L’idea di Rai 3 è particolare: “ingannare” l’attesa televisiva per il Festival di Sanremo riproponendo le rivisitazioni più irresistibili (e irriverenti) di alcune canzoni della kermesse eseguite da Paolo Poli. Il programma che si presenta come un’epopea parodica personalissima e che, non a caso, s’intitola SanremòPoli andrà in onda sulla terza rete Rai da questa sera alle 20.05 con la conduzione di Pino Strabioli (che aveva ripercorso, sul medesimo canale, la carriera pluridecennale dell’attore toscano, ancora in vita e presente in studio, nel programma del 2015 E lasciatemi divertire).
Il blob sarà costituito dalle versioni originali delle canzoni messe a confronto con le esibizioni estratte dagli spettacoli teatrali del “ben educato e diabolico genio del male” (come ebbe a definire Paolo Poli Natalia Ginzburg): dallo storico Rita da Cascia (1966) ai più recenti Sei brillanti (2006), Sillabari (2008) e Il Mare (2010). La satira dell’attore “dai mille volti nascosti” (per dirla ancora con la Ginzburg) ha preso di mira classici come l’Edera di Nilla Pizzi (la regina dei primissimi Festival), Il pericolo numero uno del duo Claudio Villa e Gino Latilla (a loro volta reucci), Tango italiano di una giovanissima Milva (era il 1962 e la Pantera di Goro arrivò seconda) ma anche Tua della scandalosa Jula De Palma, fino all’immarcescibile Maledetta primavera di Loretta Goggi, e così via.
Poli, spesso e volentieri en travesti e propenso alla provocazione, ha offerto così una chiave di lettura originalissima di Sanremo e l’operazione di Rai 3 oltre a essere preziosa (certi spezzoni sono introvabili) potrebbe rivelarsi piacevole per il pubblico del nuovo millennio. Intanto questa striscia quotidiana è lodevole perché, oltre a rendere omaggio al Festival della Canzone Italiana giunto alla sua 67ª edizione, rende omaggio al brillante e controverso attore toscano morto nella primavera scorsa (per anni sottovalutato, quando non fu censurato o bistrattato).
Una curiosità: nel 1984 Paolo Poli salì sul palco dell’Ariston per ritirare il Premio Tenco come “operatore culturale”; SanremòPoli riproporrà, grazie alle Teche Rai, anche la stravagante performance di quell’occasione?