Dietrofront. Dopo il risultato delle elezioni in Sicilia, Luigi di Maio ha deciso di annullare il previsto confronto in diretta su La7 con Matteo Renzi. Queste le motivazioni esposte su Facebook:
“(…) Il Pd è politicamente defunto. A quello che leggo oggi sui giornali in interviste di esponenti Pd, non sappiamo neanche se Renzi sarà il candidato premier del centro sinistra. Anzi, secondo le ultime indiscrezioni riportate dai media, a breve ci sarà una direzione del Pd dove il suo ruolo sarà messo in discussione. Il nostro competitor non è più Renzi o il Pd. Combattiamo contro l’indifferenza che genera l’astensione. Avevo chiesto il confronto con Renzi qualche giorno fa, quando lui era il candidato premier di quella parte politica. Il terremoto del voto in Sicilia ha completamente cambiato questa prospettiva. Mi confronterò con la persona che sarà indicata come candidato premier da quel partito o quella coalizione (…)”
Una decisione che lascia davvero perplessi: mancano poche ore al confronto, è stato Di Maio a proporlo e Renzi è ancora leader del PD.
Di Maio-Renzi, il confronto si terrà a diMartedì su La7
Articolo del 4 novembre – Il ring sarà quello offerto da La7. E l’arbitro sarà Giovanni Floris. Si terrà a diMartedì l’annunciato confronto tra Luigi Di Maio e Matteo Renzi, in programma per martedì 7 novembre alle 21.30. Ad indicare come luogo di confronto il talk show della rete terzopolista era stato il candidato premier del M5S, che nei giorni scorsi aveva lanciato la sfida al leader del Pd, trovando a sorpresa una sua immediata disponibilità.
In un primo momento, Renzi aveva lasciata aperta l’ipotesi di un faccia a faccia sulla Rai e lo stesso CdA di Viale Mazzini si era mosso in tale direzione, inviando al presidente della Vigilanza – il grillino Roberto Fico – una lettera per indurlo a convincere i pentastellati a scegliere il servizio pubblico. Secondo Repubblica, la richiesta sarebbe stata condita con la garanzia che la gestione del duello non sarebbe stata affidata a Bruno Vespa. Ma Fico ha giudicato la proposta “irrituale”. E la scelta è ricaduta su La7.
“Noi avremmo preferito confrontarci in una delle trasmissioni del servizio pubblico. Ma Di Maio ha scelto di sfidarci e ha scelto il luogo del confronto, Floris: fine della telenovela, noi accettiamo la sfida. Martedì sera Renzi sarà alle 21.30 in studio da Floris. Aggiungo sin da adesso che il confronto al quale Matteo Renzi ha invitato Matteo Salvini e/o Silvio Berlusconi lo faremo volentieri sulla Rai ospiti di Bruno Vespa o Bianca Berlinguer o Lucia Annunziata (se vorranno invitarci) ringraziando la Rai per il servizio pubblico che svolge ogni giorno“
ha annunciato su Facebook il portavoce di Renzi, Marco Agnoletti, riferendosi anche ad un eventuale confronto che il leader del Pd vorrebbe ingaggiare con gli esponenti di centrodestra.
Raggiunto dall’Ansa, Bruno Vespa ha definito “scontato” che la querelle sul luogo del confronto finisse così. “La scelta finale era già stata fatta prima che si cominciasse a discutere” ha commentato il conduttore, dal momento che Renzi aveva lasciato a Di Maio la scelta del campo.
E da La7, Enrico Mentana non ha nascosto il proprio apprezzamento per la scelta ricaduta sulla rete terzopolista:
Di Maio vs Renzi a diMartedì, Mentana: «La scelta migliore»
“La scelta migliore. Soprattutto tacita la retorica sul servizio pubblico che si è sentita nelle ultime 48 ore. I grandi confronti politici in Italia sono stati ovunque, trovo sia retorica insopportabile dire che il luogo naturale fosse la Rai. Sono proprio contento che lo faccia Floris. E non ci sarebbe stato niente di male nemmeno se lo avesse fatto Bianca Berlinguer“
ha affermato il giornalista, che ovviamente porta acqua al mulino di Urbano Cairo. Ma la polemica non si placa. Nel frattempo, infatti, i consiglieri Rai Guelfi, Borioni, Siddi, Diaconale, Freccero e Mazzuca hanno scritto al presidente della Vigilanza Fico:
“Un confronto politico di evidente interesse, che di fatto apre una fase elettorale attesa e delicata, non può muovere da una discriminazione preconcetta di una parte politica sull’emittente pubblica, sulla Rai“.
1. a ha scritto:
4 novembre 2017 alle 18:58