Le logiche di mamma Rai non sempre tengono conto del benessere di tutti i suoi figli e così, all’improvviso, succede che la fiction più vista sulla sua piattaforma streaming passi alla concorrenza: da ieri, infatti, la prima e la seconda stagione di Mare Fuori non sono più disponibili su Rai Play ma su Netflix. Il che vuol dire che il pubblico, per vedere o rivedere le puntate, dovrà sottoscrivere un abbonamento e pagare. Ma gli svantaggi sono anche altri e tutti per l’azienda pubblica che, paradosso dei paradossi, da anni sbandiera l’importanza di Rai Play.
Per la fiction, prodotta da Rai Fiction e Picomedia con protagonisti principali Carmine Recano, Carolina Crescentini, Nicolas Maupas e Massimiliano Caiazzo, è un buon colpo, una sorta di promozione sul campo, se si considerano l’allargamento dell’utenza e l’interesse riservatole da un servizio considerato in qualche modo d’elite per l’universo seriale.
Netflix ha senz’altro fatto una scelta intelligente, portando nel proprio catalogo una serie da oltre trenta milioni di visualizzazioni che si rivolge soprattutto ai giovani, target ambito e della quale la Rai è costantemente a caccia. E la serie ha già debuttato al quinto posto della top 10.
A pagare il dazio è in particolare Rai Play, che non meritava di vedersi privata della sua punta di diamante: la piattaforma streaming diretta da Elena Capparelli sta investendo e lavorando molto ma c’è ancora da fare, soprattutto per cercare di imporre l’offerta originale della piattaforma, considerata più un modo per recuperare i programmi Rai che un’alternativa ai cataloghi di Netflix o Prime Video. Un prodotto forte e dal taglio giovane, come Mare Fuori, avrebbe potuto continuare a illuminare e trainare l’intera library di contenuti.
Che il passaggio a Netflix delle prime due stagioni possa poi portare nuovo pubblico a Rai 2 in vista della terza, attualmente in produzione, è da dimostrare, perchè c’è da considerare che chi godrà dello spettacolo in box set, potrebbe anche preferire aspettare e fare altrettanto anche con i nuovi episodi, piuttosto che vederne due a settimana in modalità lineare e con la pubblicità.
Quando si dice, insomma, “darsi la zappa sui piedi”. O, almeno, rischiarlo fortemente.
1. Marco3.0 ha scritto:
11 giugno 2022 alle 15:54