Non chiamateli “figli di“. Perchè, anche se lo sono, la loro partecipazione alla quarta edizione di Pechino Express trova nome nella loro apertura mentale, nel loro essere “ragazzi spirituali che hanno viaggiato per tutto il mondo tra sciamani e santoni induisti”. Così, almeno, parlò Costantino della Gherardesca. Ebbene Pico Rama - figlio di Enrico Ruggeri – e Yari Carrisi - figlio di Al Bano e Romina Power – partecipano al programma di Rai 2 dando vita alla coppia degli Illuminati. L’uno quasi sconosciuto al pubblico televisivo; l’altro ormai di casa, ancor più da quando i programmi tv cercano di scoprire se la sua storia con Naike Rivelli, nata proprio durante le registrazioni del programma, stia per renderlo papà.
Pechino Express 2015: Yari Carrisi
Yari Carrisi nasce a Roma il 21 aprile 1973, è un musicista. Dopo aver studiato musica a Londra e negli Stati Uniti lavora come musicista e produttore. Viaggiatore da sempre, negli ultimi anni ha affiancato alla carriera di musicista l’attività di compravendita di terreni agricoli e di imprenditore. È in procinto di creare un centro di meditazione, massaggi thailandesi e yoga in Salento.
Pechino Express 2015: Pico Rama
Pico Ruggeri, in arte Pico Rama nasce a Milano il 24 marzo 1990, è un rapper e cantante. Dopo il diploma al liceo classico, intraprende corsi di recitazione, ma la sua passione per l’arte in generale sfocia nella musica. Il suo gusto è andato costruendosi a spirale attraverso innumerevoli universi paralleli, dai Beatles all’hard rock, dal punk allo Zecchino d’Oro, dal jazz al folk, passando per la musica classica e i mantra tibetani. Ha un’anima rap-raggamuffin, “vortico tra tutti i crossover immaginabili“. Il reggae è stato una delle scintille primarie che l’ha portato ad avvicinarsi alla cultura dell’anima, nella sua funzione di veicolo spirituale. Nel corso degli anni il Rastafarianesimo s’è fatto perno morale del suo personalissimo sincretismo religioso, influenzato dalla saggezza di tutte le culture mistiche. Nel 2011 pubblica il suo primo disco, La danza della realtà, il cui titolo è un tributo all’omonima opera di Alejandro Jodorowsky. Nel 2013 pubblica il secondo album, Il secchio e il mare, specchio di una nuova volontà di comunicare uno spazio inconscio attraverso un linguaggio simbolista e non concettuale.