Stasera e domani, in prima serata, Raiuno si affida nuovamente alla fiction. E lo farà con una delle fiabe più famose e apprezzate dal grande pubblico: Pinocchio. La storia di un burattino che voleva diventare bambino (e figlio), la storia di un falegname che voleva imparare ad essere padre, e poi le bugie, gli ostacoli, i sentimenti e la redenzione. A 37 anni dal capolavoro di Comencini, con Nino Manfredi nei panni di Geppetto, Lux Vide e Power ritornano con una fiction “di punta” per la stagione Rai, schierando un cast stellare.
Bob Hoskins nel ruolo che fu di Manfredi, e il giovanissimo e bravissimo Robbie Kay nei panni di Pinocchio. Non mancano però molti volti noti del panorama italiano; su tutti: Luciana Littizzetto nelle verdi vesti del Grillo Parlante, Margherita Buy (La Maestra), Violante Placido nei panni della Fata Turchina (questa volta un pò più sexy e dispettosa rispetto alla tradizione), e Alessandro Gassman, nel ruolo di Carlo Collodi. Tra gli altri vanno inoltre ricordati: Thomas Sangster (Lucignolo), Toni Bertorelli (la Volpe), Francesco Pannofino (il Gatto), Maurizio Donadoni (Mangiafuoco), Wenanty Nosul (l’Editore) e Joss Ackland (nel ruolo di Mastrociliegia).
Interamente girata in inglese per la gioia della Littizzetto (“Il mio inglese è assurdo e incomprensibile, il protagonista Robbie Kay, mi guardava e gli facevo tenerezza, si vedeva che voleva aiutarmi. Morale, correvo per i boschi con le ghette e le antenne, rincorrendo un ragazzino e parlando una lingua ignota“), la fiction avrà un difficile compito: contrastare, negli ascolti e nella filosofia, la “corazzata Grande Fratello” (domani alla sua seconda puntata, probabilmente dedicata all’ingresso del trans di cui vi abbiamo svelato, in anteprima, l’identità).
Una storia didascalica quella di Pinocchio, in cui ad ogni azione del protagonista corrisponde una conseguenza, nel bene e nel male. La fiction (che avrà anche una sua versione cinematografica) richiama metaforicamente molte tematiche attuali: la speranza dei facili guadagni quando il burattino seppellisce gli Zecchini, l’illusione di una vita facile (il Paese dei Balocchi) in cui però, poi, tutti i bambini diventano asini, le difficoltà dei rapporti genitori-figli.
Pinocchio si ripropone di dare ai giovani e meno giovani telespettatori, uno squarcio di realtà quanto mai reale. “C’è più realtà in Pinocchio, che nei reality in cui la vita vera non c’è“, chiosa Ettore Bernabei (numero uno di Lux Vide): chissà se il pubblico gli darà ascolto e premierà la qualità di questa serie, oppure preferirà assecondare la sua vena curiosa e un pò voyeristica, tornando a sbirciare tra le mura della “Casa” di Cinecittà.
1. Mauro ha scritto:
1 novembre 2009 alle 19:57