Ho visto cose che voi umani difficilmente riuscireste a immaginare. Soprattutto durante la ‘gestazione’ dei palinsesti autunnali. Ancor di più se ci riferisce a quelli della tv pubblica. Puzzle accuratamente realizzati, per essere disfatti subito dopo, poi creati nuovamente, ed ancora smontati sino alla composizione definitiva, pronta ad essere messa in bella mostra durante la presentazione ufficiale del nuovo ‘cartellone’. Salvo colpi di scena dell’ultimo minuto con i quali, magari, si ripristina lo status quo o si riserva un ‘colpo di grazia’ senza possibilità d’appello.
Fatto sta che si respirano insopportabilmente tensione e nervosismo, rassegnazione di chi inizia a leccarsi le ferite ed entusiasmo di chi già si lecca i baffi per aver occupato una poltrona o, ancora peggio, averla sottratta al/alla collega. E capita non di rado che lo stato d’animo del conduttore traspaia già nel corso delle ultime puntate del programma che conduce.
Prendete l’ultima puntata di Domenica In, andata in onda ieri. Per l’atto conclusivo dello show di Mara Venier il sapore era quello di un funerale in piena regola, o, se preferite, della raccolta di ‘amici e parenti’ attorno al capezzale della conduttrice proprio nelle ultime ore di vita (del suo programma). E se la puntata in sè non era malvagia, la ‘drammaticità’ dei toni con l’approssimarsi dell’esalazione dell’ultimo respiro non solo era fastidiosa ma, più semplicemente, ingiusta.