Servizio Pubblico



9
ottobre

SE IL SERVIZIO PUBBLICO LO FANNO PETROLIO, SLANG E PECHINO EXPRESS

Giammaria - Della Gherardesca - Greco

Giammaria - Della Gherardesca - Greco

Partiamo da un assunto: per quel che mi riguarda, servizio pubblico può essere tranquillamente un reality. Badate bene, anche reality in senso stretto che non abbia fini pedagogici e/o pseudo-sociali. Perchè l’errore più comune commesso dall’intellighènzia della tv sta tutto nell’identificare la mission della tv pubblica con l’indottrinamento del pubblico, con programmi dal linguaggio aulico e poco comprensibile, permeati da quell’aura radical chic che compiace solo chi la mette in piedi.

Programmi del genere, infatti, pur riscuotendo grassi consensi di critica, allontanano inevitabilmente gli spettatori, rendendo il servizio pubblico un “servizio per pochi intimi“. Ho sempre ritenuto che la televisione, per assolvere alla mission che una tv di Stato deve necessariamente far propria, debba mixare alto e basso, aulico e popolare, informazione e intrattenimento. Perchè c’è modo e modo di ‘istruire’ ma i professori con la bacchetta agli studenti non sono mai piaciuti. Se, poi, all’interno delle lezioni non metti la ricreazione, quale pensate che possa essere l’effetto dell’insegnamento?!

Ecco perchè non ho approvato le ultime scelte dei vertici Rai. Quelle che, in parole povere, hanno ammazzato programmi come La Vita in Diretta, divenuto oramai una sorta di telegiornale chiacchierato ai quali la ‘massaia’ preferisce di gran lunga Il Segreto. Capite? Una te-le-no-ve-la. O, ancora, quelle scelte che hanno portato alla cancellazione dei reality dagli schermi dell’azienda di Viale Mazzini, neanche fossero l’origine di tutti i mali. Più onesto sarebbe stato affrontare ogni singolo caso, perchè il “male” non sta nel genere ma nel modo e alcuni programmi di infotainment possono essere ’spazzatura televisiva’ quanto e più di un reality realizzato con tutti i sacri crismi.

Succede, poi, che esistano delle oasi felici, distintesi per essere riuscite a sintetizzare un’ottima formula di ’servizio pubblico’.




3
ottobre

LA7: SOVRASTIMATI (PER ORA) TUTTI GLI OBIETTIVI DI ASCOLTO DEI TALK

Urbano Cairo

Urbano Cairo

Urbano Cairo rassicura tutti, ed è certo che il nuovo palinsesto di La7 funzionerà nel lungo periodo. Ma intanto deve fare i conti con risultati ben al di sotto delle aspettative iniziali, anche perché le stime parlano chiaro: stando agli obiettivi dichiarati agli inserzionisti, infatti, pare proprio che Cairo Communication – come tra l’altro riportato da Italia Oggi – abbia un po’ troppo esagerato con i numeri, sovrastimando gli ascolti delle nuove produzioni. Tanto che, nonostante la fiducia riposta nei volti di rete e le dichiarazioni ottimistiche, è inevitabile che qualcuno verrà a battere casa, prima o poi.

Partiamo da 19e40, nuova striscia quotidiana condotta da Giovanni Floris in preserale. Stimata a 1 milione di spettatori per il mese di ottobre, ogni spot da 30 secondi viene venduto a 78 mila euro circa. Per ora la produzione è sospesa, in attesa del ritorno di Lilli Gruber a Otto e mezzo, e se mai dovesse tornare – visto che fino ad oggi ha collezionato ascolti inferiori del 70% – pare un po’ difficile che possa arrivare alla soglia inizialmente prevista.

Non che diMartedì se la cavi tanto meglio. Partito in sordina e schiacciato dalla prima di Ballarò, il talk show del martedì di La7 condotto da Giovanni Floris si è ripreso nella seconda puntata, mantenendosi stabile alla terza attorno al 4%. Stimato a 1.5 milioni di spettatori (122 mila euro uno spot da 30 secondi), per ora ha ottenuto una media individui inferiore del 40%.


26
settembre

SERVIZIO PUBBLICO: MICHELE SANTORO SCOMPAGINA IL FORMAT E ROTTAMA SE STESSO. E’ UN NUOVO INIZIO?

Servizio Pubblico, Michele Santoro

Michele Santoro ha (in parte) ‘rottamato’ se stesso e la propria arena. Perché è evidente: ora il suo sguardo è già proiettato al futuro. Solo pochi giorni fa, il giornalista aveva annunciato di voler archiviare l’esperienza del talk show in senso stretto, prendendo atto della nausea procurata ai telespettatori dalla reiterazione di tale genere. E ieri sera, al debutto dell’ultima stagione di Servizio Pubblico, il conduttore è sembrato davvero intenzionato a cambiare registro. Sin da subito, infatti, il format santoriano è apparso destrutturato nella sua tradizionale scaletta, improntato più all’approfondimento che al dibattito. I risultati – come, forse, lo stesso Santoro temeva visti i proclami della vigilia – sono stati deludenti: 1.203.000 spettatori pari al 5.78% di share. La metà rispetto al debutto dello scorso anno.

Servizio Pubblico: Santoro privilegia il reportage

Dopo il consueto editoriale pronunciato dal conduttore, il programma si è aperto con un reportage sull’illegalità ed il disagio sociale presenti nel rione Traiano, a Napoli. Criminalità diffusa, sottoscala trasformati in abitazioni, spaccio di droga a cielo aperto: il quadro tracciato dall’inviato Luca Bertazzoni è allarmante. Ma il Sud non è l’unico territorio a soffrire per la mancanza di sicurezza; nello studio della trasmissione viene ospitata Federica Raccagni, vedova di Pietro, ucciso nella sua abitazione di Pontoglio da due ladri. Michele Santoro, rimandando volutamente il dibattito, raccoglie la testimonianza drammatica e commossa della signora, nel corso di un’inedita modalità di intervista (i due siedono ad un tavolino).

E’ una partenza spiazzante, quella di Servizio Pubblico. Santoro, infatti, dà molto spazio al reportage (non è un caso) e al racconto dell’attualità attraverso la voce dei comuni cittadini. Poi, per spezzare il carico emotivo, innesca il vignettista Vauro, che fino all’anno scorso veniva relegato negli ultimi minuti di programma. I politici e i dichiarazionisti sono stati banditi dalla prima puntata, e al loro posto il conduttore ha convocato volti meno inflazionati: tra gli altri, c’erano Viviana Beccalossi (Fratelli d’Italia), lo scrittore Gianrico Carofiglio, Andrea Cardilli, membro del Cocer dei carabinieri, e Bruno Mazza, ex spacciatore passato dalla parte della legalità. Dà forfait Luigi De Magistris.

Servizio Pubblico: Santoro posticipa Travaglio





25
settembre

SERVIZIO PUBBLICO: L’ULTIMA STAGIONE INIZIA CON SABINA GUZZANTI, DE MAGISTRIS E SEDIE RIBALTATE

Servizio Pubblico

Servizio Pubblico può ricominciare. Per l’ultima volta. Il popolare programma d’approfondimento tornerà stasera nel prime time di La7, con un debutto stagionale che avrà il sapore dell’addio. Michele Santoro, infatti, ha comunicato che questa sarà l’ultima edizione del suo talk show: il dibattito politico – ha argomentato il giornalista – ha ormai nauseato il pubblico (come dargli torto), e così dal prossimo anno le sue attenzioni saranno dedicate a nuovi progetti televisivi. Intanto, però, l’attualità incombe e stasera Santoro la racconterà a modo suo, provando a “frantumare il salotto televisivo e provare a cambiare le modalità e il ritmo della nostra narrazione”.

Servizio Pubblico: temi e reportage della prima puntata

Per questo lo studio di Servizio Pubblico apparirà con le sedie ribaltate, idea presa in prestito dalla coreografa e sceneggiatrice Pina Bausch. La puntata, dal titolo “Solo chiacchiere e distintivo?“, si aprirà con uno sguardo alla situazione delle forze dell’ordine, che attraverso i loro sindacati hanno recentemente protestato contro il governo. Un reportage di Luca Bertazzoni documenterà la situazione nel quartiere di Napoli dove è stato ucciso il giovane Davide Bifolco. Le telecamere di Santoro entreranno poi in una delle roccaforti dello spaccio, uno scantinato nel Rione Traiano sorvegliato dalle telecamere di sicurezza e trasformato nel centro di smistamento di marijuana e coca. Sandro Ruotolo e Dina Lauricella proseguiranno il viaggio nella sicurezza degli italiani raggiungendo anche la tranquilla Brianza, scossa da furti.

Servizio Pubblico: gli ospiti

Gli ospiti della puntata odierna saranno l’attrice e regista Sabina Guzzanti, tornata sugli schermi per promuovere il suo ultimo film La Trattativa (di cui verranno mostrati spezzoni), lo scrittore Gianrico Carofiglio e il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che ieri è stato condannato ad un anno e 3 mesi di reclusione con sospensione condizionale per la vicenda delle utenze di alcuni parlamentari acquisite senza le relative autorizzazioni nel 2006, quando titolare dell’inchiesta Why Not. Interverranno inoltre Viviana Beccalossi di Fratelli d’Italia ed Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale. Nel cast fisso, Marco Travaglio, Vauro, Gianni Dragoni e la new entry Paola Bacchiddu.

Servizio Pubblico vs Virus, la sfida del giovedì


24
settembre

SERVIZIO PUBBLICO, MICHELE SANTORO: SARA’ L’ULTIMA STAGIONE. NAUSEA E RIGETTO DEL PUBBLICO PER I TALK

Michele Santoro

Michele Santoro vuole cambiare il passo. Revolucion! E così, quella in onda su La7 a partire da domani sera sarà l’ultima edizione del suo talk show. Il giornalista lo ha annunciato con una lettera rivolta direttamente ai telespettatori, ai quali egli non aveva mai nascosto il proprio desiderio di cambiamento.

Voi sapete che io ho sempre sentito la necessità di battere strade nuove e per questo motivo ho deciso che questa sarà l’ultima stagione di Servizio Pubblico

ha scritto il conduttore, confermando invece il ritorno sugli schermi di AnnoUno, il format da lui stesso ideato e condotto da Giulia Innocenzi, “per far comprendere a tutti la mia voglia di novità“.

Santoro ha motivato la sua decisione con un’analisi (abbastanza lucida) sull’attuale panorama televisivo, nel quale i talk show stanno mostrando i segni del tempo.

Servizio Pubblico: Michele Santoro scrive ai telespettatori

Non condivido la scelta di riempire all’inverosimile la programmazione di trasmissioni d’approfondimento, i cosiddetti talk, che con il venir meno nella società di grandi contrasti, e con la scomparsa dei partiti, hanno creato nel pubblico una specie di nausea e un vero e proprio rigetto (…) L’overdose dei cosiddetti talk non mette soltanto a nudo la stanchezza di un genere. Anche con i reality il pubblico aveva subito una vera e propria aggressione, ma quando ha cominciato a stancarsi, sono stati subito sostituiti da altri programmi. Ma mentre i reality costavano, cosa ci può essere di meno costoso e di più facile da realizzare di un talk? Un altro talk. Così assistiamo all’incredibile paradosso di un calo della domanda del pubblico a cui corrisponde un’incredibile moltiplicazione dell’offerta

ha scritto il giornalista. Secondo il conduttore, la crisi del talk show disvelerebbe un generale impoverimento della tv, del nostro sistema industriale, della nostra democrazia, degli editori e più in generale della nostra classe dirigente. Ovviamente, senza dimenticare il “quasi monopolio del ventennio berlusconiano“.

Michele Santoro: dall’editto bulgaro a Grillo e Renzi

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7
maggio

MARCO TRAVAGLIO: “UN PROGRAMMA A MEDIASET? ANCHE DOMATTINA, MA ALLE MIE CONDIZIONI”. DIVORZIO DA SANTORO IN VISTA?

Marco Travaglio

Un programma a Mediaset? Marco Travaglio lo farebbe anche domattina. Parole sue. Ma ad una condizione: che gli lascino carta bianca. Il giornalista, intervenuto ieri ad Un Giorno da Pecora su Radio2, ha commentato le indiscrezioni su un suo possibile divorzio professionale da Michele Santoro e, tra il serio e il faceto, non ha escluso di poter approdare persino sui canali dell’emittente berlusconiana. “Se mi lasciano dire quello che voglio, dirlo a Mediaset sarebbe ancora più divertente. Pensate se andassi a Mediaset a dire quello che dico da Santoro, volete mettere il divertimento?” ha detto.

Marco Travaglio scommette: rimarrò con Santoro

Travaglio ha poi parlato della prossima edizione di Servizio Pubblico che, secondo alcuni rumors, potrebbe anche vederlo assente dal cast. “Non lo so se ci sarò, dipenderà da quello che deciderà Santoro, che è il padrone della trasmissione, lui è libero di scegliersi i collaboratori” ha spiegato il giornalista. Incalzato dai conduttori della trasmissione, che gli chiedevano di scommettere sulla sua futura presenza nel talk show di La7, Travaglio ha risposto: “scommetterei di sì, secondo me ci sarò“. A creare frizioni tra l’anchorman di Servizio Pubblico ed il vicedirettore del Fatto Quotidiano sarebbero state le simpatie grilline di quest’ultimo.

Del resto, proprio a inizio stagione, Santoro bacchettò in diretta lo stesso Travaglio, rimproverandogli di difendere sempre Beppe Grillo qualunque cosa egli dicesse. Soffermandosi sull’argomento, ieri il giornalista torinese ha spiegato che la sua presenza a Servizio Pubblico non condizionerebbe le opinioni e le critiche di Santoro sul leader pentastellato:


5
maggio

VIRUS: NELLA PROSSIMA STAGIONE NICOLA PORRO SI SPOSTA AL GIOVEDI E SFIDA SANTORO?

Virus, Nicola Porro

Al suo arrivo in Rai lo avevano etichettato come l‘anti-Santoro. Ma lui, Nicola Porro, aveva sempre rifiutato tale definizione. Ora, però, sembra che il giornalista dovrà desistere, se non altro per questioni di palinsesto. Secondo Il Messaggero, infatti, il suo programma Virus, il contagio delle idee, a partire dalla prossima stagione cambierà collocazione e si sposterà dal prime time del venerdì a quello del giovedì. Così, il talk show di Rai2 diventerà diretto competitor di Michele Santoro, che su La7 occupa tradizionalmente quel giorno.

A quanto pare, a proporre il cambio di collocazione sarebbe stato lo stesso Porro ed il direttore di Rai2 lo avrebbe accontentato. Angelo Teodoli avrebbe però accompagnato la sua autorizzazione ad una sorta di aut aut: se entro due mesi non raggiungerà l’obiettivo del 5,5% di share, Virus verrà retrocesso in seconda serata. Attualmente, infatti, il programma d’attualità politica registra una media di ascolto che supera di poco il 4% di share, risultato ritenuto doverosamente incrementabile.

La trasmissione del resto, è di buona fattura giornalistica e va riconosciuto a Porro un progressivo miglioramento nello stile e nella capacità  di conduzione. Il possibile scontro diretto con Santoro gioverà a Virus? In attesa di vedere nero su bianco i palinsesti autunnali Rai, aggiungiamo che anche sul fronte La7 potrebbe cambiare qualcosa nella prossima stagione. Lo stesso Santoro, infatti, ha più volte lasciato intendere di voler testare nuove forme di racconto d’attualità, come anche dimostra l’esperimento AnnoUno da lui ideato e ormai prossimo all’esordio.


23
aprile

SILVIO BERLUSCONI A SERVIZIO PUBBLICO? SANTORO: NON LO ESCLUDO AFFATTO

Silvio Berlusconi, Michele Santoro Servizio Pubblico

Dai servizi sociali al Servizio Pubblico il passo è breve. Silvio Berlusconi ha ufficialmente inaugurato la campagna elettorale in vista delle prossime elezioni europee, pronto a giocarsi il tutto e per tutto su due fronti: la piazza e la televisione. Il piccolo schermo, come sempre, avrà infatti un ruolo determinante e l’ex Cavaliere avrebbe già in mente di sferrare una controffensiva mediatica delle sue. Il leader di Forza Italia sarebbe cioè pronto ad intervenire in tutti gli spazi elettorali disponibili in palinsesto, compreso quello (già espugnato) di Servizio Pubblico.

Proprio così: dopo la storica e scoppiettante ospitata dello scorso anno, che regalò al programma di Michele Santoro ascolti da record, Berlusconi sarebbe disposto a combattere pure il secondo round. Lo stesso conduttore di La7, del resto, non ha escluso tale eventualità. Interpellato da Adnkronos, Santoro ha infatti spiegato:

Al momento non è calendarizzata una presenza di Silvio Berlusconi a Servizio Pubblico. Non ci sono ancora stati i contatti necessari, ma chiaramente non lo escludo affatto. Tra l’altro a breve annunceremo delle novità nella nostra programmazione per la campagna elettorale, con l’arrivo nel programma di Giulia Innocenzi, e quella magari sarà la sede per dire di più

Servizio Pubblico: a maggio arriva Giulia Innocenzi