Sky corre ai ripari. Persa la corsa alla Serie A (andata a DAZN per le prossime tre stagioni) e respinta l’offerta per la messa in onda in co-esclusiva di 3 partite su 10 ad ogni giornata (ci sarà una nuova asta), la pay TV gioca una personale partita: evitare la fuga di abbonati.
“Se la Serie A non ci fosse, ovviamente, ne scaleremo il costo dall’abbonamento ai clienti in modo del tutto trasparente e proattivo”
fa sapere l’ad Maximo Ibarra a Repubblica. La questione diritti, però, è ancora da definire e non è escluso che Sky possa accordarsi con DAZN per la messa in onda del campionato:
“Noi siamo sempre aperti, ovviamente. Sarà un tema che potremo affrontare dopo che l’asta sui diritti si chiuderà definitivamente. Siamo stati partner di Dazn finora e come dicevo ci aspettiamo che vengano adottati gli stessi criteri che Sky ha adottato da quando ha avuto sette partite di calcio in esclusiva. Del resto, anche Tim Vision ha sulla sua piattaforma la nostra Now”.
Questo, però, è il secondo tempo di una partita dall’esito non scontato. E il primo tempo – tanto per restare in tema – vede Sky in grande difficoltà. Ibarra prova comunque a vedere il bicchiere mezzo pieno, ma è consapevole che gran parte dei clienti sono abbonati grazie al calcio:
“Adesso resteremo la casa dello sport in tv, anche se non dovessimo avere i diritti per trasmettere la Serie A. E in generale Sky, con i suoi programmi e le sue produzioni, è molto più della Serie A, con un’offerta per tutte le età e tutta la famiglia (…) Su Sky in ogni caso continueranno ad esserci almeno 400 partite l’anno. Fino a luglio, con gli Europei di calcio, ovviamente non cambierà nulla. Poi dalla prossima stagione avremo gli incontri di Champions League, Europa League. Europa Conference League, oltre alla Premier League e alla Bundesliga. E ancora continueremo ad essere la tv della Moto Gp e della Formula Uno, del tennis, del basket con la Nba, del rugby. Per questo Sky continua a essere la casa dello sport”.
Per ‘rinvigorire’ l’offerta, Sky guarda ai “750 milioni che non abbiamo speso per i diritti della Serie A“, che l’ad comunica saranno utilizzati in “acquisto di altri diritti, non solo nel calcio, produzione di nuovi contenuti anche grazie alla piattaforma paneuropea di Sky Studios”. E poi, aggiunge, “quattro nuovi canali di entertainment con il nostro marchio”. Basterà?
1. Antonio ha scritto:
31 marzo 2021 alle 17:48