La scelta di Amadeus di rimettersi alle decisioni che prenderanno la Rai e il Comitato tecnico scientifico avevano fatto pensare ad un allarme rientrato. Come a dire: “il conduttore resta, il Festival si fa”. Alla fine, probabilmente, così sarà, ma su Sanremo 2021 – a un mese dall’inizio – piomba un’altra ipotesi di slittamento.
In attesa che il Cts si pronunci sui protocolli anti Covid (già presentato quello di salvaguardia degli artisti da parte dell’industria discografica, si attende il giudizio sul codice Rai), a Viale Mazzini – fa sapere Repubblica – circola insistentemente la voce che il Festival di Sanremo non si faccia dal 2 al 6 marzo (date ufficializzate da tempo) ma slitti di tre o quattro settimane. Un’altra “stoccata” alle volontà di Amadeus, che di recente ha così commentato l’eventualità di non andare in onda nella settimana prevista:
“Se lo posticipi a maggio non è Sanremo, ma il Festivalbar”.
Dovesse trovare conferma questo slittamento, l’uscita dei dischi dei cantanti dovrà giocoforza essere posticipata, con i pezzi sanremesi di fatto a ridosso del periodo dei tormentoni estivi.
A favorire l’ipotesi di non andare in onda la prima settimana di marzo, oltre alla questione primaria della sicurezza, è l’idea – appoggiata fin dall’inizio dal conduttore e direttore artistico – di coinvolgere il mondo del teatro e riaprirlo, in tutti i sensi, partendo proprio dall’Ariston. Si pensa, come propose l’ex presidente di Rai Pubblicità Antonio Marano, a cinque collegamenti nelle serate del Festival con altrettanti palcoscenici, per una ripartenza condivisa nel segno di Sanremo di uno dei settori più colpiti dal Covid.
1. Marco ha scritto:
31 gennaio 2021 alle 11:58