Non era ancora passata mezza giornata da quando avevamo scritto (ieri nel pomeriggio) che l’idea di SanremòPoli era buona, da quando avevamo definito l’operazione lodevole (perché molti filmati annunciati non si trovano facilmente, perché si rende omaggio al Festival di Sanremo e a Paolo Poli…). Sono, però, poi bastati i quasi 6 minuti della prima puntata (trasmessi ieri alle 20.05 su Rai 3) per farci venire il dubbio d’aver sbagliato a credere che il programma potesse essere una parentesi piacevole per il pubblico. Alle 20.11 il telespettatore deve aver provato, invece, una strana sensazione…
paolo poli
SANREMÒPOLI: SU RAI 3 I CLASSICI DEL FESTIVAL SECONDO PAOLO POLI
L’idea di Rai 3 è particolare: “ingannare” l’attesa televisiva per il Festival di Sanremo riproponendo le rivisitazioni più irresistibili (e irriverenti) di alcune canzoni della kermesse eseguite da Paolo Poli. Il programma che si presenta come un’epopea parodica personalissima e che, non a caso, s’intitola SanremòPoli andrà in onda sulla terza rete Rai da questa sera alle 20.05 con la conduzione di Pino Strabioli (che aveva ripercorso, sul medesimo canale, la carriera pluridecennale dell’attore toscano, ancora in vita e presente in studio, nel programma del 2015 E lasciatemi divertire).
E LASCIATEMI DIVERTIRE: PAOLO POLI E PINO STRABIOLI NELL’ACCESS PRIME TIME DI RAI3
Dopo l’esperimento di Colpo di Scena, ciclo di appuntamenti dedicato ad alcuni dei più grandi protagonisti del teatro italiano, Pino Strabioli torna a presidiare l’access prime time estivo di Rai3 con un nuovo programma. Sabato 20 giugno alle 20.15 prenderà il via E lasciatemi divertire, uno spazio nel quale l’attore e conduttore orvietano farà da spalla a Paolo Poli, di nuovo protagonista in tv dopo oltre quaranta anni d’assenza.
Nelle otto puntate Poli, uno dei più importanti artisti del teatro e dello spettacolo italiano racconterà a Strabioli la sua lunghissima carriera, gli incontri, le passioni, i vizi e le virtù mescolando ricordi e poesie, canzoni e letture. Ogni puntata avrà per filo conduttore uno dei peccati capitali commentato attraverso la lettura di pagine di scrittori e introdotto dallo psicoanalista Massimo Recalcati, che attualizzerà e renderà contemporanei i concetti di gola, avarizia, lussuria, accidia, ira, superbia, invidia.
La trasmissione, curata da Laura Fusco, e firmata oltre che da Strabioli, anche da Pietro Galeotti, Assunta Magistro e Adriana Sodano, attraverso gli appuntamenti previsti comporrà alla fine non solo il ritratto completo e irriverente di un grande artista, ma anche di un secolo, il novecento, che Poli ha attraversato con finta leggerezza e con passione per i suoi avvenimenti e protagonisti. Il programma sarà replicato alla domenica notte. Riuscirà la coppia Poli e Strabioli a conquistare il pubblico della rete, abituato per tutta la stagione a seguire al sabato l’appuntamento con Fabio Fazio e il suo Che fuori Tempo che Fa?
SE CELENTANO VA A SANREMO E’ MARKETING, SE GUCCINI VA DA FAZIO E’…?
Probabilmente il miglior cantautore italiano, il più acuto poeta in musica, così al di sopra di ogni sospetto da non alimentare nessun chiacchericcio nemmeno nella stampa più maliziosa. Francesco Guccini, notoriamente avvelenato contro ogni forma di esibizionismo, più che mai se si parla di televisione, fa visita a Fabio Fazio. Non è una visita sanremese, tranquilli (il giorno in cui il cantore delle osterie emiliane dovesse approdare al tempio della Canzonetta potremmo dire veramente di aver visto tutto nella vita).
Solo un’ospitata per l’ultima puntata dell’anno di Che tempo che fa, edizione del lunedì. La sua chiacchierata a Rai 3 di stasera cade immediatamente a ridosso della pubblicazione dell’ultima fatica gucciniana, L’ultima Thule, pubblicata più o meno dieci giorni fa. Sarà interessante poter ascoltare direttamente dalla voce dell’autore le emozioni e i pensieri legati a quest’ennesima avventura artistica, annunciata come quella dell’addio alle scene.
Guccini con questi otto brani inediti chiude la sua carriera, dato che, secondo le attuali intenzioni, non farà più tour in giro per il paese a portare la sua musica. Il testamento ai fan vive allora proprio in questo album, dopo 45 anni di onoratissima carriera che lo hanno eretto a simbolo di autorialità assoluta nella canzone italiana, forse con la sola concorrenza di De Andrè e De Gregori, il classico terzetto del pantheon musicale di varie generazioni cresciute con una precisa idea del mondo e della società.