi e dei bocciati non ci sia direttamente Berlusconi, ma qualche suo collaboratore.
Nell’ultimo periodo, infatti, l’ex premier si è consultato spesso con i suoi fedelissimi per stabilire la tattica mediatica da intraprendere. Alla vigilia di Capodanno, ad esempio, si diffuse la voce che Berlusconi stesse preparando un videomessaggio di replica al discorso di Giorgio Napolitano. Ma, a quanto pare, avrebbe prevalso la linea moderata: è ancora presto per i colpi di scena.
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21 commenti su "BERLUSCONI: ORA VOLTI RASSICURANTI IN TV. NO A SANTANCHE’ E MUSSOLINI, SI A CARFAGNA E BRUNETTA?"
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omega3 dice:
Definire Brunetta rassicurante è una bestemmia!! Persino la sua risata mi sembra un ghigno. Mi ricorda Chucky del film "La bambola assassina".
Marco Leardi dice:
@Andrej. Azzeramento delle libertà personali? Innanzitutto la pena varia in base al reato commesso, quindi il tuo ragionamento andrebbe contestualizzato. Altrimenti sarebbe uno sterile sfogo giustizialista (peraltro un po' grossolano). Ma poi ribadisco: le logiche della leadership sono slegate dall'esito delle sentenze e questo non è un dato da sottovalutare.
Andrej dice:
Per il periodo per il quale il soggetto è stato condannato, si intende. E dopo aver scontato la pena, in ogni caso, la credibilità di un leader subirebbe scossoni in qualunque Paese con una coscienza sociale superiore a quella dell'Angola.
Andrej dice:
La pena detentiva - sia essa scontata in carcere, ai domiciliari o ai servizi sociali - si traduce automaticamente nell'azzeramento delle libertà personali di chi è stato condannato. Chi è stato riconosciuto colpevole di un delitto e condannato, in altre parole, non può per legge interagire con l'esterno nello stesso modo in cui farebbe se fosse libero. Non mi sembra molto difficile da capire.
Marco Leardi dice:
@Andrej. Non trovo il nesso tra il tuo commento ed il post. Cosa c'entrano le condanne? Berlusconi, a prescindere dalle sentenze, è un leader indiscusso, ed è giusto che egli agisca come meglio crede all'interno del suo partito. Lo stesso può fare Grillo, ovviamente.
Andrej dice:
Si sta parlando di Berlusconi, non di Grillo. E per quanto la fedina penale di Grillo sia tutt'altro che immacolata, una condanna per omicidio involontario e una manciata di episodi di diffamazione impallidiscono di fronte al curriculum di un evasore fiscale puttaniere, corrotto e corruttore riconosciuto, recidivo ed impenitente. Grillo - per il quale non ho votato e che è lontanissimo dal mio pensiero politico non meno di Berlusconi - avrà ben poco da dire in materia di sicurezza stradale, ma Berlusconi, che, fra le varie cose, ha ripetutamente e incorreggibilmente rubato alle casse dello Stato, dovrebbe essere da esso allontanato per lo stesso motivo per cui una termite andrebbe allontanata dal proprio armadio.
pig dice:
@Vince A parte che Forza Italia ha smentito questa lista nera, ma davvero credi che non rivedremo in tv la Santanchè, Mussolini e Gasparri? Dai :)
pig dice:
@Vince A parte che Forza Italia ha smentito questa black list, ma tu davvero credi che non rivedremo in tv la Santanchè, Mussolini e Gasparri? Dai :)
Giuseppe dice:
Più che da ridire ci sarebbe da ridere e, comunque, non si è obbligati a seguire i talk dove compaiono personaggi sgraditi. Se invece si vogliono prendere sul serio i teatrini politico-televisivi, lamentarsi è tutto tempo perso fin dai tempi di Tribuna Politica. Meglio ridere di quelle chiacchiere: a farci piangere bastano atti e fatti concreti.
Vince! dice:
E' logico che i partiti indichino i propri rappresentanti alle trasmissioni; meno plausibile è che impediscano ad altri esponenti di parteciparvi. Nessuno potrebbe proibire a un parlamentare di andare in un qualsiasi programma. Ci provarono a inizio legislatura i grillini, ma dopo un po' anche loro si sono dovuti adeguare alle regole basilari di comunicazione in un Paese democratico.