Servizio Pubblico



31
gennaio

SERVIZIO PUBBLICO: SCARANTINO ARRESTATO DOPO LA TRASMISSIONE. IN STUDIO APPLAUSI A TOTO’ RIINA

Vincenzo Scarantino, Servizio Pubblico

Lo hanno prelevato con un blitz, vicino agli studi di Cinecittà. L’ex collaboratore di giustizia Vincenzo Scaratino è stato bloccato dalla polizia nella tarda serata di ieri, dopo la sua partecipazione al programma televisivo Servizio Pubblico. Il falso pentito, che ritrattò la sua versione dei fatti sulla strage di via D’Amelio (si autoaccusò di aver rubato la 126 dell’attentato e, per le sue dichiarazioni, vi furono numerose condanne al termine del processo), era apparso su La7 coperto da una maschera ed aveva rilasciato scottanti dichiarazioni sulla presunta trattativa Stato-mafia. Al termine della diretta, mentre stava rientrando in albergo su un’auto della produzione di Servizio Pubblico, l’uomo è stato fermato dagli agenti, che lo hanno condotto in Questura.

Vincenzo Scarantino arrestato: il blitz della polizia

Secondo la ricostruzione fornita al Fatto Quotidiano dai giornalisti di Michele Santoro, si è trattato di un’operazione “clamorosa”. Tutto si è svolto il pochi minuti: l’auto su cui viaggiava Scarantino è stata fermata da due volanti della polizia e tre auto civetta, poi perquisita. Dopo essere stato trasferito in Questura, l’ex collaboratore di giustizia è stato portato in albergo per una perquisizione della sua stanza, e da lì ricondotto di nuovo negli uffici di polizia, in stato d’arresto. Poco prima, per la prima volta in tv, l’uomo aveva reso la propria testimonianza su alcune circostanze riguardanti la strage che uccise il giudice Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta.

Vincenzo Scarantino a Servizio Pubblico: le dichiarazioni

In particolare, su La7 Scarantino ha confermato le proprie accuse nei confronti del defunto questore Arnaldo La Barbera, che lo avrebbe indotto a mentire, e nei confronti di alcuni investigatori del gruppo Falcone-Borsellino che lo avrebbero costretto ad imparare i loro verbali per poi ripetere ai magistrati la loro verità. L’ex pentito ha anche parlato anche di un “suggeritore”, di cui non ha voluto rivelare l’identità. Finita la trasmissione, ad attenderlo c’era la polizia.

Servizio Pubblico: in studio applausi per Riina antiCav




22
dicembre

SERVIZIO PUBBLICO: MINACCE DI MORTE A SANTANCHE’ E D’URSO. ERA OPPORTUNO MANDARLE IN ONDA?

servizio pubblico minacce di morte barbara d'urso

Servizio Pubblico

Io posso punirti una volta, due. Alla terza volta devo ammazzarti“. Minacce di morte in prima serata: l’aria si fa pesante, di piombo. Fanno discutere ed inquietano le violente affermazioni trasmesse giovedì scorso su La7, durante l’ultima puntata annuale di Servizio Pubblico. Davanti alle telecamere di Santoro, un signore incappucciato ha dichiarato di voler “ammazzare, nel vero senso della parola” qualche personaggio della scena politica, citando anche i nomi di Daniela Santanchè e Barbara D’Urso.

Parole sconcertanti, che il programma santoriano ha però deciso di mandare in onda integralmente. Così, su La7, il manigoldo ha potuto esporre le sue istigazioni alla violenza ed il suo odio per le Forze dell’Ordine. “I poliziotti sono nemici perché difendono quei criminali” ha affermato l’uomo senza volto, riferendosi alla classe politica. E giù pesante:

Sono su Canale5 con mia mamma, che magari mi guardo Barbara D’Urso con quei quattro stronzi tipo la signora Santanchè che parla, e dopo tre minuti mi sale un nervoso tale che vorrei andare lì ad ammazzare nel vero senso della parola. Ma non posso, non perché non ho le capacità, ma perché fra me e loro ci sono quei personaggi, i poliziotti” ha minacciato il teppista.


20
dicembre

2013 IN TV – UN ANNO DI (POCHI) SUCCESSI

Tale e Quale Show

Che 2013 è stato in tv? A pochi giorni dal nuovo anno, DavideMaggio.it ripercorre la prima serata televisiva che ha segnato in positivo questi dodici mesi. Il piccolo schermo continua ad essere il mezzo di comunicazione più forte ma i grandi numeri sono davvero un lontano ricordo. Le miniserie dagli 8-9 milioni di spettatori e gli show dal 30% di share sono risultati di una tv ormai lontana. Troppo. Qualcuno, però, che nel 2013 si è meritato la citazione in “Un Anno di Successi” c’è. Pochi ma, come si dice, buoni.

Intrattenimento 2013 – Un Anno di Successi: Tale e Quale incalza IGT, si rivede Amici

Dal 12 gennaio su Canale 5 si è consumata la grande cavalcata di Italia’s Got Talent 4, capace di conquistare in media 7.197.000 spettatori, che valgono al sabato sera del Biscione uno share del 30.45%. Dal 6 aprile, invece, è toccato al serale di Amici 12 (media 5.209.000 – 24.19%), tornato, complice la non irresistibile concorrenza, ai livelli di qualche annata fa. Rai 1, dal canto suo, ha risposto con il 63° Festival di Sanremo (media 11.936.000 – 47.26%) e lo speciale 4 Marzo dedicato a Lucio Dalla, che ha incollato in tv 6.870.000 spettatori, pari al 30.18% di share.

Durante l’estate (3 giugno), sempre su Rai 1, si registra il successo dei Wind Music Awards, che in valori assoluti ha toccato i 6.339.000, con il 25.33 in termini percentuali. Per ritrovare un analogo risultato occorre arrivare già a fine anno, con Tale e Quale Show 3 che, in onda sulla rete ammiraglia della Rai, ha conquistato in media ben 6.047.000 spettatori e uno share del 25.79%, “rubando” la scena a Italia’s Got Talent 5 (media 5.608.000 – 27.26%). Da segnalare il Gianni Morandi Live in Arena a Verona e in diretta su Canale 5 il 7 e 8 ottobre (media 5.873.000 – 23.86%).





28
novembre

SERVIZIO PUBBLICO: AGGREDITA LA TROUPE DAVANTI A PALAZZO GRAZIOLI (VIDEO)

Servizio Pubblico, aggredita la troupe

Un clima teso ha accompagnato il voto del Senato che ieri ha sancito la decadenza di Silvio Berlusconi dalla carica di parlamentare. Il fermento, per la verità, lo si è avvertito perlopiù in piazza, dove alcuni manifestanti hanno esternato il loro disappunto per l’estromissione dell’ex premier dai palazzi della politica. A documentare la protesta c’era anche una troupe di Servizio Pubblico che, a fronte di una domanda ritenuta di troppo, si è trovata vittima di una aggressione, tra spintoni ed insulti.

Servizio Pubblico: il manifestante con la croce celtica

Come documenta un filmato registrato dalla squadra di Michele Santoro (lo trovate qui), il ‘fattaccio’ è avvenuto davanti a Palazzo Grazioli, residenza romana del leader di Forza Italia. Proprio lì, infatti, l’inviato di Servizio Pubblico Luca Bertazzoni si è imbattuto in un manifestante che esibiva un quadretto raffigurante una croce celtica. Incuriosito da quel simbolo (che, in effetti, risultava del tutto estraneo al contesto) il giornalista si è avvicinato per chiedere spiegazioni.

Innervosito dalla domanda, il manifestante ha rotto il quadretto in testa all’inviato, innescando la reazione di alcuni suoi compari. Sono volati spintoni ed insulti, alcuni dei quali non riferibili. La sequenza, registrata dalla troupe di Servizio Pubblico e divulgata sul sito del programma, si conclude così. Con ogni probabilità, il servizio integrale realizzato ieri da Bertazzoni verrà mostrato questa sera su La7, nella decima puntata del talk show, intitolata “Via col vento“.

Servizio Pubblico: ospiti e temi della puntata di oggi


15
novembre

SERVIZIO PUBBLICO, MICHELE SANTORO VS TRAVAGLIO: DIFENDI SEMPRE GRILLO! (VIDEO)

Michele Santoro, Marco Travaglio

Una tirata d’orecchie del tutto inconsueta, dunque memorabile. Ci voleva Beppe Grillo per far litigare i due: ieri sera, in diretta su La7, Michele Santoro ha “bisticciato” con Marco Travaglio, rimproverando al giornalista di voler sempre difendere il leader del Movimento Cinque Stelle. Lo scambio di battute è durato pochi secondi, il tempo di far volare scintille tra il conduttore e l’editorialista di Servizio Pubblico, solitamente concordi sulle tesi del dibattito. Salvo eccezioni.

Come anticipato, a scatenare il botta e risposta è stata un’affermazione pronunciata da Beppe Grillo in un servizio appena trasmesso. Parlando di Piergiorgio Peluso, figlio del ministro Annamaria Cancellieri, il comico ha accusato: “è stato dentro una società che stava fallendo, c’è stato un anno e ha ricevuto 3,6 milioni di euro per non dire le cose che ha visto” riferendosi alla buonuscita milionaria elargitagli dalla società Fonsai, di cui fu Direttore Generale. Al rientro in studio, però, Santoro ha precisato: “Peluso i soldi li ha presi per aver detto le cose che ha visto“.

La chiosa santoriana non è stata condivisa da Travaglio, che invece concordava con il leader del Movimento Cinque Stelle. Ne è nata una contro-precisazione, col giornalista deciso ad imporre la propria opinione. Il tira e molla è durato ben poco, perché ad un tratto Santoro, spazientito, ha detto al collega: “non è che devi difendere sempre Grillo, qualunque cosa dica!





7
novembre

CASO BONEV: MICHELE SANTORO ‘ASSOLTO’ DALL’ORDINE DEI GIORNALISTI

Michele Santoro, Servizio Pubblico

Michele Santoro “assolto”. L’Ordine dei giornalisti del Lazio ha infatti archiviato una segnalazione in merito ai contenuti della puntata di Servizio Pubblico in onda lo scorso 17 ottobre. In quell’occasione, il conduttore ospitò l’attrice bulgara Michelle Bonev, che in diretta su La7 rivolse pesanti accuse nei confronti dell’ex premier Silvio Berlusconi e della sua fidanzata Francesca Pascale.

Nei giorni successivi al programma, il segretario dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, Paolo Pirovano, aveva inoltrato una segnalazione disciplinare all’Odg del Lazio nei confronti di Santoro. “Probabilmente secondo lui e secondo coloro i quali amano spiare dal buco della serratura i diritti da tutelare per quanto riguarda i dati sensibili valgono solo per le sue amiche” aveva accusato Pirovano, annunciando ricorso contro il giornalista. Oggi, però, sul sito dell’Ordine è comparso un comunicato assolutorio, che respinge la richiesta di intervento sull’operato del conduttore di Servizio Pubblico.

Dopo aver visionato la puntata in questione ed un’ampia rassegna stampa di articoli sulla stessa materia pubblicati in data precedente alla trasmissione di Santoro, non sono stati ravvisati gli elementi per un rinvio del caso al Consiglio territoriale di disciplina” si legge nel comunicato dell’Ordine.


28
ottobre

TALK SHOW: ASCOLTI IN CALO. ECCO IL CONFRONTO CON LA STAGIONE 2012/2013

Luca Telese, Matrix

Andateci piano coi requiem, perché il talk show non è affatto morto. Semmai è solo bello tramortito, messo alle corde e bastonato da una situazione di crisi che, in verità, riguarda un po’ tutto il sistema tv. E’ fuor di dubbio che il dibattito politico sia sempre più in affanno, e i dati lo confermano: per capire l’andazzo, basta confrontare gli ascolti medi della passata stagione con quelli registrati in questa prima parte dell’anno televisivo. Il trend è al ribasso e il pubblico risulta sempre più frammentato. A ciò si aggiunge il clima delle larghe intese, che non aiuta certo ad infiammare il confronto. Ma andiamo ai dati…

Il lunedì, Quinta ColonnaPiazzapulita si confrontano sul ring della prime time. E perdono entrambi colpi (dati aggiornati a lunedì scorso). Il programma di Paolo Del Debbio è passato da una media del 7% nella stagione 2012/2013 al 4,8% medio nell’esordio della nuova edizione. Su La7, il competitor Formigli è sceso dal 6,6% al 4,65%. Ma attenzione: va però sottolineato che, da quest’anno, al lunedì c’è anche Report di Milena Gabanelli ad accentuare la frammentazione dell’audience. Peraltro, secondo dati di La7, tra il programma d’inchiesta e il talk di Formigli ci sarebbe una sovrapposizione di pubblico pari al 16%.

In queste prime settimane di diretta, anche Ballarò risulta in calo. Il programma di Rai3 concluse la passata stagione con una media del 16,31% di share, mentre finora si è attestato al 14% medio. Il dato è significativo, soprattutto alla luce dell’attuale situazione politica. Ma anche in questo caso dobbiamo precisare che la partita è appena iniziata, e l’esperienza insegna che con l’arrivo dell’inverno le cifre potrebbero cambiare (teoricamente in positivo). Il discorso vale anche per Michele Santoro, che tiene botta con il suo Servizio Pubblico, sperimentando nuove forme di narrazione.


25
ottobre

SANTORO REPLICA A BRUNETTA: POVERETTO, SONO VENT’ANNI CHE CONVIVE CON LE LEGGI AD PERSONAM (VIDEO)

Michele Santoro, Servizio Pubblico

C’era da aspettarselo: la replica di Michele Santoro è arrivata al volo. Ieri sera, il conduttore di Servizio Pubblico ha risposto per le rime a Renato Brunetta, che poche ore prima aveva lanciato la campagna Occupy Santoro” per chiedere l’estensione del diritto di rettifica ai talk show.

Servizio Pubblico: Santoro replica a Brunetta

Chiamato in causa dal senatore Pdl, il giornalista è partito al contrattacco:

una norma dovrebbe avere carattere generale, e non essere costruita su misura per Santoro, per Fazio e la Littizzetto. Ma lasciamo perdere: (Brunetta, ndDM) poveretto, sono vent’anni che convive con le leggi ad personam e questo potrebbe essere un effetto collaterale“.

Santoro ha poi spiegato al pubblico che l’idea dell’esponente Pdl sarebbe quella di “costringere i soliti cattivoni conduttori ad assistere in piedi, immobili e silenziosi alla lettura di chilometriche rettifiche“. Se a parlare non fosse stato un liberale e un ex socialista come Brunetta ci sarebbe stato da preoccuparsi, ha argomentato il giornalista, aggiungendo sibillino: “ma anche Mussolini è stato socialista“.

Santoro torna sul caso Michelle Bonev