Servizio Pubblico



10
dicembre

SERVIZIO PUBBLICO, LA ‘VENDETTA’ DEI GRILLINI: GIANROBERTO CASALEGGIO QUERELA PAOLO RUFFINI

Gianroberto Casaleggio

La ‘vendetta’ dei grillini è come una rata dell’Imu: quando arriva, sai che è una stangata. Alla faccia della libertà d’informazione. Stavolta la reazione muscolare del Movimento Cinque Stelle si è abbattuta (di nuovo) su La7, rea di aver trasmesso un’intervista poco gradita – e ritenuta offensiva – durante l’ultima puntata di Servizio Pubblico. Stamane Gianroberto Casaleggio, spin doctor e braccio destro di Beppe Grillo, ha fatto partire la “fatwa” nei confronti dell’emittente terzopolista dalle pagine del blog di riferimento.

“In un’intervista trasmessa da Servizio Pubblico la scorsa settimana, Ivano Mazzacurati ha affermato che Casaleggio prenderà i soldi destinati ai gruppi parlamentari del MoVimento 5 Stelle. La notizia è falsa ed offensiva. Ho dato disposizioni ai miei legali per querelare Ivano Mazzacurati e il direttore di rete de La 7“.

si legge sul blog di Beppe Grillo. Il Mazzacurati in questione è un militante grillino intervistato su La7 da Giulia Innocenzi, che intendeva portare ai vertici del Movimento “le venti domande del web“. Le parole dell’attivista (“i soldi dei gruppi li gestiranno Grillo e Casaleggio“) sono state ritenute lesive, così la scure a cinque stelle si è abbattuta su di lui e, soprattutto, sul direttore di La7 Paolo Ruffini.




1
dicembre

PIAZZAPULITA FA CRACK: IL ‘PARRICIDIO’ DI CORRADO FORMIGLI NEI CONFRONTI DI PAPÀ MICHELE (SANTORO)

Corrado Formigli

Se non stessimo parlando solo di un programma tv, potremmo benissimo fare ricorso al parricidio. Ma, siccome qui si tratta soltanto della terza puntata degli speciali di Piazzapulita Crack su La7, non vogliamo correre il rischio di apparire avventati, e parleremo di duello tra padre e figlio. Con la puntata di ieri sera, infatti, Corrado Formigli si affranca definitivamente dalla sua figura paterna (televisiva) Michele Santoro.

Nello speciale Crack-Si vota, dedicato al ballottaggio delle primarie del centrosinistra che si svolgerà domani, Formigli e la sua squadra hanno dimostrato come si possa raccontare la politica attraverso il reportage. Attenzione, però, a non celebrare quel funerale dei talk show che sta andando in scena troppo spesso sui quotidiani di questi giorni, grazie a editorialisti che fanno allegramente a meno dei numeri di Servizio Pubblico su La7 (2,5 milioni e 11% di share di media).

Quello di Piazzapulita, invece, è solo un modello alternativo di racconto della politica “di strada”, fatta di convegni, manifestazioni, seggi, militanti e leader a contatto con quest’ultimi. Insomma, se il talk show non è morto, Piazzapulita Crack ha dimostrato come applicare con successo il metodo-Report alle vicende politiche, attraverso una puntata scritta benissimo, incisiva come un buon numero di editoriali messi assieme. Ieri sera tutto si snodava perfettamente, e la presenza di Marco Damilano, notista de L’Espresso e unico ospite in studio, sembrava quasi “necessaria”.


25
novembre

LA7 REVOLUTION: DA GENNAIO SERVIZIO PUBBLICO AL GIOVEDI E PIAZZAPULITA TORNA A SORPRESA IL LUNEDI. L’INFEDELE IN SECONDA SERATA

Geppi Cucciari

Geppi Cucciari

Importanti cambiamenti in arrivo per La7, il cui palinsesto autunnale non sta dando i frutti sperati. Paolo Ruffini sta valutando una vera rivoluzione, non solo per il daytime – che vedrà la cancellazione a partire dal 21 dicembre, come da DM anticipato, di G’ Day con Geppi Cucciari e il conseguente spostamento delle restanti due produzioni firmate dalle sorelle Parodi – ma anche per la prima serata, a cui si stanno apportando delle interessanti modifiche – come rivelato da Dagospia e rilanciato da Il Giornale.

Partiamo proprio dal prime time che, a dispetto degli annunci, non vedrà più l’alternarsi al giovedì di Servizio Pubblico con Michele Santoro e PiazzaPulita con Corrado Formigli. Entrambi a partire da gennaio saranno contemporaneamente in onda con i rispettivi programmi: Servizio Pubblico – che sta ottenendo degli ascolti ben al di sopra della media di rete (e del suo alter-ego firmato Magnolia) nonostante la concorrenza fortissima – resterà al giovedì, mentre PiazzaPulita si sposterà al lunedì.

La notizia, che pare non abbia entusiasmato Formigli, implica che Lerner dovrà sloggiare con il suo Infedele. Lo storico programma di informazione del lunedì di La7 è l’unico che non è riuscito – tempi di Bunga Bunga e Veline a parte – a livellare gli ascolti verso l’alto (e si è ritrovato quest’anno schiacciato da Quinta Colonna con Paolo Del Debbio), e per questo verrà spostato nella seconda serata del venerdì, nella speranza che Il Paese delle Meraviglie di Crozza possa fungere da traino.





2
novembre

SERVIZIO PUBBLICO: CUFFARO DAL CARCERE DIVENTA PROFETA DI CATTIVE SVENTURE SULLA SICILIA, CROCETTA E GRILLO

Totò Cuffaro

Ottimo colpo giornalistico quello di Michele Santoro e di Servizio Pubblico all’indomani dell’ultima tornata elettorale in Sicilia che ha visto trionfare, seppure con una maggioranza complicata e un astensionismo devastante, Rosario Crocetta, molto ambito in questi primissimi giorni dalla televisione per la sua carica innovativa e la tendenza a dichiarazioni importanti nei salotti politici.

Ma non c’è solo autocompiacimento di parte nella contemplazione della Sicilia che cambia colore. In una breve intervista all’ex governatore della Trinacria, Totò Cuffaro, oggi a Rebibbia, si mostra la diffidenza, di un uomo che conosce da vicino le atmosfere di Palermo e dintorni, verso l’apertura di spiragli di cambiamento. E’ un disincanto, quello cuffariano, cupo come le pagine più nere del conservatorismo verghiano.

Come se nulla potesse cambiare nella parte più meridionale della Penisola italiana Cuffaro sorride davanti a chi commenta questi ultimi dati delle urne come un segno di discontinuità. L’ex politico dell’Udc sorride con al rassegnazione di chi vuol far capire che si stanno vendendo favole ai cittadini. Garantisce che i suoi uomini, i suoi collaboratori si trovano molto più all’interno della nuova cordata della rivoluzione di quanto si voglia far credere.


30
ottobre

LE PAGELLE DELLA SETTIMANA TV (22-28/10/2012). PROMOSSI BENIGNI E CARRA’, BOCCIATI DOMENICA LIVE E BBC

Cielo Che Gol

10 ai sessant’anni di Roberto Benigni. Un traguardo importante, celebrato anche dalla tv, per il mattatore dello spettacolo italiano, ad oggi ineguagliato per carisma e riconoscimenti, che presto porterà su Rai1 l’esegesi della nostra Costituzione. #lapiùbelladelmondo

9 al probabile approdo di Raffaella Carrà a The Voice. Scelta azzeccata da parte della produzione quella di puntare sulla diva del Tuca Tuca che forse perde il prestigio di una prima serata tutta sua ma si tutela dai rischi serbando intatto l’appeal.

8 a The apprentice. A programma finito possiamo promuovere senza riserve il talent di Cielo, merito di un format inusuale per gli spettatori nostrani ma anche di una realizzazione molto moderna e ritmata ad opera di FremantleMedia. L’elevata fattura – nonostante alcuni aspetti (scelta dei concorrenti su tutti) fossero migliorabili – rende anche secondario il fattore ascolti, buono ma non eccezionale se rapportato ai costi e al battage pubblicitario.

7 a Sempione Express, simpatica trovata del (numeroso) gruppo autorale di Quelli che.

6 al debutto di Servizio Pubblico su La7. Michele Santoro non riesce ad infiammare gli animi come in passato malgrado la presenza di Matteo Renzi, uomo politico del momento, e di un’intervista a Ruby. Avrà bisogno di carburare?





29
ottobre

SERVIZIO PUBBLICO COME ANNOZERO. L’INNOVAZIONE HA FATTO IL SUO TEMPO?

Michele Santoro - Servizio Pubblico, La7

Michele Santoro - Servizio Pubblico, La7

Solo un anno fa le sirene dell’antipolitica, vera o presunta, lo avevano ammaliato: no a ospiti politici in studio, si a reportage e servizi. Inutile dire che fu un gran bel vedere, e non fu così difficile fare a meno del cicaleccio in studio tra parti che, spesso, si fronteggiavano solo per il gusto di avere l’ultima parola. Ma, a un anno di distanza, il vento sembra cambiato. E adesso, anche Michele Santoro pare tornato sui suoi passi.

Sebbene il successo di pubblico ottenuto nell’esordio di Servizio Pubblico su La7 lo metta al riparo da critiche e appunti vari, non si può fare a meno di notare come il formato dell’anno scorso sia già invecchiato. A parte gli opinabili inseguimenti -qui apprezzati- a politici inquisiti (Bertazzoni) e ministri sfuggenti (Innocenzi), i politici in studio (Matteo Renzi e Gianfranco Fini) hanno recitato la parte del leone, come invece non succedeva affatto l’anno scorso. Solo l’irruenza delle domande di Santoro, e la verve dell’intervento di Marco Travaglio -più conciso che in passato- hanno spezzato i trascurabili battibecchi in studio.

A fare la differenza, invece, sono state le testimonianze “da fuori”, come quella raccolta da Claudio Pappaianni, che ha intervistato i genitori di Lino Romano, innocente bersaglio della camorra. Anche l’intervista a Ruby, al netto delle evidenti contraddizioni di cui la ragazza è sempre rimasta vittima, ha fatto emergere la sincera innocenza con cui Ruby negherebbe alla futura figlia di partecipare ad una delle feste cui lei, invece, ha preso parte.

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25
ottobre

SERVIZIO PUBBLICO: MICHELE SANTORO AMARCORD, PARTE DA FORZA ITALIA

Michele Santoro, Servizio Pubblico

Michele Santoro riparte dal suo incubo preferito, la discesa in campo di Silvio Berlusconi. A vent’anni dall’evento che rivoluzionò il panorama politico italiano, oggi il paladino della libera informazione è ancora lì davanti alle telecamere, a raccontare l’ascesa e il tramonto del Cavaliere con toni da amarcord. In apertura della prima puntata di Servizio Pubblico, in onda su La7, il conduttore ha fatto risuonare le note dell’inno di Forza Italia e ha raccontato di quel giorno in cui l’imprenditore televisivo di Arcore gli fece intendere di voler entrare in politica…

“Che figura da coglione che avevo fatto: cercavo di dissuaderlo, e oggi che egli ha ritirato la propria candidatura per fare il Grillo delle libertà, posso dire che avevo ragione io. Ma in questo Paese la ragione è dei fessi

ha detto Michele in un editoriale dal sapore autoreferenziale. Poi, via ad un lungo servizio spolverato di demagogia e contenente alcune dichiarazioni di politici noti alle cronache per le loro vicende giudiziarie (e non). “Io sono un corruttore, non un corrotto. È una cosa ben diversa” ha detto, tra gli altri, il Senatore Sciascia. E qui capisci che l’indignazione può anche essere legittima, un moto spontaneo.


25
ottobre

SERVIZIO PUBBLICO – PARLA RUBY: AD ARCORE OGNUNA FACEVA QUELLO CHE RITENEVA GIUSTO

Ruby, Servizio Pubblico

Servizio Pubblico torna stasera con un grande classico: il bunga bunga. Il programma di Michele Santoro debutterà su La7 lanciandosi nuovamente tra le paillettes e le lenzuola delle notti di Arcore. La trasmissione proporrà infatti un’intervista a Ruby, la ragazza al centro del processo che vede imputato, tra gli altri, l’ex premier Silvio Berlusconi.

La ragazza, che in questi giorni è tornata a parlare della sua vicenda, ha raccontato ai microfoni di Servizio Pubblico la sua ricostruzione dei fatti. Dunque, vai con l’originalissima (ma inevitabile) domanda: cosa succedeva a casa del Cavaliere?

Si ballava. Ognuna faceva quello che riteneva giusto fare. C’era la ragazza più spigliata e quello meno, c’era quella che lo voleva fare, quella che no. Se lo volevi fare lo facevi, se no stavi seduta sul divano… Le ragazze sono sempre libere, maggiorenni e vaccinate