Una biografia televisiva non si nega a nessuno, e così dopo aver abbondantemente saccheggiato il calendario, ripercorrendo la vita dei più svariati Santi, ed aver ripercorso le discutibili gesta di mafiosi, camorristi e criminali d’ogni sorta, per la fiction tv è arrivato il momento di omaggiare anche i volti noti del più recente passato.
Tra questi, rientrano a pieno titolo Enzo Tortora e Mike Bongiorno, volti più che popolari della storia della tv italiana, pronti a tornare sul piccolo schermo in due miniserie Rai, che ne ripercorreranno le rispettive vite. Due esistenze particolarmente intense, ricche di successi sotto i riflettori, ma anche di esperienze dure e drammatiche come quella del carcere, che in tempi e modi diversi li ha visti coinvolti.
Se per la fiction dedicata a Enzo Tortora è ormai certo il nome di Ricky Tognazzi, che ne curerà anche la regia, per la miniserie in due puntate dedicata al grande Mike, si fa sempre più insistente il nome di Alessio Boni. L’attore, che in Rai ha già vestito con successo i panni di Caravaggio e di Puccini, per ironia della sorte era stato dato inizialmente come favorito anche per il ruolo di Tortora.
La scelta di Boni, se confermata, andrebbe a puntare su un volto familiare ai telespettatori Rai, allontanandosi dalle ipotesi avanzate da Nicolò Bongiorno, che lo scorso mese di agosto, parlando del progetto di una fiction dedicata a suo padre, dichiarò di veder bene nel ruolo dell’indimenticato re del quiz l’attore Nicolas Cage, o eventualmente il giovane Shia LaBeouf, già interprete del film Transformers e spalla di Harrison Ford in Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo.
La fiction, basata oltre che sui racconti della famiglia del conduttore anche sul libro La versione di Mike, scritto da Bongiorno e suo figlio Nicolò, ripercorrerà la carriera di Mike, nata e cresciuta di pari passo con il costume italiano; ma anche l’America degli Anni ‘30, gli italo-americani, la seconda Guerra Mondiale, il carcere con Indro Montanelli. E ancora l’Italia delle prime dirette sportive radiofoniche, dei cinema occupati per trasmettere Lascia o raddoppia, e degli indimenticabili anni del Rischiatutto. Più improbabile, ma non da escludersi, l’ipotesi di raccontare anche gli anni pioneristici della tv commerciale, di Berlusconi e della neonata Canale5.
1. ANTONIO1972 ha scritto:
19 novembre 2011 alle 17:43