Si scrive Il Commissario Montalbano, si legge la storia infinita: in un’intervista rilasciata a Repubblica Luca Zingaretti, storico volto televisivo del personaggio sbanca Auditel nato dalla penna di Andrea Camilleri, ha sganciato una vera e propria bomba, dichiarando che per lui l’esperienza con questa fiction sarebbe da considerarsi conclusa. A dispetto dei proclami Palomar di pochi mesi fa, e dell’affetto che l’attore nutre per il ruolo che l’ha reso celebre, non sembra più così certa la realizzazione degli ultimi due episodi in programma, ovvero quelli tratti da Il Cuoco dell’Alcyon e Riccardino.

“Montalbano non è mai stato un problema di soldi. Diciamo che per me è stata un’avventura professionale e umana meravigliosa. Adesso mi sembra conclusa. L’autore non scrive più e anche il mio amico regista, Alberto Sironi, se ne è tristemente andato. Ha senso terminare la saga filmando gli ultimi due romanzi inediti anche in segno di rispetto verso di loro? Oppure è proprio la loro mancanza a suggerire un rispettoso silenzio? Propendo per la seconda ipotesi”.

Attenzione: propende, gli sembra. La presa di posizione di Zingaretti non è netta, lascia ancora spazio al dubbio, e dunque al momento non è da escludere che il produttore Carlo Degli Esposti, i colleghi (qui il recente commento di Angelo Russo, alias Catarella), il pubblico e le già esplose proteste della regione Sicilia non riescano a convincere l’attore ad andare oltre le sue perplessità.

Perplessità che, con buona pace della Rai e del pubblico di affezionati, sono più che condivisibili, e per più di una ragione. La principale, però, resta la natura di Riccardino, il capitolo finale fortemente voluto da Camilleri, che – come da noi sottolineato subito dopo l’uscita in libreria – non si presta affatto ad una riproposizione filmica.

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