Le polemiche saranno puntuali ed immancabili come ogni anno, quasi che mettere in piedi un programma capace di riscuotere fortissimi consensi di pubblico debba essere qualcosa di cui vergognarsi o qualcosa in cui dover trovare necessariamente del marcio. O, peggio ancora, come se il binomio qualità-ascolti sia impossibile da conciliare ed una conseguente trash-marchiatura a fuoco debba essere quasi inscindibilmente legata ai talent show di strabordante successo.
Il riferimento? Agli Amici di Maria De Filippi, che ieri hanno debuttato nella loro nona edizione totalizzando un quasi “vergognoso” 27% di share. Il secondo termine di paragone, inutile dirlo, è il talent show di Raidue XFactor, meritevole, agli occhi di un pubblico che viene definito d’elite, di non superare un poco esaltante 10% , foriero, però, di eccelsa qualità.
Una qualità che sarebbe del tutto assente nel Defilippico Amici, dove il talento cederebbe il posto ad amichevoli bagarre. E se è vero che, forse, nell’immediato le querelle di turno tra allievi e docenti possano offuscare il talento, risaltando le dinamiche da reality dello show, è altrettanto vero che, dati alla mano, il successo discografico dei talenti di Canale5 supera di gran lunga quello dei dirimpettai di Raidue.
Ma quest’anno s’è fatto di più.
Nella premiere di ieri, nella quale sono stati presentati 14 dei 22 allievi della Scuola (qui tutta la scuola al completo, inclusi gli 8 mancanti), è stato impossibile non notare la presenza di due artisti sui quali non sembrerebbe tanto azzardato scommettere sin da ora. Il primo, Pierdavide Carone, cantautore bizzarro, genuino e verace è riuscito nell’incredibile impresa di animare l’interminabile platea dello studio con una canzone che forse nessuno, sino a quel momento, aveva mai ascoltato e che tutti hanno iniziato a canticchiare senza conoscerne il testo: la (biografica) Ballata dell’Ospedale.
A pensare al cuore c’è stata, invece, Loredana Errore, “cantante maledetta” che è riuscita, sulle note di Dio Come Ti Amo, a tirar fuori un animo che appare complesso, fragile, insicuro, tormentato e, per questo, straordinariamente e potenzialmente capace di rendere, in una performance, la profondità di quei sentimenti con un’energia e un coinvolgimento inversamente proporzionali, con ogni probabilità, alla tranquillità interiore dell’interprete.
Due artisti, dunque, che da subito hanno fatto breccia nel pubblico che per la prima volta si è trovato di fronte a personalità artistiche forti che vanno al di là dell’inizialmente omologante “tuta blu” e proprio per questo più vicini alle talentuose ambizioni di XFactor che quest’anno sembra non aver ancora trovato cantanti come quelli scovati dalla De Filippi e dal suo staff.
Tutto questo in barba ai “television chic” e con buona pace della Case Discografiche. Guardiamoli.
1. Vince ha scritto:
28 settembre 2009 alle 11:32